Attenzione alle lavoratrici e alla loro complessa posizione di mamma, donna e operaia
(Cittadino e Provincia) Assisi 6 marzo ’18 – Si è parlato di tutela del lavoratore e in particolare delle lavoratrici nel convegno dal titolo: Diritto e dignità delle Lavoranti dal 1822, che rientra nelle iniziativa per la Festa della Donna dell’8 marzo. Ad Assisi, in via Porta Perlici al numero 6, dentro le mura storiche della città antica, aveva sede una Fabbrica di aghi e spilli, dove le pari opportunità erano puntualmente applicate. Una memoria storica degli inizi dell’800, significativa per la città e per l’intera regione, quale simbolo di cultura e di uguaglianza. Come emerge dal Regolamento interno e da una lettera dell’imprenditore Domenico Bolasco datata 21 novembre 1822 “… che essendo la fabbricazione degli Aghi un oggetto interessante per lo Stato, ognuno la rispetti, e nessuno si faccia lecito dissuadere le persone dall'idea che possono avere di andarvi a lavorare e molto meno di molestare in qualsivoglia maniera i lavoranti...”
“E’ già il secondo anno volentieri a questa iniziativa – ha detto Gemma Paola Bracco Consigliera di Parità della Provincia di Perugia – perché è importante far sapere che già nel 1822 c’erano imprenditori illuminati che riconoscevano la figura della donna lavoratrice aiutandola e agevolandola nei suoi diversi ruoli di mamma, donna e operaia. Ancora oggi nel lavoro c’è diversità di retribuzione tra uomo e donna anche se sembra che il lavoro femminile sia in aumento”. Giampiero Italiani di Assisium sta lavorando al consolidare un percorso per il recupero documentario della storica manifattura assisiate e divulgare questa lontana esperienza di lavoro femminile quale originale contributo per la promozione dei valori delle Pari Opportunità e della Cultura di Impresa. “Per agevolare le donne – ha affermato Italiani - il titolare della fabbrica degli Aghi, prevedeva, nel regolamento ritrovato e arrivato fino a noi, che le donne potessero lavorare con orario ridotto l’inverno (periodo freddo in cui i bambini si ammalavano di più) e magari recuperare le ore nel periodo estivo. Stiamo parlando di più di 200 anni fa. La lungimiranza indiscussa di questo imprenditore, lo porta a permettere alle donne di potersi portare il lavoro a casa, modernità raggiunta da pochi anni nel mondo del lavoro”.
Assisi18008.DB
(Cittadino e Provincia) Assisi 6 marzo ’18 – Si è parlato di tutela del lavoratore e in particolare delle lavoratrici nel convegno dal titolo: Diritto e dignità delle Lavoranti dal 1822, che rientra nelle iniziativa per la Festa della Donna dell’8 marzo. Ad Assisi, in via Porta Perlici al numero 6, dentro le mura storiche della città antica, aveva sede una Fabbrica di aghi e spilli, dove le pari opportunità erano puntualmente applicate. Una memoria storica degli inizi dell’800, significativa per la città e per l’intera regione, quale simbolo di cultura e di uguaglianza. Come emerge dal Regolamento interno e da una lettera dell’imprenditore Domenico Bolasco datata 21 novembre 1822 “… che essendo la fabbricazione degli Aghi un oggetto interessante per lo Stato, ognuno la rispetti, e nessuno si faccia lecito dissuadere le persone dall'idea che possono avere di andarvi a lavorare e molto meno di molestare in qualsivoglia maniera i lavoranti...”
“E’ già il secondo anno volentieri a questa iniziativa – ha detto Gemma Paola Bracco Consigliera di Parità della Provincia di Perugia – perché è importante far sapere che già nel 1822 c’erano imprenditori illuminati che riconoscevano la figura della donna lavoratrice aiutandola e agevolandola nei suoi diversi ruoli di mamma, donna e operaia. Ancora oggi nel lavoro c’è diversità di retribuzione tra uomo e donna anche se sembra che il lavoro femminile sia in aumento”. Giampiero Italiani di Assisium sta lavorando al consolidare un percorso per il recupero documentario della storica manifattura assisiate e divulgare questa lontana esperienza di lavoro femminile quale originale contributo per la promozione dei valori delle Pari Opportunità e della Cultura di Impresa. “Per agevolare le donne – ha affermato Italiani - il titolare della fabbrica degli Aghi, prevedeva, nel regolamento ritrovato e arrivato fino a noi, che le donne potessero lavorare con orario ridotto l’inverno (periodo freddo in cui i bambini si ammalavano di più) e magari recuperare le ore nel periodo estivo. Stiamo parlando di più di 200 anni fa. La lungimiranza indiscussa di questo imprenditore, lo porta a permettere alle donne di potersi portare il lavoro a casa, modernità raggiunta da pochi anni nel mondo del lavoro”.
Assisi18008.DB