(Cittadino e Provincia – Perugia, 12 marzo ’12) - La mostra in Chartis Mevaniae quest’anno è stata molto significativa e ha posto ancora di più l’Umbria come centro di grande interesse per la cultura e la conoscenza dell’arte figurativa. L’esposizione è stata la più visitata durante le feste natalizie e ora sono già molti i visitatori che si lasciano affascinare dalle opere esposte nelle maestose sale del Cerp. Il tema prende ispirazione dalla simbologia del nodo:“Il Nodo che congiunge, il nodo che imprigiona, quello che slega le navi e fa solcare i mari, quello che poi, sciogliendosi intrecciato ad altri, diviene vela che col vento delle idee infine rende liberi”. Nell’elenco degli artisti selezionati dal curatore Alberto D’Atanasio ci sono i nomi di rilievo che sono stati convocati nella scorsa edizione della Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi e pittori meno conosciuti, uniti da un tema che è ponte ideale tra Bevagna e Venezia. Il tema della mostra infatti, racconta D’Atanasio è sì ispirato dalla simbologia del nodo, ma trae la sua genesi iconologica dalla manifattura delle corde di canapa che venivano intrecciate dai cordari bevanati, ecco perché la traslazione di parte della mostra a Venezia è una sorta di ricongiungimento ideale, storico tra Bevagna e Venezia.
Fino al 1700 Bevagna produsse corde e teli di canapa rifornendo l’arsenale della Serenissima”. Ecco i nomi degli artisti che hanno lasciato che il fascino del tema li ispirasse: Piergiorgio Baroldi, Steve Barney, Fabrizio Berti, Sandro Bini, Mauro Bordini, Luca Dall’Olio, Gabriella Fabbri, Max Gasparini, Claudia Giraudo, Giulio Greco, Pamela Lafragòla, Alberto Lanteri, Paolo Lazzaroli, Elisa Lorenzelli, Michela Lupattelli, Elvio Marchionni, Viviana Manganaro, Laura Marini, Ruggero Marrani, Paolo Massei, Ciro Palumbo, Alison Ryde, Paolo Rinaldi, Massimo Sansavini, Francesca Sirianni, Stefano Solimani, Lucia Stefanetti, Gabi Summa, Alessandro Testa, Antonella Troìa. Ogni artista oltre a produrre la sua idea di nodo o di vela sulla carta bambagina prodotta nella cartiera di Bevagna ha esposto un’opera rappresentativa del proprio percorso. I colori di in chartis Mevania ora sono in laguna, fino al 16 marzo, poi torneranno al Cerp fino al 28 Marzo continua D’Atanasio: la cultura dell’arte diviene ponte reale di unione tra nazioni e tra le regioni d’Italia, centocinquant’anni fa furono le armi ora è l’arte delle immagini dipinte sula cara Bambagina creata da Mastro Cecco a Bevagna.
CL12021.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 12 marzo ’12) - La mostra in Chartis Mevaniae quest’anno è stata molto significativa e ha posto ancora di più l’Umbria come centro di grande interesse per la cultura e la conoscenza dell’arte figurativa. L’esposizione è stata la più visitata durante le feste natalizie e ora sono già molti i visitatori che si lasciano affascinare dalle opere esposte nelle maestose sale del Cerp. Il tema prende ispirazione dalla simbologia del nodo:“Il Nodo che congiunge, il nodo che imprigiona, quello che slega le navi e fa solcare i mari, quello che poi, sciogliendosi intrecciato ad altri, diviene vela che col vento delle idee infine rende liberi”. Nell’elenco degli artisti selezionati dal curatore Alberto D’Atanasio ci sono i nomi di rilievo che sono stati convocati nella scorsa edizione della Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi e pittori meno conosciuti, uniti da un tema che è ponte ideale tra Bevagna e Venezia. Il tema della mostra infatti, racconta D’Atanasio è sì ispirato dalla simbologia del nodo, ma trae la sua genesi iconologica dalla manifattura delle corde di canapa che venivano intrecciate dai cordari bevanati, ecco perché la traslazione di parte della mostra a Venezia è una sorta di ricongiungimento ideale, storico tra Bevagna e Venezia.
Fino al 1700 Bevagna produsse corde e teli di canapa rifornendo l’arsenale della Serenissima”. Ecco i nomi degli artisti che hanno lasciato che il fascino del tema li ispirasse: Piergiorgio Baroldi, Steve Barney, Fabrizio Berti, Sandro Bini, Mauro Bordini, Luca Dall’Olio, Gabriella Fabbri, Max Gasparini, Claudia Giraudo, Giulio Greco, Pamela Lafragòla, Alberto Lanteri, Paolo Lazzaroli, Elisa Lorenzelli, Michela Lupattelli, Elvio Marchionni, Viviana Manganaro, Laura Marini, Ruggero Marrani, Paolo Massei, Ciro Palumbo, Alison Ryde, Paolo Rinaldi, Massimo Sansavini, Francesca Sirianni, Stefano Solimani, Lucia Stefanetti, Gabi Summa, Alessandro Testa, Antonella Troìa. Ogni artista oltre a produrre la sua idea di nodo o di vela sulla carta bambagina prodotta nella cartiera di Bevagna ha esposto un’opera rappresentativa del proprio percorso. I colori di in chartis Mevania ora sono in laguna, fino al 16 marzo, poi torneranno al Cerp fino al 28 Marzo continua D’Atanasio: la cultura dell’arte diviene ponte reale di unione tra nazioni e tra le regioni d’Italia, centocinquant’anni fa furono le armi ora è l’arte delle immagini dipinte sula cara Bambagina creata da Mastro Cecco a Bevagna.
CL12021.GC