De Marinis: "Ente territoriale che non va liquidato a colpi di Decreto Legge"
(Cittadino e Provincia) Perugia 8 novembre ’13 – “Quale regione riformata e innovativa vogliamo?” a questa domanda si è cercato di rispondere ieri durante la presentazione del numero 18-19 di “Umbria Contemporanea” dal titolo “L’Umbria e la riforma delle Province. Verso una nuova unità regionale?” a cura di Franco Giustinelli. Ad intervenire sono stati Wladimiro Boccali (Sindaco di Perugia, Presidente ANCI Umbria), Leopoldo Di Girolamo (Sindaco di Terni, Presidente CAL Umbria), Domenico De Marinis per la Provincia di Perugia, e Mario Tosti (Università di Perugia, Presidente ISUC). Nell’introduzione Giustinelli ha affermato:“Credo che sia importante per tutti gli umbri capire dove va la società regionale. Le certezze del Governo Monti sull’abolizione delle province si sono abbattute sul muro della caduta del governo a giugno e sulla dichiarata incostituzionalità del decreto legge ideato da Monti. Ad oggi è stato redatto un disegno di Legge Costituzionario, il cui primo firmatario e Letta, che dovrebbe portare ad una eliminazione di tutte le Province. Ovviante serve l’approvazione dello stesso, entro la fine dell’anno altrimenti le 32 province commissariate e le 62 che arrivano a scadenza, andranno tutte al voto”. “Ormai le Province sono state messe sotto attacco per arrivare, in ogni modo, alla loro eliminazione – ha affermato De Marinis-. Insieme all’UPI lavoreremo per difendere questo Ente di area vasta, previsto dalla Costituzione. Fino ad oggi i vari governi hanno sempre utilizzato modalità sbagliate per arrivare ad una eliminazione parziale o totale di questi enti. Sicuramente, come ha decretato anche la Corte Costituzionale, il metodo non è il Decreto Legge semplice e neanche il disegno di legge Costituzionale. Serve una riforma complessiva dell’architettura istituzionale che tolga sovrapposizioni e che stabilisca una volta per tutte chi fa cosa. Con l’UPI, insieme ai piccoli comuni, cercheremo di far capire l’importanza di un Ente con funzioni di area vasta, rispetto alle contraddizioni dell’Unione speciale dei comuni che ancora non ha una sua definita configurazione istituzionale. Questa battaglia, non solo si sviluppa nell’ambito di una nuova organizzazione dello Stato, ma anche a difesa delle alte professionalità dei dipendenti che ogni giorno sono al servizio dei cittadini”.
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(Cittadino e Provincia) Perugia 8 novembre ’13 – “Quale regione riformata e innovativa vogliamo?” a questa domanda si è cercato di rispondere ieri durante la presentazione del numero 18-19 di “Umbria Contemporanea” dal titolo “L’Umbria e la riforma delle Province. Verso una nuova unità regionale?” a cura di Franco Giustinelli. Ad intervenire sono stati Wladimiro Boccali (Sindaco di Perugia, Presidente ANCI Umbria), Leopoldo Di Girolamo (Sindaco di Terni, Presidente CAL Umbria), Domenico De Marinis per la Provincia di Perugia, e Mario Tosti (Università di Perugia, Presidente ISUC). Nell’introduzione Giustinelli ha affermato:“Credo che sia importante per tutti gli umbri capire dove va la società regionale. Le certezze del Governo Monti sull’abolizione delle province si sono abbattute sul muro della caduta del governo a giugno e sulla dichiarata incostituzionalità del decreto legge ideato da Monti. Ad oggi è stato redatto un disegno di Legge Costituzionario, il cui primo firmatario e Letta, che dovrebbe portare ad una eliminazione di tutte le Province. Ovviante serve l’approvazione dello stesso, entro la fine dell’anno altrimenti le 32 province commissariate e le 62 che arrivano a scadenza, andranno tutte al voto”. “Ormai le Province sono state messe sotto attacco per arrivare, in ogni modo, alla loro eliminazione – ha affermato De Marinis-. Insieme all’UPI lavoreremo per difendere questo Ente di area vasta, previsto dalla Costituzione. Fino ad oggi i vari governi hanno sempre utilizzato modalità sbagliate per arrivare ad una eliminazione parziale o totale di questi enti. Sicuramente, come ha decretato anche la Corte Costituzionale, il metodo non è il Decreto Legge semplice e neanche il disegno di legge Costituzionale. Serve una riforma complessiva dell’architettura istituzionale che tolga sovrapposizioni e che stabilisca una volta per tutte chi fa cosa. Con l’UPI, insieme ai piccoli comuni, cercheremo di far capire l’importanza di un Ente con funzioni di area vasta, rispetto alle contraddizioni dell’Unione speciale dei comuni che ancora non ha una sua definita configurazione istituzionale. Questa battaglia, non solo si sviluppa nell’ambito di una nuova organizzazione dello Stato, ma anche a difesa delle alte professionalità dei dipendenti che ogni giorno sono al servizio dei cittadini”.
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