(Cittadino e Provincia) Perugia 28 marzo '14 – E' cambiato repentinamente l'ordine dei lavori dell'ultimo Consiglio Provinciale, dopo l'approvazione alla Camera dei deputati del ddl Delrio. L'assise infatti ha deciso di discutere di questa disposizione che prevede la “riorganizzazione”, a partire dal primo gennaio del 2015 delle Province. Il dibattito ha mostrato posizioni articolate tra e dentro i diversi schieramenti presenti in Consiglio. Nella maggioranza qualcuno ha voluto sottolineare come la frase del Premier Renzi: “3.000 persone senza stipendio” fosse “assolutamente fuori luogo” e chi invece ha ricordato che bisogna guardare avanti perchè “Se non ci fosse stato l'argine costituzionale questa riforma sarebbe già approvata con il governo Monti. La discussione deve quindi svolgersi dentro il clima di questi tempi, che vede i cittadini attenti agli sprechi della politica”. Infine diversi consiglieri che appoggiano la Giunta si sono detti “assolutamente contrari” alla “rottamazione” pur riconoscendo che la “dissoluzione” delle Province è cominciata già da qualche anno con il taglio dei fondi da parte del governo”. La minoranza ha criticato il Presidente della Provincia per la sua assenza nel dibattito. Dai banchi dell'opposizione sono rimbalzate frasi pesanti contro la riforma “Per ricordare un periodo così buio della democrazia – è stato detto - bisogna andare al periodo del ventennio, visto che basta un decreto legge per far decadere un Consiglio Provinciale eletto dal popolo”. Criticata anche la lettera del Presidente ai dipendenti perchè “dopo essere sempre stato contrario alla eliminazione delle province, oggi afferma “forza Renzi saremo con te nelle riforme”. Negli interventi della Giunta c'è stato chi ha espresso “indignazione” per il trattamento riservato ai consiglieri provinciali, “tacciati di vero e proprio parassitismo dal governo” , annunciando, per questa ed altre ragioni, la propria indisponibilità a proseguire nell’incarico sino a dicembre e chi , invece, ha preferito puntare l’indice “su quanti, singolarmente o collettivamente, anche dal mondo della politica, hanno lasciato che si giungesse a questo, non contrapponendosi dialetticamente a quanto si veniva configurando sul destino delle Province”. La discussione è stata chiusa da un intervento di chiarificazione da parte del Segretario Generale dell'ente sulla normativa inserita nel decreto.
Oi14128.CC/DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 28 marzo '14 – E' cambiato repentinamente l'ordine dei lavori dell'ultimo Consiglio Provinciale, dopo l'approvazione alla Camera dei deputati del ddl Delrio. L'assise infatti ha deciso di discutere di questa disposizione che prevede la “riorganizzazione”, a partire dal primo gennaio del 2015 delle Province. Il dibattito ha mostrato posizioni articolate tra e dentro i diversi schieramenti presenti in Consiglio. Nella maggioranza qualcuno ha voluto sottolineare come la frase del Premier Renzi: “3.000 persone senza stipendio” fosse “assolutamente fuori luogo” e chi invece ha ricordato che bisogna guardare avanti perchè “Se non ci fosse stato l'argine costituzionale questa riforma sarebbe già approvata con il governo Monti. La discussione deve quindi svolgersi dentro il clima di questi tempi, che vede i cittadini attenti agli sprechi della politica”. Infine diversi consiglieri che appoggiano la Giunta si sono detti “assolutamente contrari” alla “rottamazione” pur riconoscendo che la “dissoluzione” delle Province è cominciata già da qualche anno con il taglio dei fondi da parte del governo”. La minoranza ha criticato il Presidente della Provincia per la sua assenza nel dibattito. Dai banchi dell'opposizione sono rimbalzate frasi pesanti contro la riforma “Per ricordare un periodo così buio della democrazia – è stato detto - bisogna andare al periodo del ventennio, visto che basta un decreto legge per far decadere un Consiglio Provinciale eletto dal popolo”. Criticata anche la lettera del Presidente ai dipendenti perchè “dopo essere sempre stato contrario alla eliminazione delle province, oggi afferma “forza Renzi saremo con te nelle riforme”. Negli interventi della Giunta c'è stato chi ha espresso “indignazione” per il trattamento riservato ai consiglieri provinciali, “tacciati di vero e proprio parassitismo dal governo” , annunciando, per questa ed altre ragioni, la propria indisponibilità a proseguire nell’incarico sino a dicembre e chi , invece, ha preferito puntare l’indice “su quanti, singolarmente o collettivamente, anche dal mondo della politica, hanno lasciato che si giungesse a questo, non contrapponendosi dialetticamente a quanto si veniva configurando sul destino delle Province”. La discussione è stata chiusa da un intervento di chiarificazione da parte del Segretario Generale dell'ente sulla normativa inserita nel decreto.
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