Borghesi: "Opere programmate che coincidono con l'arrivo del Giro d'Italia"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 12 maggio ’17 – La condizione della vittima di violenza, come supportarla, quale sostegno offirirle, le conseguenze del trauma e come superarlo. Di questo e di altro se ne è parlato in Provincia (sala Falcone e Borsellino) e l’occasione è stata data dal “Corso di alta formazione in Vittimologia e victim support. Assistenza, sostegno e protezione delle vittime di reato”, organizzato dall’associazione Progetto Donna, presieduta da Tiziana Casale e Lidu (lega Italiana dei diritti dell’Uomo).
La Consigliera provinciale di Parità Gemma Bracco, nel suo intervento, ha voluto ricordare i passi in avanti che sono stati compiuti in Umbria relativamente alla tematica della violenza sulle donne. “Nella nostra regione - ha detto Bracco - è stato creato finalmente un centro regionale antiviolenza, “Pari opportunità” che svolge un servizio mediante il ‘telefono donna’ che da oltre vent’anni offre una consulenza legale e psicologica per le donne vittime di violenza. Successivamente, grazie a dei finanziamenti dal Dipartimento Pari Opportunità, sono stati istituiti i centri antiviolenza (uno a Perugia e uno a Terni), ma non esauriscono la richiesta dal momento che ci sono tantissime domande e sempre più in aumento. Per questo è necessaria la collaborazione con le associazioni e da qui anche con “Progetto Donna”, perché si deve lavorare tutti insieme, nella stessa direzione”.
La necessità di questi centri nasce dalla consapevolezza che la donna non ha gli strumenti per chiedere aiuto, per essere supportata nel suo percorso per uscire dalla violenza e quindi ha bisogno di essere compresa e coadiuvata nel momento in cui decide di interrompere il proprio rapporto doloroso e molte volte di dipendenza con il maltrattante.
“Ed è proprio sulla figura di quest’ultimo che bisogna soffermarsi – ha concluso Bracco - per capire il motivo di tanta violenza nei confronti della donna. L’Istat ci dice che siamo di fronte a un femminicidio ogni tre giorni e che una donna su tre nel corso della sua vita ha subito violenza a differenza del passato in cui il rapporto era di una a cinque. Per non parlare delle violenze che non vengono denunciate. È per questo che è necessario agire in maniera sinergica”.
pariopp17018.RB
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 12 maggio ’17 – La condizione della vittima di violenza, come supportarla, quale sostegno offirirle, le conseguenze del trauma e come superarlo. Di questo e di altro se ne è parlato in Provincia (sala Falcone e Borsellino) e l’occasione è stata data dal “Corso di alta formazione in Vittimologia e victim support. Assistenza, sostegno e protezione delle vittime di reato”, organizzato dall’associazione Progetto Donna, presieduta da Tiziana Casale e Lidu (lega Italiana dei diritti dell’Uomo).
La Consigliera provinciale di Parità Gemma Bracco, nel suo intervento, ha voluto ricordare i passi in avanti che sono stati compiuti in Umbria relativamente alla tematica della violenza sulle donne. “Nella nostra regione - ha detto Bracco - è stato creato finalmente un centro regionale antiviolenza, “Pari opportunità” che svolge un servizio mediante il ‘telefono donna’ che da oltre vent’anni offre una consulenza legale e psicologica per le donne vittime di violenza. Successivamente, grazie a dei finanziamenti dal Dipartimento Pari Opportunità, sono stati istituiti i centri antiviolenza (uno a Perugia e uno a Terni), ma non esauriscono la richiesta dal momento che ci sono tantissime domande e sempre più in aumento. Per questo è necessaria la collaborazione con le associazioni e da qui anche con “Progetto Donna”, perché si deve lavorare tutti insieme, nella stessa direzione”.
La necessità di questi centri nasce dalla consapevolezza che la donna non ha gli strumenti per chiedere aiuto, per essere supportata nel suo percorso per uscire dalla violenza e quindi ha bisogno di essere compresa e coadiuvata nel momento in cui decide di interrompere il proprio rapporto doloroso e molte volte di dipendenza con il maltrattante.
“Ed è proprio sulla figura di quest’ultimo che bisogna soffermarsi – ha concluso Bracco - per capire il motivo di tanta violenza nei confronti della donna. L’Istat ci dice che siamo di fronte a un femminicidio ogni tre giorni e che una donna su tre nel corso della sua vita ha subito violenza a differenza del passato in cui il rapporto era di una a cinque. Per non parlare delle violenze che non vengono denunciate. È per questo che è necessario agire in maniera sinergica”.
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