In discussione il riordino delle funzioni amministrative e il nuovo Statuto
(Cittadino e Provincia) Perugia, 11 dicembre '14 - Il Presidente Nando Mismetti, introducendo i lavori del Consiglio, ha innanzitutto puntualizzato come la situazione sia in continua evoluzione stante la discussione parlamentare in corso sulla legge di stabilità. In ogni caso ha ricordato come, in presenza delle nuove funzioni riportate nella legge 56, che definisce i Comuni e le loro esigenze come centrali per il nuovo ruolo delle Province, la Provincia di Perugia abbia messo già a disposizione, soprattutto dei piccoli comuni, l’apparato della Comunicazione, Ufficio Stampa compreso, abbia ridisegnato il ruolo della polizia provinciale e quello del servizio Appalti e Concorsi e iniziato a gettare le basi per il nuovo statuto. In sintesi, poi, il Presidente, ha declinato i problemi più importanti da affrontare e che, si spera, a livello nazionale, possano essere chiariti. Il primo è quello delle funzioni da attribuire alle Province nella nuova normativa, con conseguente riorganizzazione dei Servizi. Il secondo è quello delle risorse economiche da assegnare al nuovo ente che, anche a fronte delle nuove deleghe, dovranno essere adeguate, se non si vuole come, si paventa, che le Province non siano in grado di presentare il bilancio. La terza problematica, infine, è quella della riallocazione del personale, che potrebbe, se ben collocato, essere una straordinaria opportunità di rilancio degli enti, considerato il valore delle professionalità in gioco, oppure, in caso contrario, motivo di completa destabilizzazione del sistema. Riprendendo il tema dello statuto, Enea Paladino, della Lista Provincia Civica e Presidente della Commissione Statuto, ha voluto ricordare come, la stessa Commissione da lui presieduta, stia lavorando, con pazienza ed alacrità, per produrre al più presto un testo che disegni una Provincia snella ed operativa allo stesso tempo. Sergio Bruschini della Lista Provincia Civica del Consiglio di Terni, dicendosi favorevole ad un confronto sullo Statuto tra le due Province, ha detto che, nell'intento di sburocratizzare e snellire l'assetto del nuovo ente, si è, contemporaneamente, complicato ed appesantito il meccanismo decisionale. In ogni caso, si potrebbe già lavorare su ciò che la legge ha stabilito, specialmente sulla ricollocazione del personale. Roberto Bertini della Lista Provincia Democratica e Riformista del Consiglio di Perugia, con accenti pessimistici, ha dichiarato che, a queste condizioni, sarà impossibile fare il bilancio e, per quanto attiene la ricollocazione del personale, ha individuato profili di incostituzionalità nel trattamento di dipendenti, assunti da un ente con un determinato profilo e ricollocati in altro ente con diverse caratteristiche. Sul piano del pessimismo, ha continuato anche il consigliere della Lista Provincia Civica del Consiglio di Perugia, Floriano Pizzichini che, dopo avere lodato l'impegno del Presidente Mismetti ed avere lanciato un appello per affrontare uniti, maggioranza e minoranza, l'emergenza, ha definito la riforma stessa, voluta dal governo, sbagliata e fallimentare. Meno pessimistico l'intervento di Leonardo Grimani, consigliere della Lista Democratici- Progressisti e Riformisti di Terni, che ha definito la riforma come portatrice di interessanti novità, ma declinate male. Su tutto, comunque, ha indicato quello delle risorse economiche come il vero problema da affrontare tempestivamente. Di seguito, Francesco De Rebotti, presidente dell'ANCI regionale, ha parlato di vera e propria furia iconoclasta da parte del Governo, che sta mettendo in discussione i capisaldi costituzionali e sta lavorando per distinguere, in maniera manichea, i cattivi amministratori locali dai buoni governanti nazionali, lasciando ai primi la responsabilità di affrontare la rabbia dei cittadini. Invitando a reagire il prsidente ANCI regionale, ha chiesto, ancora, che i comuni di concerto rinuncino a emettere bandi di concorso, orientandosi, invece ad acquisire i dipendenti provinciali con le loro indiscusse professionalità. Suggerendo, infine, che Regione, Province e Anci lavorino insieme per portare giuste istanze al Governo e per farlo decidere a lavorare di concerto con le istituzioni locali. Lavoro di concerto che si è augurato anche Gino Emili della Lista del Consiglio di Perugia, Provincia Democratica- Riformista, giudicando comunque come possibili, con una pressione dal basso, alcuni interventi per cambiare la legge che, evidentemente, è carente sul piano del reperimento delle risorse economiche per far funzionare i nuovi enti. Da ultimo, l'intervento del presidente della Provincia di Terni, Leopoldo Di Girolamo che, criticando l'impianto della legge, si è augurato un lavoro comune tra Regione Anci ed Upi per portare avanti istanze di cambiamento anche ipotizzando la possibilità di giungere sino al Capo dello Stato e ripromettendosi di fare , come estrema ratio, anche gesti istituzionalmente clamorosi. Al termine della discussione, i due Consigli, hanno approvato all'unanimità un O.D.G. riguardante la situazione della Provincia di Perugia a seguito della riforma ex L.56/14 in corso di attuazione e delle disposizioni finanziarie nazionali, decidendo di spedire il testo del medesimo anche alla sezione regionale di controllo per l'Umbria della Corte dei Conti. Oi14334.CC
(Cittadino e Provincia) Perugia, 11 dicembre '14 - Il Presidente Nando Mismetti, introducendo i lavori del Consiglio, ha innanzitutto puntualizzato come la situazione sia in continua evoluzione stante la discussione parlamentare in corso sulla legge di stabilità. In ogni caso ha ricordato come, in presenza delle nuove funzioni riportate nella legge 56, che definisce i Comuni e le loro esigenze come centrali per il nuovo ruolo delle Province, la Provincia di Perugia abbia messo già a disposizione, soprattutto dei piccoli comuni, l’apparato della Comunicazione, Ufficio Stampa compreso, abbia ridisegnato il ruolo della polizia provinciale e quello del servizio Appalti e Concorsi e iniziato a gettare le basi per il nuovo statuto. In sintesi, poi, il Presidente, ha declinato i problemi più importanti da affrontare e che, si spera, a livello nazionale, possano essere chiariti. Il primo è quello delle funzioni da attribuire alle Province nella nuova normativa, con conseguente riorganizzazione dei Servizi. Il secondo è quello delle risorse economiche da assegnare al nuovo ente che, anche a fronte delle nuove deleghe, dovranno essere adeguate, se non si vuole come, si paventa, che le Province non siano in grado di presentare il bilancio. La terza problematica, infine, è quella della riallocazione del personale, che potrebbe, se ben collocato, essere una straordinaria opportunità di rilancio degli enti, considerato il valore delle professionalità in gioco, oppure, in caso contrario, motivo di completa destabilizzazione del sistema. Riprendendo il tema dello statuto, Enea Paladino, della Lista Provincia Civica e Presidente della Commissione Statuto, ha voluto ricordare come, la stessa Commissione da lui presieduta, stia lavorando, con pazienza ed alacrità, per produrre al più presto un testo che disegni una Provincia snella ed operativa allo stesso tempo. Sergio Bruschini della Lista Provincia Civica del Consiglio di Terni, dicendosi favorevole ad un confronto sullo Statuto tra le due Province, ha detto che, nell'intento di sburocratizzare e snellire l'assetto del nuovo ente, si è, contemporaneamente, complicato ed appesantito il meccanismo decisionale. In ogni caso, si potrebbe già lavorare su ciò che la legge ha stabilito, specialmente sulla ricollocazione del personale. Roberto Bertini della Lista Provincia Democratica e Riformista del Consiglio di Perugia, con accenti pessimistici, ha dichiarato che, a queste condizioni, sarà impossibile fare il bilancio e, per quanto attiene la ricollocazione del personale, ha individuato profili di incostituzionalità nel trattamento di dipendenti, assunti da un ente con un determinato profilo e ricollocati in altro ente con diverse caratteristiche. Sul piano del pessimismo, ha continuato anche il consigliere della Lista Provincia Civica del Consiglio di Perugia, Floriano Pizzichini che, dopo avere lodato l'impegno del Presidente Mismetti ed avere lanciato un appello per affrontare uniti, maggioranza e minoranza, l'emergenza, ha definito la riforma stessa, voluta dal governo, sbagliata e fallimentare. Meno pessimistico l'intervento di Leonardo Grimani, consigliere della Lista Democratici- Progressisti e Riformisti di Terni, che ha definito la riforma come portatrice di interessanti novità, ma declinate male. Su tutto, comunque, ha indicato quello delle risorse economiche come il vero problema da affrontare tempestivamente. Di seguito, Francesco De Rebotti, presidente dell'ANCI regionale, ha parlato di vera e propria furia iconoclasta da parte del Governo, che sta mettendo in discussione i capisaldi costituzionali e sta lavorando per distinguere, in maniera manichea, i cattivi amministratori locali dai buoni governanti nazionali, lasciando ai primi la responsabilità di affrontare la rabbia dei cittadini. Invitando a reagire il prsidente ANCI regionale, ha chiesto, ancora, che i comuni di concerto rinuncino a emettere bandi di concorso, orientandosi, invece ad acquisire i dipendenti provinciali con le loro indiscusse professionalità. Suggerendo, infine, che Regione, Province e Anci lavorino insieme per portare giuste istanze al Governo e per farlo decidere a lavorare di concerto con le istituzioni locali. Lavoro di concerto che si è augurato anche Gino Emili della Lista del Consiglio di Perugia, Provincia Democratica- Riformista, giudicando comunque come possibili, con una pressione dal basso, alcuni interventi per cambiare la legge che, evidentemente, è carente sul piano del reperimento delle risorse economiche per far funzionare i nuovi enti. Da ultimo, l'intervento del presidente della Provincia di Terni, Leopoldo Di Girolamo che, criticando l'impianto della legge, si è augurato un lavoro comune tra Regione Anci ed Upi per portare avanti istanze di cambiamento anche ipotizzando la possibilità di giungere sino al Capo dello Stato e ripromettendosi di fare , come estrema ratio, anche gesti istituzionalmente clamorosi. Al termine della discussione, i due Consigli, hanno approvato all'unanimità un O.D.G. riguardante la situazione della Provincia di Perugia a seguito della riforma ex L.56/14 in corso di attuazione e delle disposizioni finanziarie nazionali, decidendo di spedire il testo del medesimo anche alla sezione regionale di controllo per l'Umbria della Corte dei Conti. Oi14334.CC