(Cittadino e Provincia – Perugia 14 marzo 2014 – “ Al di là di una difesa d'ufficio del sindaco di Spoleto, scandalizza il silenzio e l'indifferenza delle Istituzioni della regione riguardo al passaggio della Banca Popolare di Spoleto alla Banca Popolare di Desio- Afferma in una nota il Capogruppo dell’Udc in Consiglio Provinciale Maurizio Ronconi - L'Umbria perde l'ultima banca regionale, una vicenda che rischia di avere serie ripercussioni sull'economia regionale, sulle attivita'economiche e sulle imprese, che riduce l'Umbria ad essere una delle pochissime regioni italiane a non poter più contare su di un istituto di credito a valenza regionale e fortemente radicato sul territorio. Ancora più incomprensibile e grave è che l'acquisizione fa seguito ad una rinuncia da parte delle Fondazioni di Foligno, Spoleto, Terni, a partecipare alla acquisizione della BpS in modo da costruire un polo del credito Umbro. Sempre purtroppo in Umbria d'essere tornati all'Italia dei comuni dove il particolarismo e i personalismi sembrano prevalere su un coraggioso e necessario impegno comune. Una pagina brutta per la nostra regione che poteva essere evitata solo se si fosse dimostrato più senso di appartenenza e disponibilità. Spero ora che la politica prenda atto della vicenda e in futuro si attrezzi diversamente per favorire donne e uomini disponibili ad un impegno per il territorio e non più unicamente per il personale cortile”.
Gc14108.red
(Cittadino e Provincia – Perugia 14 marzo 2014 – “ Al di là di una difesa d'ufficio del sindaco di Spoleto, scandalizza il silenzio e l'indifferenza delle Istituzioni della regione riguardo al passaggio della Banca Popolare di Spoleto alla Banca Popolare di Desio- Afferma in una nota il Capogruppo dell’Udc in Consiglio Provinciale Maurizio Ronconi - L'Umbria perde l'ultima banca regionale, una vicenda che rischia di avere serie ripercussioni sull'economia regionale, sulle attivita'economiche e sulle imprese, che riduce l'Umbria ad essere una delle pochissime regioni italiane a non poter più contare su di un istituto di credito a valenza regionale e fortemente radicato sul territorio. Ancora più incomprensibile e grave è che l'acquisizione fa seguito ad una rinuncia da parte delle Fondazioni di Foligno, Spoleto, Terni, a partecipare alla acquisizione della BpS in modo da costruire un polo del credito Umbro. Sempre purtroppo in Umbria d'essere tornati all'Italia dei comuni dove il particolarismo e i personalismi sembrano prevalere su un coraggioso e necessario impegno comune. Una pagina brutta per la nostra regione che poteva essere evitata solo se si fosse dimostrato più senso di appartenenza e disponibilità. Spero ora che la politica prenda atto della vicenda e in futuro si attrezzi diversamente per favorire donne e uomini disponibili ad un impegno per il territorio e non più unicamente per il personale cortile”.
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