(Cittadino e Provincia) – Perugia, 11 giugno ’14 – “Oggi chiudiamo un pezzo di storia senza poterne aprire una nuova”. Con commozione e rammarico il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi ha partecipato alla seduta dell’ultimo Consiglio provinciale di Perugia eletto a suffragio universale, anche se, come fatto notare dallo stesso Guasticchi, quella che si sta per aprire è una nuova fase in cui “dal punto di vista funzionale l’Ente non conoscerà particolari trasformazioni”. “La Provincia del futuro – ha in qualche modo rassicurato il presidente – sarà un ente di secondo livello, di area vasta e pertanto operativo e vicino ai cittadini, le cui funzioni non saranno sconvolte, né verranno toccati i dipendenti”. “Vivo con commozione e orgoglio questo momento”, dicendosi onorato di aver guidato per cinque anni un Ente dal lungo corso storico, che rappresenta un territorio ricco di storia, cultura e imprenditoria sana, a favore del quale si è sentito l’obbligo di lavorare fino all’ultimo minuto. “Abbiamo fatto il possibile – ha spiegato – per dimostrare come la macchina amministrativa potesse essere razionalizzata, applicando un’importante spendig review, a partire dagli affitti passivi che da due milioni sono passati a 400.000 euro”. Per Guasticchi con la riforma delle Province “si è cercato il risultato mediatico immediato, iniziando con il colpire l’Ente meno percepito dai cittadini”. La seduta del Consiglio provinciale di ieri è stata aperta dall’intervento del vicepresidente dell’assemblea Bruno Biagiotti secondo il quale “si chiude un ciclo molto positivo e se ne apre uno nuovo”. Sul futuro si è detto fiducioso che i nuovi assetti istituzionali tengano conto di un ente di area vasta quale è appunto quello provinciale.
IL DIBATTITO
Negli interventi dei consiglieri unanime è stato, per maggioranza e opposizione, la condanna della demagogia complessiva con cui si è voluto affrontare, da parte delle forze politiche a livello nazionale e dei mezzi di comunicazione il problema della soppressione dell’Ente Provincia, “facendo di quest’ultimo una sorta di sentina di tutti i mali derivanti dal cattivo funzionamento di politica e istituzioni”. Così come unanime è stato il giudizio su “un deficit di democrazia che deriverà dalla mancata vidimazione del voto popolare nella elezione dei nuovi consiglieri, dicendosi, perdipiù, scettici sul futuro funzionamento dell’Ente di Area Vasta che dovrebbe sostituire le Province stesse”. Ancora, poi, complessivamente unanime è stato il riconoscimento di come, pur nei ruoli distinti, maggioranza e opposizione abbiano sempre lavorato nell’interesse dei cittadini, agendo e votando quando necessario. Nel particolare si è rivelata, invece, qualche differenza nel mettere l’accento da parte dei singoli consiglieri su aspetti diversi del cammino istituzionale. Enrico Bastioli, capogruppo dei Socialisti Riformisti per l’Umbria, pur lodando il lavoro svolto da Giunta, Consiglio e Commissioni, ha denunciato la “sostanziale impossibilità di poter essere incisivi nel campo della viabilità per l’assoluta carenza di fondi”. Il capogruppo dell’Italia dei Valori, Franco Granocchia, ha invece messo l’accento sulla volontà sempre dimostrata dalla Giunta e dal Consiglio di interessarsi dei problemi del lavoro, nella fattispecie di quelli occupazionali, rivendicando, pur tra mille difficoltà, il ruolo importante svolto dall’ente nella soluzione, ad esempio, del problema legato alle aziende Merloni. Al termine del suo intervento il consigliere ha voluto, accennare con orgoglio al fatto che la Provincia di Perugia sia stata una delle poche a produrre un piano faunistico- venatorio. “Purtroppo oggi si vive la politica dell’apparire e dell’immediatezza di cui è figlia questa riforma che ha investito le Province”: è stato il pensiero espresso da Maurizio Ronconi dell’Udc, secondo il quale andava compiuta una semplificazione diversa per eliminare i tanti orpelli burocratici. “Bisognava avere il coraggio di intraprendere una riforma istituzionale moderna per metterci al livello di altri paesi europei – ha sostenuto; non si è riusciti a far capire alla gente l’essenzialità di questa istituzione”. Di grande lavoro compiuto da questa Provincia negli ultimi 5 anni ha invece parlato il capogruppo di Forza Italia-Pdl Piero Sorcini anche se dopo un anno e mezzo dall’insediamento già si è dovuta misurare con le varie soluzioni di riforma che di volta in volta si ipotizzavano. Sorcini ha anche sottolineato l’importanza di non disperdere un know how che si è costruito in 150 anni. Più politico, in qualche modo, l’intervento del capogruppo PD, Giampiero Rasimelli, che ha sottolineato quanto ci sia ancora da fare “per scardinare l’impianto, da lui definito, napoleonico, borbonico e papalino del nostro Stato”, augurandosi perciò che, anche attraverso la mediazione del nuovo ente, si possa iniziare un proficuo dialogo per le riforme attingendo soprattutto alle esperienze accumulate in questi anni in una Provincia rivelatasi, oltretutto, ricca di ottime professionalità. Il Capogruppo del Nuovo Centrodestra, Franco Asciutti, ha, da parte sua, ribadito la sostanziale correttezza del rapporto maggioranza - opposizione, manifestando anche totale disaccordo sulla riforma in atto che trasformerà l’ente in una sorta di comitato di gestione. D’accordo sulla sostanziale correttezza del rapporto maggioranza- opposizione si è anche dichiarato Bruno Biagiotti (pdl), anche se ha voluto rammaricarsi dello scarso ascolto mostrato dalla Giunta in occasioni in cui l’ascolto appunto dell’opposizione, avrebbe portato solo benefici, come, poi, vedi il caso del Parco di Santa Margherita, si è dimostrato. Da ultimo, il Presidente del Consiglio, Giacomo Leonelli, ha chiuso l’assemblea ricordando come tutti i consiglieri abbiano assolto con onore al loro ruolo e dicendosi sicuro che, gli stessi, saranno pronti, anche in futuro, a dare un proficuo contributo alla dialettica politica.
Su Mep Radio di domani alle ore 9,50 è prevista la trasmissione della conferenza stampa di martedì del presidente Guasticchi e alle ore 10,40 la trasmissione integrale dell'ultimo Consgilio provinciale.
OI14220.ET/CC
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 11 giugno ’14 – “Oggi chiudiamo un pezzo di storia senza poterne aprire una nuova”. Con commozione e rammarico il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi ha partecipato alla seduta dell’ultimo Consiglio provinciale di Perugia eletto a suffragio universale, anche se, come fatto notare dallo stesso Guasticchi, quella che si sta per aprire è una nuova fase in cui “dal punto di vista funzionale l’Ente non conoscerà particolari trasformazioni”. “La Provincia del futuro – ha in qualche modo rassicurato il presidente – sarà un ente di secondo livello, di area vasta e pertanto operativo e vicino ai cittadini, le cui funzioni non saranno sconvolte, né verranno toccati i dipendenti”. “Vivo con commozione e orgoglio questo momento”, dicendosi onorato di aver guidato per cinque anni un Ente dal lungo corso storico, che rappresenta un territorio ricco di storia, cultura e imprenditoria sana, a favore del quale si è sentito l’obbligo di lavorare fino all’ultimo minuto. “Abbiamo fatto il possibile – ha spiegato – per dimostrare come la macchina amministrativa potesse essere razionalizzata, applicando un’importante spendig review, a partire dagli affitti passivi che da due milioni sono passati a 400.000 euro”. Per Guasticchi con la riforma delle Province “si è cercato il risultato mediatico immediato, iniziando con il colpire l’Ente meno percepito dai cittadini”. La seduta del Consiglio provinciale di ieri è stata aperta dall’intervento del vicepresidente dell’assemblea Bruno Biagiotti secondo il quale “si chiude un ciclo molto positivo e se ne apre uno nuovo”. Sul futuro si è detto fiducioso che i nuovi assetti istituzionali tengano conto di un ente di area vasta quale è appunto quello provinciale.
IL DIBATTITO
Negli interventi dei consiglieri unanime è stato, per maggioranza e opposizione, la condanna della demagogia complessiva con cui si è voluto affrontare, da parte delle forze politiche a livello nazionale e dei mezzi di comunicazione il problema della soppressione dell’Ente Provincia, “facendo di quest’ultimo una sorta di sentina di tutti i mali derivanti dal cattivo funzionamento di politica e istituzioni”. Così come unanime è stato il giudizio su “un deficit di democrazia che deriverà dalla mancata vidimazione del voto popolare nella elezione dei nuovi consiglieri, dicendosi, perdipiù, scettici sul futuro funzionamento dell’Ente di Area Vasta che dovrebbe sostituire le Province stesse”. Ancora, poi, complessivamente unanime è stato il riconoscimento di come, pur nei ruoli distinti, maggioranza e opposizione abbiano sempre lavorato nell’interesse dei cittadini, agendo e votando quando necessario. Nel particolare si è rivelata, invece, qualche differenza nel mettere l’accento da parte dei singoli consiglieri su aspetti diversi del cammino istituzionale. Enrico Bastioli, capogruppo dei Socialisti Riformisti per l’Umbria, pur lodando il lavoro svolto da Giunta, Consiglio e Commissioni, ha denunciato la “sostanziale impossibilità di poter essere incisivi nel campo della viabilità per l’assoluta carenza di fondi”. Il capogruppo dell’Italia dei Valori, Franco Granocchia, ha invece messo l’accento sulla volontà sempre dimostrata dalla Giunta e dal Consiglio di interessarsi dei problemi del lavoro, nella fattispecie di quelli occupazionali, rivendicando, pur tra mille difficoltà, il ruolo importante svolto dall’ente nella soluzione, ad esempio, del problema legato alle aziende Merloni. Al termine del suo intervento il consigliere ha voluto, accennare con orgoglio al fatto che la Provincia di Perugia sia stata una delle poche a produrre un piano faunistico- venatorio. “Purtroppo oggi si vive la politica dell’apparire e dell’immediatezza di cui è figlia questa riforma che ha investito le Province”: è stato il pensiero espresso da Maurizio Ronconi dell’Udc, secondo il quale andava compiuta una semplificazione diversa per eliminare i tanti orpelli burocratici. “Bisognava avere il coraggio di intraprendere una riforma istituzionale moderna per metterci al livello di altri paesi europei – ha sostenuto; non si è riusciti a far capire alla gente l’essenzialità di questa istituzione”. Di grande lavoro compiuto da questa Provincia negli ultimi 5 anni ha invece parlato il capogruppo di Forza Italia-Pdl Piero Sorcini anche se dopo un anno e mezzo dall’insediamento già si è dovuta misurare con le varie soluzioni di riforma che di volta in volta si ipotizzavano. Sorcini ha anche sottolineato l’importanza di non disperdere un know how che si è costruito in 150 anni. Più politico, in qualche modo, l’intervento del capogruppo PD, Giampiero Rasimelli, che ha sottolineato quanto ci sia ancora da fare “per scardinare l’impianto, da lui definito, napoleonico, borbonico e papalino del nostro Stato”, augurandosi perciò che, anche attraverso la mediazione del nuovo ente, si possa iniziare un proficuo dialogo per le riforme attingendo soprattutto alle esperienze accumulate in questi anni in una Provincia rivelatasi, oltretutto, ricca di ottime professionalità. Il Capogruppo del Nuovo Centrodestra, Franco Asciutti, ha, da parte sua, ribadito la sostanziale correttezza del rapporto maggioranza - opposizione, manifestando anche totale disaccordo sulla riforma in atto che trasformerà l’ente in una sorta di comitato di gestione. D’accordo sulla sostanziale correttezza del rapporto maggioranza- opposizione si è anche dichiarato Bruno Biagiotti (pdl), anche se ha voluto rammaricarsi dello scarso ascolto mostrato dalla Giunta in occasioni in cui l’ascolto appunto dell’opposizione, avrebbe portato solo benefici, come, poi, vedi il caso del Parco di Santa Margherita, si è dimostrato. Da ultimo, il Presidente del Consiglio, Giacomo Leonelli, ha chiuso l’assemblea ricordando come tutti i consiglieri abbiano assolto con onore al loro ruolo e dicendosi sicuro che, gli stessi, saranno pronti, anche in futuro, a dare un proficuo contributo alla dialettica politica.
Su Mep Radio di domani alle ore 9,50 è prevista la trasmissione della conferenza stampa di martedì del presidente Guasticchi e alle ore 10,40 la trasmissione integrale dell'ultimo Consgilio provinciale.
OI14220.ET/CC