(Cittadino e Provincia) Perugia, 17 gennaio ’14 - Con la partecipazione di testimonial d’eccezione, assume le caratteristiche di un vero e proprio evento il concorso “Spezziamo le catene”, dedicato alle scuole di ogni ordine e grado della città di Foligno, e agli under 14 anche di Bevagna, Montefalco, Spello e Trevi, voluto e organizzato dalla consigliera provinciale di Perugia, docente di lingua e civiltà spagnola Paola De Bonis e da Maria Cristina Zenobi, responsabile dello Sportello anti-stalking ADOC ed esperta nella gestione dei conflitti, autrice del libro di successo “Se mi ami parlami”. Daranno infatti il loro volto e la loro sensibilità all’iniziativa, il regista Gianfranco Albano impegnato in film a marcato carattere sociale, i celeberrimi attori Ninetto Davoli e Ray Lovelock e Francesca Testasecca la modella, attrice, vincitrice del Concorso di Miss Italia 2010, reduce da una felice partecipazione alla trasmissione “Ballando con le Stelle” che l’ha vista salire sul podio al terzo posto e che torna nella città che le ha dato i natali in veste di “madrina”. Tutti loro parteciperanno alla conferenza stampa che presenterà ufficialmente l’iniziativa, fissata per il 25 gennaio alle ore 10.30 a Foligno (Palazzo Trinci). Intanto il concorso sta destando grande interesse fra i giovani che, in “Spezziamo le catene”, trovano spunti e riferimenti al loro vivere lo status di bambini e adolescenti in un mondo dove, troppo spesso, violenza fisica e psicologica possono minare irreparabilmente i loro rapporti interpersonali.
Chiediamo alle organizzatrici De Bonis e Zenobi: da cosa nasce l’idea di questo concorso, patrocinato dalla Provincia di Perugia e dal Comune di Foligno?
“Nasce dalla consapevolezza che bisogna uscire dalle catene del silenzio rispetto ad atti di violenza. Catene che non permettono di vivere a pieno la vita sociale e culturale. Non si tratta soltanto di violenza sulle donne di cui è tristemente piena la cronaca, ma in generale, verso i soggetti deboli della società: bambini, donne, anziani. Persone che, più deboli fisicamente, soccombono. Esiste poi la violenza psicologica, più subdola, ma non meno pericolosa che, come nel caso del “ragazzo dai pantaloni rosa” può portare a forme di autolesionismo anche irrimediabili”.
Quanti altri volti ha la violenza?
“Si possono elencare l’indifferenza, l’odio, la rabbia, il rancore, l’invidia. Si tratta di sentimenti negativi che creano catene e barriere. Il non amore e il non accettare il punto di vista dell’altro sono la negazione del rispetto, dell’amicizia e della libertà dell’individuo”.
“Per esperienze personali su vari fronti abbiamo la certezza che soltanto agendo sulle nuove generazioni, attraverso un percorso di conoscenza, formazione e sensibilizzazione su queste tematiche, sarà possibile combattere e sconfiggere ogni tipo di violenza. Se non si ricomincia daccapo, ripartendo dai bambini offrendo loro, in famiglia e nella scuola il senso dei valori del rispetto e dell’amore, uccideremo anche la speranza nel futuro. La nostra iniziativa sembra aver colto nel segno. Tante sono le adesioni che stanno pervenendo alla dottoressa Fabrizia Marchini che cura la segreteria organizzativa. E’ un incoraggiamento a riproporre anche per il prossimo anno questo concorso che vorremmo fosse esteso anche agli alunni e agli studenti di altre città della provincia”.
Pi14001.RoMa
(Cittadino e Provincia) Perugia, 17 gennaio ’14 - Con la partecipazione di testimonial d’eccezione, assume le caratteristiche di un vero e proprio evento il concorso “Spezziamo le catene”, dedicato alle scuole di ogni ordine e grado della città di Foligno, e agli under 14 anche di Bevagna, Montefalco, Spello e Trevi, voluto e organizzato dalla consigliera provinciale di Perugia, docente di lingua e civiltà spagnola Paola De Bonis e da Maria Cristina Zenobi, responsabile dello Sportello anti-stalking ADOC ed esperta nella gestione dei conflitti, autrice del libro di successo “Se mi ami parlami”. Daranno infatti il loro volto e la loro sensibilità all’iniziativa, il regista Gianfranco Albano impegnato in film a marcato carattere sociale, i celeberrimi attori Ninetto Davoli e Ray Lovelock e Francesca Testasecca la modella, attrice, vincitrice del Concorso di Miss Italia 2010, reduce da una felice partecipazione alla trasmissione “Ballando con le Stelle” che l’ha vista salire sul podio al terzo posto e che torna nella città che le ha dato i natali in veste di “madrina”. Tutti loro parteciperanno alla conferenza stampa che presenterà ufficialmente l’iniziativa, fissata per il 25 gennaio alle ore 10.30 a Foligno (Palazzo Trinci). Intanto il concorso sta destando grande interesse fra i giovani che, in “Spezziamo le catene”, trovano spunti e riferimenti al loro vivere lo status di bambini e adolescenti in un mondo dove, troppo spesso, violenza fisica e psicologica possono minare irreparabilmente i loro rapporti interpersonali.
Chiediamo alle organizzatrici De Bonis e Zenobi: da cosa nasce l’idea di questo concorso, patrocinato dalla Provincia di Perugia e dal Comune di Foligno?
“Nasce dalla consapevolezza che bisogna uscire dalle catene del silenzio rispetto ad atti di violenza. Catene che non permettono di vivere a pieno la vita sociale e culturale. Non si tratta soltanto di violenza sulle donne di cui è tristemente piena la cronaca, ma in generale, verso i soggetti deboli della società: bambini, donne, anziani. Persone che, più deboli fisicamente, soccombono. Esiste poi la violenza psicologica, più subdola, ma non meno pericolosa che, come nel caso del “ragazzo dai pantaloni rosa” può portare a forme di autolesionismo anche irrimediabili”.
Quanti altri volti ha la violenza?
“Si possono elencare l’indifferenza, l’odio, la rabbia, il rancore, l’invidia. Si tratta di sentimenti negativi che creano catene e barriere. Il non amore e il non accettare il punto di vista dell’altro sono la negazione del rispetto, dell’amicizia e della libertà dell’individuo”.
“Per esperienze personali su vari fronti abbiamo la certezza che soltanto agendo sulle nuove generazioni, attraverso un percorso di conoscenza, formazione e sensibilizzazione su queste tematiche, sarà possibile combattere e sconfiggere ogni tipo di violenza. Se non si ricomincia daccapo, ripartendo dai bambini offrendo loro, in famiglia e nella scuola il senso dei valori del rispetto e dell’amore, uccideremo anche la speranza nel futuro. La nostra iniziativa sembra aver colto nel segno. Tante sono le adesioni che stanno pervenendo alla dottoressa Fabrizia Marchini che cura la segreteria organizzativa. E’ un incoraggiamento a riproporre anche per il prossimo anno questo concorso che vorremmo fosse esteso anche agli alunni e agli studenti di altre città della provincia”.
Pi14001.RoMa