(Cittadino e Provincia – Perugia, 10 marzo ’12) - Il 2012 è stato proclamato Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Per segnarne l’inizio la Commissione europea ha appena presentato una nuova indagine Eurobarometro da cui risulta che il 71% dei cittadini europei è consapevole che la popolazione sta invecchiando, ma solo il 42% di essi è preoccupato per tale sviluppo. La notizia è stata diffuso attraverso la newsletter di Europe Direct Perugia, il centro della Provincia di Perugia, con sede in Piazza Italia, che offre informazioni e servizi ai cittadini in materia europea. Per la maggior parte dei cittadini, le persone di 55 anni e oltre svolgono un ruolo importante in ambiti fondamentali della società. Più del 60% ritiene che dovrebbe essere permesso di lavorare anche dopo l’età pensionabile e un terzo afferma che personalmente desidererebbe lavorare più a lungo. La cosa sorprendente è che le persone più vicine alla soglia della pensione sono quelle che tendono maggiormente a esprimere questo punto di vista rispetto alla generazione più giovane. L’indagine dimostra anche che le definizioni di “giovane” e “vecchio” variano in modo significativo tra i diversi paesi: in media i cittadini europei ritengono che si inizi a essere considerati vecchi poco prima dei 64 anni e che non si sia più considerati giovani a partire dai 41,8 anni. Le percezioni variano inoltre a seconda dell’età e del sesso; le donne ritengono che la vecchiaia inizi un po’ più tardi rispetto a quanto pensano gli uomini (65 contro 62,7 anni rispettivamente). Per quanto concerne il lavoro, soltanto un cittadino europeo su tre è d’accordo con l’idea che l’età ufficiale di pensionamento dovrà essere aumentata entro il 2030, anche se ciò costituisce ora una chiara priorità politica in diversi Stati membri. Tuttavia si registra un forte sostegno (61%) per l’dea che si dovrebbe consentire alle persone di continuare a lavorare una volta raggiunta l’età ufficiale del pensionamento. Il 53% respinge l’idea di un’età di pensionamento obbligatoria, ma in proposito si registrano enormi differenze tra Stati membri. Anche se l’età pensionabile tipica è di 65 anni, l’età media di uscita dal mercato del lavoro nel 2009 si situava a circa 61,5 anni. Il 42% dei cittadini europei ritiene di essere in grado di svolgere il lavoro che effettua attualmente anche oltre l’età dei 65 anni, mentre il 17% pensa che non sarà in grado di svolgere il lavoro attuale fino al raggiungimento dei 60 anni. Un terzo dei cittadini europei afferma che desidererebbe continuare a lavorare dopo aver raggiunto l’età del pensionamento e per quasi due terzi dei cittadini europei l’idea di combinare un lavoro part-time e una pensione parziale è più attraente di un pensionamento pieno. L’invecchiamento attivo non riguarda soltanto gli aspetti occupazionali. Circa un quarto dei cittadini europei (compresi gli over 55) afferma di essere impegnato in attività di volontariato. L’Anno europeo per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni 2012 intende fare opera di sensibilizzazione sul contributo degli anziani alla società e promuovere misure che consentano agli anziani di rimanere attivi nel mondo del lavoro, della società e nell’ambito della vita autonoma.
Per saperne di più: http://europa.eu/ey2012/ey2012main.jsp?catId=972&langId=it.
Com12013.MTP
(Cittadino e Provincia – Perugia, 10 marzo ’12) - Il 2012 è stato proclamato Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Per segnarne l’inizio la Commissione europea ha appena presentato una nuova indagine Eurobarometro da cui risulta che il 71% dei cittadini europei è consapevole che la popolazione sta invecchiando, ma solo il 42% di essi è preoccupato per tale sviluppo. La notizia è stata diffuso attraverso la newsletter di Europe Direct Perugia, il centro della Provincia di Perugia, con sede in Piazza Italia, che offre informazioni e servizi ai cittadini in materia europea. Per la maggior parte dei cittadini, le persone di 55 anni e oltre svolgono un ruolo importante in ambiti fondamentali della società. Più del 60% ritiene che dovrebbe essere permesso di lavorare anche dopo l’età pensionabile e un terzo afferma che personalmente desidererebbe lavorare più a lungo. La cosa sorprendente è che le persone più vicine alla soglia della pensione sono quelle che tendono maggiormente a esprimere questo punto di vista rispetto alla generazione più giovane. L’indagine dimostra anche che le definizioni di “giovane” e “vecchio” variano in modo significativo tra i diversi paesi: in media i cittadini europei ritengono che si inizi a essere considerati vecchi poco prima dei 64 anni e che non si sia più considerati giovani a partire dai 41,8 anni. Le percezioni variano inoltre a seconda dell’età e del sesso; le donne ritengono che la vecchiaia inizi un po’ più tardi rispetto a quanto pensano gli uomini (65 contro 62,7 anni rispettivamente). Per quanto concerne il lavoro, soltanto un cittadino europeo su tre è d’accordo con l’idea che l’età ufficiale di pensionamento dovrà essere aumentata entro il 2030, anche se ciò costituisce ora una chiara priorità politica in diversi Stati membri. Tuttavia si registra un forte sostegno (61%) per l’dea che si dovrebbe consentire alle persone di continuare a lavorare una volta raggiunta l’età ufficiale del pensionamento. Il 53% respinge l’idea di un’età di pensionamento obbligatoria, ma in proposito si registrano enormi differenze tra Stati membri. Anche se l’età pensionabile tipica è di 65 anni, l’età media di uscita dal mercato del lavoro nel 2009 si situava a circa 61,5 anni. Il 42% dei cittadini europei ritiene di essere in grado di svolgere il lavoro che effettua attualmente anche oltre l’età dei 65 anni, mentre il 17% pensa che non sarà in grado di svolgere il lavoro attuale fino al raggiungimento dei 60 anni. Un terzo dei cittadini europei afferma che desidererebbe continuare a lavorare dopo aver raggiunto l’età del pensionamento e per quasi due terzi dei cittadini europei l’idea di combinare un lavoro part-time e una pensione parziale è più attraente di un pensionamento pieno. L’invecchiamento attivo non riguarda soltanto gli aspetti occupazionali. Circa un quarto dei cittadini europei (compresi gli over 55) afferma di essere impegnato in attività di volontariato. L’Anno europeo per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni 2012 intende fare opera di sensibilizzazione sul contributo degli anziani alla società e promuovere misure che consentano agli anziani di rimanere attivi nel mondo del lavoro, della società e nell’ambito della vita autonoma.
Per saperne di più: http://europa.eu/ey2012/ey2012main.jsp?catId=972&langId=it.
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