(Cittadino e Provincia) Perugia 29 marzo '14 – E' stato approvato all'unanimità dalla prima commissione consiliare, il documento sul tema inerente: “Rilascio di autorizzazioni all'escavazione di pozzi ad uso domestico ed extra-domestico eccedenti i limiti di profondità e di soglia dei volumi di prelievo”. A relazionare sono stati il Presidente della commissione provinciale e il tecnico della regione Roberto Checcucci. “Secondo il decreto – ha affermato il presidente della Commissione provinciale - emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2002 e del successivo decreto del 20 dicembre 2002, per la Regione Umbra è stato dichiarato lo stato di emergenza in riferimento alla situazioni di crisi dell'approvvigionamento idrico. Poiché la Regione dell'Umbria non ha prodotto alcuna norma che legiferasse in merito, ad oggi, siamo ancora nella fase transitoria dei citati decreti che impongono norme descrittive in merito alla profondità dei pozzi e alla soglia dei volumi di prelievo. Tale situazione risulta ad dir poco anomala e merita quindi di trovare una soluzione definitiva”. “Il piano sulle aree di salvaguardia – ha detto Checcucci - è in fase di preadozione e quindi nella successiva fase di approvazione potrebbe contemplare una norma che faccia chiarezza sulla escavazione dei pozzi ad uso domestico ed extra-domestico, oppure si potrebbe fare una norma ad hoc, sulla scia di quanto già deliberato dalle poche regioni in merito all'attingimento delle acque di falda”.
Oi14126.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 29 marzo '14 – E' stato approvato all'unanimità dalla prima commissione consiliare, il documento sul tema inerente: “Rilascio di autorizzazioni all'escavazione di pozzi ad uso domestico ed extra-domestico eccedenti i limiti di profondità e di soglia dei volumi di prelievo”. A relazionare sono stati il Presidente della commissione provinciale e il tecnico della regione Roberto Checcucci. “Secondo il decreto – ha affermato il presidente della Commissione provinciale - emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 maggio 2002 e del successivo decreto del 20 dicembre 2002, per la Regione Umbra è stato dichiarato lo stato di emergenza in riferimento alla situazioni di crisi dell'approvvigionamento idrico. Poiché la Regione dell'Umbria non ha prodotto alcuna norma che legiferasse in merito, ad oggi, siamo ancora nella fase transitoria dei citati decreti che impongono norme descrittive in merito alla profondità dei pozzi e alla soglia dei volumi di prelievo. Tale situazione risulta ad dir poco anomala e merita quindi di trovare una soluzione definitiva”. “Il piano sulle aree di salvaguardia – ha detto Checcucci - è in fase di preadozione e quindi nella successiva fase di approvazione potrebbe contemplare una norma che faccia chiarezza sulla escavazione dei pozzi ad uso domestico ed extra-domestico, oppure si potrebbe fare una norma ad hoc, sulla scia di quanto già deliberato dalle poche regioni in merito all'attingimento delle acque di falda”.
Oi14126.DB