(Cittadino e Provincia- 25 febbraio ’12) - L’Europa e la coesione sociale. Un argomento perfettamente aderente alla presentazione di “Vicini di Sogno”, ‘Cento e più modi diversi per ritrovare la coesione sociale’, ovvero i progetti per il sociale messi in campo dalla Provincia di Perugia nella prima metà della legislatura. Un argomento di cui si è discusso alla presenza dell’eurodeputato Silvia Costa, dell’assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia Donatella Porzi e del sociologo Roberto Segatori nel dibattito relativo alle industrie culturali e creative nella prospettiva del progetto europeo Creative Europe. “Un problema quello della coesione sociale, attuale e futura, che - ha detto l’assessore Porzi - abbiamo cercato di affrontare, a tutto tondo, nei nostri progetti”. “Progetti che - ha aggiunto Porzi - spaziano da quelli attinenti l’emarginazione indotta da povertà, disabilità o legati all’immigrazione, attraversando quelli che presuppongono la formazione di chi è in condizioni sfavorevoli, giungendo a quelli legati ad un possibile inserimento nel mondo del lavoro, di cui è esempio qualificante il progetto detto del Videocurriculum”. “Senza dimenticare - ha concluso l’assessore - che, con un nostro progetto, chiamato “Nirva”, abbiamo anche inteso venire incontro a coloro che volessero addirittura rimpatriare”. Progetti che, complessivamente, per Segatori, denotano la sensibilità della Provincia per i problemi enormi legati ad una coesione sociale sempre più precaria. Coesione che si potrà ottenere ripensando un Welfare su nuove basi. Un Welfare che vedrà inevitabilmente una collaborazione tra pubblico e privato e che dovrà spingere anche l’Europa stessa a coniugare innovazione, ricerca e formazione. Tre momenti interdipendenti anche per Silvia Costa, che dovranno portare ad una sorta di crescita inclusiva e non fine a se stessa. Momenti di interdipendenza per una nuova coesione sociale su cui l’Europa si sta già muovendo, basti ricordare provvedimenti come il microcredito o il reddito minimo garantito. Così come va menzionato il fatto che sempre più si va configurando l’idea che la cultura sia anche portatrice di sviluppo economico. Tanto che, oltre a quelli per la ricerca, sono stati aumentati i fondi per i programmi educativi, anche nella consapevolezza che, in futuro, la formazione dovrà essere continuativa e non racchiusa, come ora, in uno spazio di vita delimitato.
Ast12017.CC
(Cittadino e Provincia- 25 febbraio ’12) - L’Europa e la coesione sociale. Un argomento perfettamente aderente alla presentazione di “Vicini di Sogno”, ‘Cento e più modi diversi per ritrovare la coesione sociale’, ovvero i progetti per il sociale messi in campo dalla Provincia di Perugia nella prima metà della legislatura. Un argomento di cui si è discusso alla presenza dell’eurodeputato Silvia Costa, dell’assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia Donatella Porzi e del sociologo Roberto Segatori nel dibattito relativo alle industrie culturali e creative nella prospettiva del progetto europeo Creative Europe. “Un problema quello della coesione sociale, attuale e futura, che - ha detto l’assessore Porzi - abbiamo cercato di affrontare, a tutto tondo, nei nostri progetti”. “Progetti che - ha aggiunto Porzi - spaziano da quelli attinenti l’emarginazione indotta da povertà, disabilità o legati all’immigrazione, attraversando quelli che presuppongono la formazione di chi è in condizioni sfavorevoli, giungendo a quelli legati ad un possibile inserimento nel mondo del lavoro, di cui è esempio qualificante il progetto detto del Videocurriculum”. “Senza dimenticare - ha concluso l’assessore - che, con un nostro progetto, chiamato “Nirva”, abbiamo anche inteso venire incontro a coloro che volessero addirittura rimpatriare”. Progetti che, complessivamente, per Segatori, denotano la sensibilità della Provincia per i problemi enormi legati ad una coesione sociale sempre più precaria. Coesione che si potrà ottenere ripensando un Welfare su nuove basi. Un Welfare che vedrà inevitabilmente una collaborazione tra pubblico e privato e che dovrà spingere anche l’Europa stessa a coniugare innovazione, ricerca e formazione. Tre momenti interdipendenti anche per Silvia Costa, che dovranno portare ad una sorta di crescita inclusiva e non fine a se stessa. Momenti di interdipendenza per una nuova coesione sociale su cui l’Europa si sta già muovendo, basti ricordare provvedimenti come il microcredito o il reddito minimo garantito. Così come va menzionato il fatto che sempre più si va configurando l’idea che la cultura sia anche portatrice di sviluppo economico. Tanto che, oltre a quelli per la ricerca, sono stati aumentati i fondi per i programmi educativi, anche nella consapevolezza che, in futuro, la formazione dovrà essere continuativa e non racchiusa, come ora, in uno spazio di vita delimitato.
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