(Cittadino e Provincia) Perugia, 25 marzo ’15- Le RSU delle province di Perugia e di Terni hanno tenuto una conferenza stampa, presso la sede centrale della Provincia di Perugia, in cui hanno ripercorso i limiti evidentemente strutturali della legge nazionale sul riordino delle Province ma, anche e soprattutto, stigmatizzato il confuso disegno di legge regionale che dovrebbe riorganizzare la vita del nuovo ente e riallocare le risorse finanziarie ed umane. Secondo le RSU, infatti, la legge non solo non risponde alla esigenze legate al rispetto dei cittadini e della necessità di fornire loro servizi adeguati e a quella dei lavoratori della Provincia di vedersi garantito un futuro dignitoso, ma presenta anche,nel suo piano di riorganizzazione, carenze e squilibri tali da far temere per il peggio. Ad illustrare il problema, infatti, basterebbe, ad esempio, riferirsi a temi in cui s’incontrano le carenze stesse della legge nazionale e la poca chiarezza di quella regionale, come quello della viabilità che vede, da sempre, l’impossibilità della Provincia di sopportare i costi della manutenzione stradale a fronte delle scarse risorse messe in campo dalla Regione e che, nella nuova legge, non trova soluzioni adeguate. Oppure, ancora in modo più esemplificativo, quello riguardante il Trasferimento dei Centri per l’Impiego verso la presupposta Agenzia Regionale o Nazionale, su cui non esiste tuttora nessuna chiarezza. Uno stato complessivo dunque di confuso approccio al cambiamento epocale in atto che, oltre a caratterizzare tristemente i dipendenti della Provincia come sentina di tutti i mali della Pubblica Amministrazione, lascia aperta la possibilità di un vero e proprio default dell’ente dagli esiti eventualmente disastrosi.
Cs15013.red
(Cittadino e Provincia) Perugia, 25 marzo ’15- Le RSU delle province di Perugia e di Terni hanno tenuto una conferenza stampa, presso la sede centrale della Provincia di Perugia, in cui hanno ripercorso i limiti evidentemente strutturali della legge nazionale sul riordino delle Province ma, anche e soprattutto, stigmatizzato il confuso disegno di legge regionale che dovrebbe riorganizzare la vita del nuovo ente e riallocare le risorse finanziarie ed umane. Secondo le RSU, infatti, la legge non solo non risponde alla esigenze legate al rispetto dei cittadini e della necessità di fornire loro servizi adeguati e a quella dei lavoratori della Provincia di vedersi garantito un futuro dignitoso, ma presenta anche,nel suo piano di riorganizzazione, carenze e squilibri tali da far temere per il peggio. Ad illustrare il problema, infatti, basterebbe, ad esempio, riferirsi a temi in cui s’incontrano le carenze stesse della legge nazionale e la poca chiarezza di quella regionale, come quello della viabilità che vede, da sempre, l’impossibilità della Provincia di sopportare i costi della manutenzione stradale a fronte delle scarse risorse messe in campo dalla Regione e che, nella nuova legge, non trova soluzioni adeguate. Oppure, ancora in modo più esemplificativo, quello riguardante il Trasferimento dei Centri per l’Impiego verso la presupposta Agenzia Regionale o Nazionale, su cui non esiste tuttora nessuna chiarezza. Uno stato complessivo dunque di confuso approccio al cambiamento epocale in atto che, oltre a caratterizzare tristemente i dipendenti della Provincia come sentina di tutti i mali della Pubblica Amministrazione, lascia aperta la possibilità di un vero e proprio default dell’ente dagli esiti eventualmente disastrosi.
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