Piegaro, 13 giugno '16 – Il suo nome è profondamente legato alla storia e alla comunità di Pietrafitta. E' per questo che domenica non solo i familiari e gli amici più stretti si sono voluti raccogliere intorno a lei per aver raggiunto l'invidiabile traguardo dei cento anni. Ma è stata tutta Piegaro, rappresentata dal sindaco Roberto Ferricelli, e l'intera frazione, rappresentata dalla Proloco, a far festa con lei. Compiuto esattamente lo scorso 9 giugno, è stato celebrato domenica scorsa il secolo di vita di Evelina Ricotta in Mastrini, cara a tutti gli abitanti del luogo per essere stata a suo modo un “personaggio pubblico”. Evelina, come ricostruisce la presidente della Pro Loco Cristina Mencaroni, figura a pieno titolo nel libro “Le Solite Facce”, che ripercorre la quotidianità di Pietrafitta. E' annoverata tra quei personaggi rassicuranti che ogni giorno interagivano con il paese. Evelina nasce nel 1916, in un’Italia la cui miglior gioventù era impegnata nella Prima Guerra mondiale. All'epoca a Pietrafitta funzionava la miniera, la mattoniera e le infrastrutture erano inesistenti. La prima parte della sua vita la colloca in realtà a Cibottola, ai tempi più importante di Pietrafitta in termini demografici. Sposato Raimondo Mastrini, la loro casa ospiterà la scuola. Ed è qui che inizia la funzione “pubblica” di Evelina. Non ci sono incarichi, non ci sono contratti, non ci sono stipendi. C’è, semplicemente una mamma che vede arrivare dalle campagne quei bambini poveri e spesso malnutriti, ai quali dare un pezzo di pane, un bicchier d’acqua, magari aromatizzato con qualche fiore di camomilla. Sono gli anni in cui leggi ed inesistenti reti di trasporto, impongono alle maestrine di pernottare negli edifici scolastici. E le mille incombenze per quei “personaggi di cultura” sono svolti sempre da lei, dall’Evelina. Da Cibottola la famiglia si trasferisce a Pietrafitta, con la falegnameria di Raimondo in funzione al centro del paese, cui si aggiunge una “moderna” pompa di carburante. Sono gli anni Cinquanta, il boom economico italiano, unito allo sviluppo della centrale termoelettrica di Pietrafitta, sarà volano di crescita e di benessere per il territorio. Così Pietrafitta inizia ad automunirsi: dalle prime lambrette si passa alle prime utilitarie, in un mondo più veloce, più popolato, più moderno. E nel paese di Pietrafitta, c’è una donna: c’è l’Evelina, per tutti “la benzinara” che interagisce con un target maschile, antesignana del femminismo e delle più recenti “pari opportunità”. Dal ruolo materno a viso simbolico di un mondo di uomini e di motori. Per tutto questo anche la Banda musicale domenica pomeriggio ha voluto sottolineare l'importanza di questa amata centenaria. E' stata la stessa Mencaroni a ripercorrere le tappe più significative della vita di Evelina. Subito dopo il sindaco le ha consegnato una targa ricordo a nome dell’Amministrazione comunale. Su tutto sono prevalsi l’emozione ed il sorriso di un intero paese che, insieme ai figli Giuseppe, Giancarlo e Giuliano ha voluto dirle, semplicemente “Grazie”.
Piegaro16039.ET
Piegaro, 13 giugno '16 – Il suo nome è profondamente legato alla storia e alla comunità di Pietrafitta. E' per questo che domenica non solo i familiari e gli amici più stretti si sono voluti raccogliere intorno a lei per aver raggiunto l'invidiabile traguardo dei cento anni. Ma è stata tutta Piegaro, rappresentata dal sindaco Roberto Ferricelli, e l'intera frazione, rappresentata dalla Proloco, a far festa con lei. Compiuto esattamente lo scorso 9 giugno, è stato celebrato domenica scorsa il secolo di vita di Evelina Ricotta in Mastrini, cara a tutti gli abitanti del luogo per essere stata a suo modo un “personaggio pubblico”. Evelina, come ricostruisce la presidente della Pro Loco Cristina Mencaroni, figura a pieno titolo nel libro “Le Solite Facce”, che ripercorre la quotidianità di Pietrafitta. E' annoverata tra quei personaggi rassicuranti che ogni giorno interagivano con il paese. Evelina nasce nel 1916, in un’Italia la cui miglior gioventù era impegnata nella Prima Guerra mondiale. All'epoca a Pietrafitta funzionava la miniera, la mattoniera e le infrastrutture erano inesistenti. La prima parte della sua vita la colloca in realtà a Cibottola, ai tempi più importante di Pietrafitta in termini demografici. Sposato Raimondo Mastrini, la loro casa ospiterà la scuola. Ed è qui che inizia la funzione “pubblica” di Evelina. Non ci sono incarichi, non ci sono contratti, non ci sono stipendi. C’è, semplicemente una mamma che vede arrivare dalle campagne quei bambini poveri e spesso malnutriti, ai quali dare un pezzo di pane, un bicchier d’acqua, magari aromatizzato con qualche fiore di camomilla. Sono gli anni in cui leggi ed inesistenti reti di trasporto, impongono alle maestrine di pernottare negli edifici scolastici. E le mille incombenze per quei “personaggi di cultura” sono svolti sempre da lei, dall’Evelina. Da Cibottola la famiglia si trasferisce a Pietrafitta, con la falegnameria di Raimondo in funzione al centro del paese, cui si aggiunge una “moderna” pompa di carburante. Sono gli anni Cinquanta, il boom economico italiano, unito allo sviluppo della centrale termoelettrica di Pietrafitta, sarà volano di crescita e di benessere per il territorio. Così Pietrafitta inizia ad automunirsi: dalle prime lambrette si passa alle prime utilitarie, in un mondo più veloce, più popolato, più moderno. E nel paese di Pietrafitta, c’è una donna: c’è l’Evelina, per tutti “la benzinara” che interagisce con un target maschile, antesignana del femminismo e delle più recenti “pari opportunità”. Dal ruolo materno a viso simbolico di un mondo di uomini e di motori. Per tutto questo anche la Banda musicale domenica pomeriggio ha voluto sottolineare l'importanza di questa amata centenaria. E' stata la stessa Mencaroni a ripercorrere le tappe più significative della vita di Evelina. Subito dopo il sindaco le ha consegnato una targa ricordo a nome dell’Amministrazione comunale. Su tutto sono prevalsi l’emozione ed il sorriso di un intero paese che, insieme ai figli Giuseppe, Giancarlo e Giuliano ha voluto dirle, semplicemente “Grazie”.
Piegaro16039.ET