(Cittadino e Provincia) – Piegaro, 2 maggio ’15 – Piegaro ha spento questa mattina le 100 candeline della signora Zea Patassini. Ancora dunque un compleanno d’eccellenza per il piccolo borgo della Valnestore che appena tre settimane si era raccolto intorno a Giuseppa Moro per i suoi 100 anni di vita. Come in quella occasione, anche oggi l’Amministrazione comunale, nella persona del primo cittadino, ha consegnato una targa ricordo. Originaria di Piegaro, Zea si trasferisce giovanissima a Milano dove lavora presso l'Alfa Romeo. Nella città lombarda incontra il futuro marito, Dante Passadore, un perito dell'azienda Augusta (costruttrice di elicotteri). Per un periodo ritornano a Piegaro, dove il marito riveste il ruolo di funzionario del Podestà del Comune, addetto agli approvvigionamenti alimentari. Negli anni ’40 la coppia si trasferisce a Roma. Zea torna a vivere a Piegaro solo verso la fine degli anni ’90. E qui si stabilisce definitivamente, conducendo una vita fatta di massima discrezione. Purtroppo la sua vita è segnata da un grave lutto, la morte della figlia Anna Lucia, a soli 20 anni. Zea ha avuto tre fratelli: Furio, disperso in guerra d'Africa, Libero, autista della Marchesa Misciattelli (famiglia di spicco a Piegaro, essendo proprietaria della locale vetreria) e Fernando, mastro vetraio presso la stessa vetreria.
Piegaro15015.ET
(Cittadino e Provincia) – Piegaro, 2 maggio ’15 – Piegaro ha spento questa mattina le 100 candeline della signora Zea Patassini. Ancora dunque un compleanno d’eccellenza per il piccolo borgo della Valnestore che appena tre settimane si era raccolto intorno a Giuseppa Moro per i suoi 100 anni di vita. Come in quella occasione, anche oggi l’Amministrazione comunale, nella persona del primo cittadino, ha consegnato una targa ricordo. Originaria di Piegaro, Zea si trasferisce giovanissima a Milano dove lavora presso l'Alfa Romeo. Nella città lombarda incontra il futuro marito, Dante Passadore, un perito dell'azienda Augusta (costruttrice di elicotteri). Per un periodo ritornano a Piegaro, dove il marito riveste il ruolo di funzionario del Podestà del Comune, addetto agli approvvigionamenti alimentari. Negli anni ’40 la coppia si trasferisce a Roma. Zea torna a vivere a Piegaro solo verso la fine degli anni ’90. E qui si stabilisce definitivamente, conducendo una vita fatta di massima discrezione. Purtroppo la sua vita è segnata da un grave lutto, la morte della figlia Anna Lucia, a soli 20 anni. Zea ha avuto tre fratelli: Furio, disperso in guerra d'Africa, Libero, autista della Marchesa Misciattelli (famiglia di spicco a Piegaro, essendo proprietaria della locale vetreria) e Fernando, mastro vetraio presso la stessa vetreria.
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