La Lettonia è il diciottesimo Paese ad adottare l’euro, seconda nazione del Baltico, dopo l’Estonia, ad aderire al sistema della moneta unica europea.
Lo Stato baltico ha detto così addio alla moneta nazionale, il lats, introdotto nel 1993 per rimpiazzare il rublo di epoca sovietica.
La Lettonia è entrata nell’Unione europea nel 2004, ma, secondo le ultime rilevazioni, il 58% dei lettoni è contrario all’adozione della moneta unica e solo il 20% si dichiara “fortemente sostenitore” dell’euro.
Il principale timore dei lettoni è di assistere ad un innalzamento incontrollato dei prezzi e del costo della vita. Le autorità hanno promesso un’attenta vigilanza e hanno obbligato i commercianti a esporre il prezzo in entrambe le valute già da tempo, ma il fatto che non siano previste sanzioni per chi alzerà i prezzi spinge molti lettoni ad essere tutt’altro che ottimisti. Logica conseguenza di questo timore, la paura dei lettoni di ritrovarsi più poveri: il Paese è il terzo in Europa per numero di cittadini “a rischio povertà”. Eppure l’economia lettone non è preda di una forte recessione, anzi è nel bel mezzo di un boom economico trainato per lo più dal settore edilizio. Una situazione impensabile nel 2008, quando una devastante crisi economica fece precipitare il Pil lettone di oltre il 20%. I dati odierni mostrano invece un Paese in salute, con una crescita economica vicina al 6%, inflazione nei parametri europei e una disoccupazione dimezzata.
Per saperne di più:
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-1307_en.htm
Pubblicato il 2 gennaio 2014
La Lettonia è il diciottesimo Paese ad adottare l’euro, seconda nazione del Baltico, dopo l’Estonia, ad aderire al sistema della moneta unica europea.
Lo Stato baltico ha detto così addio alla moneta nazionale, il lats, introdotto nel 1993 per rimpiazzare il rublo di epoca sovietica.
La Lettonia è entrata nell’Unione europea nel 2004, ma, secondo le ultime rilevazioni, il 58% dei lettoni è contrario all’adozione della moneta unica e solo il 20% si dichiara “fortemente sostenitore” dell’euro.
Il principale timore dei lettoni è di assistere ad un innalzamento incontrollato dei prezzi e del costo della vita. Le autorità hanno promesso un’attenta vigilanza e hanno obbligato i commercianti a esporre il prezzo in entrambe le valute già da tempo, ma il fatto che non siano previste sanzioni per chi alzerà i prezzi spinge molti lettoni ad essere tutt’altro che ottimisti. Logica conseguenza di questo timore, la paura dei lettoni di ritrovarsi più poveri: il Paese è il terzo in Europa per numero di cittadini “a rischio povertà”. Eppure l’economia lettone non è preda di una forte recessione, anzi è nel bel mezzo di un boom economico trainato per lo più dal settore edilizio. Una situazione impensabile nel 2008, quando una devastante crisi economica fece precipitare il Pil lettone di oltre il 20%. I dati odierni mostrano invece un Paese in salute, con una crescita economica vicina al 6%, inflazione nei parametri europei e una disoccupazione dimezzata.
Per saperne di più:
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-13-1307_en.htm
Pubblicato il 2 gennaio 2014