(Cittadino e Provincia) – Perugia, 27 marzo 2014 - “ La battaglia per difendere il principio della libera raccolta del tartufo ha segnato oggi un punto importante : in Consiglio provinciale si è discussa una nostra interrogazione incentrata su questo tema– afferma in una nota il gruppo provinciale del PRC – Abbiamo ribadito, davanti alla Giunta, il mio punto di vista, sempre espresso con la massima chiarezza nelle assisi e difeso in pubbliche assemblee : le Istituzioni debbono dire un secco NO ai tentativi di privatizzare il territorio da parte di alcune potenti lobbies di imprenditori e proprietari terrieri. Più volte queste lobbies si sono manifestate , nelle loro volontà, cercando di condizionare, anche all’interno della Regione Umbria, le politiche relative alla tartuficoltura in senso accomodante verso la logica del profitto e della privatizzazione del territorio . Grazie alla ferma opposizione del PRC, che ha appoggiato in toto la giusta lotta delle Associazioni dei tartufai, si sono evitate spinte neofeudali di appropriazione di campi, aree demaniali e altri siti caratteristici , così come la riclassificazione del tartufo come “ prodotto agricolo “, dizione che impedirebbe in via di principio, se sancita, la libera raccolta . Nell’esposizione dell’interrogazione, abbiamo anche sottolineato che le Istituzioni debbono impegnarsi di più e meglio per la valorizzazione del tartufo, creando percorsi gastronomici, culturali, didattici, che leghino assieme i territori e tutelino le specificità di ognuno . L’Assessorato competente, nella risposta, ha affermato che le proposte serie di valorizzazione, rispettose del principio della libera raccolta, vanno discusse e accolte, mentre le altre vanno rifiutate e, del resto, il velleitarismo di alcuni approcci di segno opposto si può toccare con mano, dal momento che la libera raccolta è e resta un principio sancito, effettivamente praticato e chi lo voleva indebolire non ha saputo portare avanti nessun’altra proposta, se non a parole” .
Gc14117.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 27 marzo 2014 - “ La battaglia per difendere il principio della libera raccolta del tartufo ha segnato oggi un punto importante : in Consiglio provinciale si è discussa una nostra interrogazione incentrata su questo tema– afferma in una nota il gruppo provinciale del PRC – Abbiamo ribadito, davanti alla Giunta, il mio punto di vista, sempre espresso con la massima chiarezza nelle assisi e difeso in pubbliche assemblee : le Istituzioni debbono dire un secco NO ai tentativi di privatizzare il territorio da parte di alcune potenti lobbies di imprenditori e proprietari terrieri. Più volte queste lobbies si sono manifestate , nelle loro volontà, cercando di condizionare, anche all’interno della Regione Umbria, le politiche relative alla tartuficoltura in senso accomodante verso la logica del profitto e della privatizzazione del territorio . Grazie alla ferma opposizione del PRC, che ha appoggiato in toto la giusta lotta delle Associazioni dei tartufai, si sono evitate spinte neofeudali di appropriazione di campi, aree demaniali e altri siti caratteristici , così come la riclassificazione del tartufo come “ prodotto agricolo “, dizione che impedirebbe in via di principio, se sancita, la libera raccolta . Nell’esposizione dell’interrogazione, abbiamo anche sottolineato che le Istituzioni debbono impegnarsi di più e meglio per la valorizzazione del tartufo, creando percorsi gastronomici, culturali, didattici, che leghino assieme i territori e tutelino le specificità di ognuno . L’Assessorato competente, nella risposta, ha affermato che le proposte serie di valorizzazione, rispettose del principio della libera raccolta, vanno discusse e accolte, mentre le altre vanno rifiutate e, del resto, il velleitarismo di alcuni approcci di segno opposto si può toccare con mano, dal momento che la libera raccolta è e resta un principio sancito, effettivamente praticato e chi lo voleva indebolire non ha saputo portare avanti nessun’altra proposta, se non a parole” .
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