"Provincia favorevole, ma il passaggio è legato ai futuri assetti istituzionali"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 22 maggio ’14 – Avviato in seconda Commissione consiliare della Provincia di Perugia il confronto sul tema del trasferimento dei dipendenti pubblici delle Comunità Montane alle Province. Concordata con Regione Umbria, Anci e organizzazioni sindacali, tale operazione, come riferito in Commissione dall’assessore competente, sta prendendo corpo a seguito del mantenimento in piedi degli enti di area vasta quali diventeranno a breve le attuali Province. “Il personale in questione – è stato spiegato – doveva inizialmente confluire nelle costituende Unioni di Comuni. Ma alla luce delle novità sugli assetti istituzionali, che hanno visto tramontare l’ipotesi delle Unioni e farsi strada la conservazione degli enti di area vasta, anche il destino dei lavoratori pubblici delle Comunità Montane ha subito una variazione”. La scelta di dirottarlo sulla Provincia vede quest’ultima favorevole, “anche se - ha sostenuto l’assessore - al momento esiste solo un accordo di massima, in attesa che anche a livello nazionale si definisca il quadro dei futuri assetti istituzionali a cui dovranno ispirarsi le singole realtà regionali”. A tale proposito è stata istituita un’apposita commissione che entro settembre dovrà individuare i criteri così da fornire alle Regioni un unico quadro normativo a cui attenersi. “Alla luce di tutto ciò – si è concluso – è presumibile che da gennaio le Province si vedano aumentare le proprie competenze”.
OI14189.ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 22 maggio ’14 – Avviato in seconda Commissione consiliare della Provincia di Perugia il confronto sul tema del trasferimento dei dipendenti pubblici delle Comunità Montane alle Province. Concordata con Regione Umbria, Anci e organizzazioni sindacali, tale operazione, come riferito in Commissione dall’assessore competente, sta prendendo corpo a seguito del mantenimento in piedi degli enti di area vasta quali diventeranno a breve le attuali Province. “Il personale in questione – è stato spiegato – doveva inizialmente confluire nelle costituende Unioni di Comuni. Ma alla luce delle novità sugli assetti istituzionali, che hanno visto tramontare l’ipotesi delle Unioni e farsi strada la conservazione degli enti di area vasta, anche il destino dei lavoratori pubblici delle Comunità Montane ha subito una variazione”. La scelta di dirottarlo sulla Provincia vede quest’ultima favorevole, “anche se - ha sostenuto l’assessore - al momento esiste solo un accordo di massima, in attesa che anche a livello nazionale si definisca il quadro dei futuri assetti istituzionali a cui dovranno ispirarsi le singole realtà regionali”. A tale proposito è stata istituita un’apposita commissione che entro settembre dovrà individuare i criteri così da fornire alle Regioni un unico quadro normativo a cui attenersi. “Alla luce di tutto ciò – si è concluso – è presumibile che da gennaio le Province si vedano aumentare le proprie competenze”.
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