(Cittadino e Provincia) – Perugia, 2 aprile ’20 - Saranno rinegoziati i mutui di tutti gli enti territoriali: a darne notizia è il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti che riferisce quanto dichiarato dal presidente di Anci, Antonio De Caro e, per l’Unione delle Province, da Michele de Pascale.
“Per andare incontro alle esigenze dei Comuni e delle Province, in questo momento sottoposti, come qualsiasi azienda del Paese, a una difficoltà finanziaria senza precedenti, Cassa depositi e prestiti, su richiesta di Anci e Upi, una richiesta sostenuta dal Governo, ha assunto una decisione anch’essa senza precedenti: una rinegoziazione dei mutui di tutti gli enti territoriali che si tradurrà nel far pagare alle prossime due scadenze del 30 giugno e del 31 dicembre solo la quota di interessi. Un’operazione che porterà a un doppio beneficio. Uno, immediato, di disponibilità finanziaria (senza vincoli di destinazione, in base alle norme vigenti): per il 2020, 1,1miliardi in più, a tanto, infatti, ammonta la riduzione della quota capitale dei Comuni, Province e Città metropolitane. L’altro di prospettiva: la riduzione delle rate future, per l’allungamento della durata di molti dei mutui esistenti”.
Come hanno sottolineato i presidenti Decaro e de Pascale, “già con la manovra del 2020 si era preso atto, finalmente, dell’esigenza di un intervento strutturale di alleggerimento del debito degli enti locali. L’emergenza sanitaria, pur avendo inevitabilmente messo in stand by l’attuazione di quella ristrutturazione del debito tanto invocata dai Comuni, ha reso quanto mai urgente l’individuazione delle forme più rapide possibile di alleggerimento degli oneri per gli enti locali. È in gioco l’equilibrio di bilancio di tutti i Comuni che, appunto proprio come qualsiasi azienda, sono costretti ad affrontare un imprevisto stop che comporta inevitabilmente una forte riduzione delle entrate, ma nello stesso tempo devono continuare a fornire servizi ai cittadini, servizi anche maggiori in questo momento di difficoltà per le nostre comunità”.
L’operazione di Cassa depositi e prestiti rappresenta dunque un inedito: “E’ un fatto straordinario – afferma De Rebotti – che ci permetterà di dare sollievo alle nostre casse, già messe a dura prova negli anni, e in questo periodo di grande emergenza”.
Ora, anche per De Rebotti, si apre un’altra partita con il Governo: quella delle tasse. “Come Anci, abbiamo sviluppato una serie di proposte che, mi auguro, vengano condivise dal governo al più presto. In particolare, servono risorse indispensabili per sopperire alle tasse che non possiamo chiedere ai cittadini. Altrimenti, in breve tempo, rischia di saltare tutto. E se salta il bilancio dei Comuni si bloccano i servizi che tengono in piedi le nostre comunità, anche in un momento così drammatico”.
Anci20003.IC/red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 2 aprile ’20 - Saranno rinegoziati i mutui di tutti gli enti territoriali: a darne notizia è il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti che riferisce quanto dichiarato dal presidente di Anci, Antonio De Caro e, per l’Unione delle Province, da Michele de Pascale.
“Per andare incontro alle esigenze dei Comuni e delle Province, in questo momento sottoposti, come qualsiasi azienda del Paese, a una difficoltà finanziaria senza precedenti, Cassa depositi e prestiti, su richiesta di Anci e Upi, una richiesta sostenuta dal Governo, ha assunto una decisione anch’essa senza precedenti: una rinegoziazione dei mutui di tutti gli enti territoriali che si tradurrà nel far pagare alle prossime due scadenze del 30 giugno e del 31 dicembre solo la quota di interessi. Un’operazione che porterà a un doppio beneficio. Uno, immediato, di disponibilità finanziaria (senza vincoli di destinazione, in base alle norme vigenti): per il 2020, 1,1miliardi in più, a tanto, infatti, ammonta la riduzione della quota capitale dei Comuni, Province e Città metropolitane. L’altro di prospettiva: la riduzione delle rate future, per l’allungamento della durata di molti dei mutui esistenti”.
Come hanno sottolineato i presidenti Decaro e de Pascale, “già con la manovra del 2020 si era preso atto, finalmente, dell’esigenza di un intervento strutturale di alleggerimento del debito degli enti locali. L’emergenza sanitaria, pur avendo inevitabilmente messo in stand by l’attuazione di quella ristrutturazione del debito tanto invocata dai Comuni, ha reso quanto mai urgente l’individuazione delle forme più rapide possibile di alleggerimento degli oneri per gli enti locali. È in gioco l’equilibrio di bilancio di tutti i Comuni che, appunto proprio come qualsiasi azienda, sono costretti ad affrontare un imprevisto stop che comporta inevitabilmente una forte riduzione delle entrate, ma nello stesso tempo devono continuare a fornire servizi ai cittadini, servizi anche maggiori in questo momento di difficoltà per le nostre comunità”.
L’operazione di Cassa depositi e prestiti rappresenta dunque un inedito: “E’ un fatto straordinario – afferma De Rebotti – che ci permetterà di dare sollievo alle nostre casse, già messe a dura prova negli anni, e in questo periodo di grande emergenza”.
Ora, anche per De Rebotti, si apre un’altra partita con il Governo: quella delle tasse. “Come Anci, abbiamo sviluppato una serie di proposte che, mi auguro, vengano condivise dal governo al più presto. In particolare, servono risorse indispensabili per sopperire alle tasse che non possiamo chiedere ai cittadini. Altrimenti, in breve tempo, rischia di saltare tutto. E se salta il bilancio dei Comuni si bloccano i servizi che tengono in piedi le nostre comunità, anche in un momento così drammatico”.
Anci20003.IC/red