(Cittadino e Provincia) – Perugia, 23 aprile 2014 – I decreti autorizzativi, con cadenza biennale, delle guardie volontarie rilasciati dalla Provincia di Perugia sono scaduti il 31 dicembre 2013 e per il loro rinnovo ci sono tempi burocratici lunghi. A denunciare la situazione e a chiedere un’accelerazione dei tempi è il gruppo dei Socialisti Riformisti in Consiglio provinciale di Perugia in una interrogazione urgente discussa nell’ultima seduta consiliare. Queste guardie “vengono utilizzate per i prelievi selettivi della specie cinghiale – si legge nel documento – consentendo alla polizia provinciale di operare in altre attività importanti per la sicurezza dei cittadini e nel controllo del territorio”. A rispondere al quesito è intervenuto il consigliere delegato alla caccia della Provincia che ha spiegato come “pur arrivando entro i tempi tecnici la richiesta, poi tutta la documentazione deve giungere alla Questura, dopodiché occorre l’autorizzazione della Procura. Si è tentato di semplificare le procedure, ma ancora non è cambiato l’iter”. Dal Partito socialista ci si è dichiarati “soddisfatti per la risposta, ma occorre fare qualcosa di più. Dal primo gennaio 2015 tutte le zone di ripopolamento e cattura cominceranno l’attività, ma come si farà senza i guardiacaccia?” ci si domanda. Da qui la richiesta di “convocare un Tavolo tecnico con i soggetti interessati per risolvere il problema una volta per tutte”.
Oi14159.RB
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 23 aprile 2014 – I decreti autorizzativi, con cadenza biennale, delle guardie volontarie rilasciati dalla Provincia di Perugia sono scaduti il 31 dicembre 2013 e per il loro rinnovo ci sono tempi burocratici lunghi. A denunciare la situazione e a chiedere un’accelerazione dei tempi è il gruppo dei Socialisti Riformisti in Consiglio provinciale di Perugia in una interrogazione urgente discussa nell’ultima seduta consiliare. Queste guardie “vengono utilizzate per i prelievi selettivi della specie cinghiale – si legge nel documento – consentendo alla polizia provinciale di operare in altre attività importanti per la sicurezza dei cittadini e nel controllo del territorio”. A rispondere al quesito è intervenuto il consigliere delegato alla caccia della Provincia che ha spiegato come “pur arrivando entro i tempi tecnici la richiesta, poi tutta la documentazione deve giungere alla Questura, dopodiché occorre l’autorizzazione della Procura. Si è tentato di semplificare le procedure, ma ancora non è cambiato l’iter”. Dal Partito socialista ci si è dichiarati “soddisfatti per la risposta, ma occorre fare qualcosa di più. Dal primo gennaio 2015 tutte le zone di ripopolamento e cattura cominceranno l’attività, ma come si farà senza i guardiacaccia?” ci si domanda. Da qui la richiesta di “convocare un Tavolo tecnico con i soggetti interessati per risolvere il problema una volta per tutte”.
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