(Cittadino e Provincia) – Perugia 22 novembre 2013 – “Se bisogna tagliare – afferma l’assessore provinciale allo sport e all’ambiente Roberto Bertini – bisogna saper selezionare. Occorre ridurre gli sprechi, ma anche saper valorizzare i settori che, più di altri, possono garantire sviluppo e razionalizzazione della spesa. Tra questi c’è lo sport. in Umbria bisognerebbe fare come nella maggior parte dei paesi europei dove si è infatti scoperto che un euro speso bene nello sport ne fa risparmiare 5 in sanità pubblica. Perché incentivare una sana ed adeguata pratica sportiva di massa, aiuta il fisico a difendersi meglio dalle malattie, riducendo la spesa farmaceutica e sanitaria, senza dimenticare della fondamentale funzione sociale che lo sport, in un periodo di disgregazione, svolge per la società. Inoltre l’avere impianti e strutture adeguate favorisce il “turismo sportivo” , la scelta di quel territorio per manifestazioni, convegni, raduni e quanto fa sport. E non si tratta più solo di sport ai massimi livelli, ma di una rete immensa e larghissima di pratiche amatoriali, che rappresentano, se sfruttate adeguatamente, un vero e proprio tesoro. Per questo penso che le amministrazioni locali umbre dovrebbero avere un occhio di riguardo per questo settore, smettendo di assecondare, sotto sotto, il detto comune che con “la cultura e lo sport” non ci si mangia”.
STP13077.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 22 novembre 2013 – “Se bisogna tagliare – afferma l’assessore provinciale allo sport e all’ambiente Roberto Bertini – bisogna saper selezionare. Occorre ridurre gli sprechi, ma anche saper valorizzare i settori che, più di altri, possono garantire sviluppo e razionalizzazione della spesa. Tra questi c’è lo sport. in Umbria bisognerebbe fare come nella maggior parte dei paesi europei dove si è infatti scoperto che un euro speso bene nello sport ne fa risparmiare 5 in sanità pubblica. Perché incentivare una sana ed adeguata pratica sportiva di massa, aiuta il fisico a difendersi meglio dalle malattie, riducendo la spesa farmaceutica e sanitaria, senza dimenticare della fondamentale funzione sociale che lo sport, in un periodo di disgregazione, svolge per la società. Inoltre l’avere impianti e strutture adeguate favorisce il “turismo sportivo” , la scelta di quel territorio per manifestazioni, convegni, raduni e quanto fa sport. E non si tratta più solo di sport ai massimi livelli, ma di una rete immensa e larghissima di pratiche amatoriali, che rappresentano, se sfruttate adeguatamente, un vero e proprio tesoro. Per questo penso che le amministrazioni locali umbre dovrebbero avere un occhio di riguardo per questo settore, smettendo di assecondare, sotto sotto, il detto comune che con “la cultura e lo sport” non ci si mangia”.
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