(Cittadino e Provincia) – Perugia, 14 aprile 2014 - “ Prima, interessante discussione nella Terza Commissione , sulle problematiche inerenti l’assistenza ai soggetti svantaggiati e il ripristino, da noi chiesto in una Mozione presentata nel 2013, dell’assegno di cura a beneficio delle famiglie con persone non autosufficienti– afferma in una nota del gruppo provinciale del PRC – Ospite dei lavori della, il Presidente dell’omologa Commissione regionale Massimo Buconi Partendo dalla lettura della nostra Mozione sul ripristino dell’assegno di cura, si è compiuta una ricognizione certosina e dettagliata dei livelli di assistenza a beneficio delle persone non autosufficienti , esaminando le linee adottate dalla Giunta regionale e dal Consiglio della Regione Umbria, fino alle proposte formulate dal Terzo settore . La panoramica compiuta ha permesso a tutti i commissari di comprendere in maniera completa ed esaustiva i vari risvolti delle politiche sociali attuate , delle problematiche presenti sul campo, dei successi conseguiti e dei nodi irrisolti . La Regione destina agli aspetti socio – sanitario cifre di bilancio oltremodo ragguardevoli : il Bilancio di previsione annuale 2014 e quello pluriennale 2014 / 2016 ci mostrano 1.751.909.498,20 euro di risorse complessive riversate sulle voci “promozione e tutela salute “ e “ protezione sociale “ , di cui 1.647.000.000 di euro sono destinati ai livelli essenziali di assistenza, 55.400.000 euro al patrimonio sanitario ( investimenti ), 22.300.000 al sostegno sociale e alla non autosufficienza . La Legge regionale 9 / 2008 abroga la L.R. 24 / 2004 che prevedeva l’assegno di cura per i non autosufficienti, istituendo il PRINA ( Piano regionale per la non autosufficienza ) e prevedendo specifiche risorse per le cure a domicilio, le quali , però, fanno registrare situazioni a macchia di leopardo, con punte di eccellenza accanto a carenze e disfunzioni . Con la L.R. 13 del 16 febbraio 2010 si è prevista una gamma di misure a vantaggio delle famiglie vulnerabili, in favore delle quali è intervenuta anche la DGR 1399 del 9.12.2013, che ha stanziato 1.500.000 euro . La Commissione , al termine dell’esposizione del Presidente Buconi, accanto ad un apprezzamento per lo spirito della Mozione sull’assegno di cura, ha formulato le seguenti osservazioni e proposte, che verranno formulate all’interno di un nuovo documento unitario : potenziare le RSA va bene, a determinate condizioni e nel rispetto di certi parametri, ma occorre anche e soprattutto aiutare le famiglie con redditi medio – bassi che spesso non riescono a sopportare il peso dei ricoveri e, ad ogni modo, si deve dire no a riconversioni di posti letto di medicina e chirurgia in posti letto per non autosufficienti, in quanto ciò impoverisce, e non arricchisce, l’offerta delle prestazioni socio sanitarie ( un intervento in tal senso è stato effettuato dal Presidente della III Commissione provinciale, con riferimento all’Ospedale di Gubbio – Branca ) . Le risorse per le cure a domicilio di soggetto non autosufficienti vanno assolutamente incrementate, passando per questa via la tutela del principio per il quale alcune tipologie di soggetti debbono poter continuare a vivere con i familiari, in un ambiente a loro consono. Vanno anche rese omogenee le prestazioni di servizi nei vari ambiti e nelle varie zone sociali comprese nei diversi territori : non è possibile che in una Regione vi siano disparità rispetto alla quantità e alla qualità dei servizi offerti . Il welfare universale , di cui la Regione Umbria a giusto titolo si vanta, non deve diventare uno slogan, ma deve essere una realtà in continua evoluzione e in costante potenziamento . Vanno poi formate, nei modi più opportuni, le famiglie con soggetti non autosufficienti, mentre va istituito un fondo specifico a beneficio dei Comuni, i cui bilanci, specie nel sociale, sono stati pesantemente decurtati per effetto delle manovre economiche impopolari e monetariste varate dai Governi nazionali negli ultimi anni” .
Gc14149.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 14 aprile 2014 - “ Prima, interessante discussione nella Terza Commissione , sulle problematiche inerenti l’assistenza ai soggetti svantaggiati e il ripristino, da noi chiesto in una Mozione presentata nel 2013, dell’assegno di cura a beneficio delle famiglie con persone non autosufficienti– afferma in una nota del gruppo provinciale del PRC – Ospite dei lavori della, il Presidente dell’omologa Commissione regionale Massimo Buconi Partendo dalla lettura della nostra Mozione sul ripristino dell’assegno di cura, si è compiuta una ricognizione certosina e dettagliata dei livelli di assistenza a beneficio delle persone non autosufficienti , esaminando le linee adottate dalla Giunta regionale e dal Consiglio della Regione Umbria, fino alle proposte formulate dal Terzo settore . La panoramica compiuta ha permesso a tutti i commissari di comprendere in maniera completa ed esaustiva i vari risvolti delle politiche sociali attuate , delle problematiche presenti sul campo, dei successi conseguiti e dei nodi irrisolti . La Regione destina agli aspetti socio – sanitario cifre di bilancio oltremodo ragguardevoli : il Bilancio di previsione annuale 2014 e quello pluriennale 2014 / 2016 ci mostrano 1.751.909.498,20 euro di risorse complessive riversate sulle voci “promozione e tutela salute “ e “ protezione sociale “ , di cui 1.647.000.000 di euro sono destinati ai livelli essenziali di assistenza, 55.400.000 euro al patrimonio sanitario ( investimenti ), 22.300.000 al sostegno sociale e alla non autosufficienza . La Legge regionale 9 / 2008 abroga la L.R. 24 / 2004 che prevedeva l’assegno di cura per i non autosufficienti, istituendo il PRINA ( Piano regionale per la non autosufficienza ) e prevedendo specifiche risorse per le cure a domicilio, le quali , però, fanno registrare situazioni a macchia di leopardo, con punte di eccellenza accanto a carenze e disfunzioni . Con la L.R. 13 del 16 febbraio 2010 si è prevista una gamma di misure a vantaggio delle famiglie vulnerabili, in favore delle quali è intervenuta anche la DGR 1399 del 9.12.2013, che ha stanziato 1.500.000 euro . La Commissione , al termine dell’esposizione del Presidente Buconi, accanto ad un apprezzamento per lo spirito della Mozione sull’assegno di cura, ha formulato le seguenti osservazioni e proposte, che verranno formulate all’interno di un nuovo documento unitario : potenziare le RSA va bene, a determinate condizioni e nel rispetto di certi parametri, ma occorre anche e soprattutto aiutare le famiglie con redditi medio – bassi che spesso non riescono a sopportare il peso dei ricoveri e, ad ogni modo, si deve dire no a riconversioni di posti letto di medicina e chirurgia in posti letto per non autosufficienti, in quanto ciò impoverisce, e non arricchisce, l’offerta delle prestazioni socio sanitarie ( un intervento in tal senso è stato effettuato dal Presidente della III Commissione provinciale, con riferimento all’Ospedale di Gubbio – Branca ) . Le risorse per le cure a domicilio di soggetto non autosufficienti vanno assolutamente incrementate, passando per questa via la tutela del principio per il quale alcune tipologie di soggetti debbono poter continuare a vivere con i familiari, in un ambiente a loro consono. Vanno anche rese omogenee le prestazioni di servizi nei vari ambiti e nelle varie zone sociali comprese nei diversi territori : non è possibile che in una Regione vi siano disparità rispetto alla quantità e alla qualità dei servizi offerti . Il welfare universale , di cui la Regione Umbria a giusto titolo si vanta, non deve diventare uno slogan, ma deve essere una realtà in continua evoluzione e in costante potenziamento . Vanno poi formate, nei modi più opportuni, le famiglie con soggetti non autosufficienti, mentre va istituito un fondo specifico a beneficio dei Comuni, i cui bilanci, specie nel sociale, sono stati pesantemente decurtati per effetto delle manovre economiche impopolari e monetariste varate dai Governi nazionali negli ultimi anni” .
Gc14149.red