(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 novembre 2013 – Dedicato alla figura della nobile Teresa Grillo Panfili colei che secondo le ultime ricerche ha realizzato il meraviglioso complesso monumentale di Villa Fidelia di Spello che ormai, sembra acclarato, essere risalente al 1700. Ieri all’interno della manifestazione Umbria Libri è stato presentato il Quaderno storico-illustrativo del Complesso di Villa Fidelia curato della Provincia di Perugia “Cum Duobus Palatis 1762 Teresa Grillo Panfili (Pamphili) e l’espansione della Fidelia nella prima metà del ‘700” scritto da Maurizio Terzetti, Sabina Guiducci e Luigi Sensi. Ad intervenire, oltre agli autori è stata Donatella Porzi, Assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, che ha tenuto a precisare: “Quello che presentiamo oggi non è un Quaderno – ha spiegato Porzi - ma molto di più, è un libro di ricerca storica che focalizza l’attenzione su questa donna, personaggio importante che ha segnato un'epoca. Questa pubblicazione è un punto di partenza per chi avrà a che fare con questa Villa nel tempo. La Provincia di Perugia ha dedicato tante risorse al mantenimento della palazzina 700entesca che, secondo me, non è stata mai apprezzata abbastanza dai comuni limitrofi, sempre rimasti freddi a ogni tipo di iniziativa. Si è cominciato a parlare di Villa Fidelia, quando è stata messa tra i beni alienabili dalla Provincia di Perugia. Solo allora alcuni amministratori hanno cominciato a interessarsi del futuro di questo bene monumentale”. Tornando alla pubblicazione Luigi Sensi dell’Accademia Fulginia ha illustrato in maniera dettagliata la vita di Donna Teresa Grillo Panfili: “Una nobildonna che nasce da una grande famiglia mercantile di Genova nel 1680, dove gli uomini sono in giro per mare tra Spagna e Africa e le donne gestiscono il patrimonio e combinano matrimoni. Quello di Teresa con Camillo Pamphilj è un fatto di Stato e avviene 1703. Diversi giornali dell’epoca ne parlano. Dopo il fallimento del matrimonio Donna Teresa comincia a risiedere stabilmente a Spello da cui inizia ad ampliare e difendere il patrimonio agrario e immobiliare”.
“Alcune tracce archeologiche – afferma l’archeologa Sabina Guiducci - soprattutto certe datazioni rinvenute nelle cisterne rimaste a testimoniare il lavoro di bonifica del sito compiuta per costruirvi un grande Giardino e un Palazzo, tornano a porre in primo piano la questione della databilità al primo Settecento dell'edificio, il secondo, dopo quello degli Urbani di proprietà delle Suore Francescane Missionarie d'Egitto, di Villa Fidelia. Il merito più rilevante di questa recente operazione di riscoperta delle origini moderne di Villa Fidelia sta ora nel fatto che, per la prima volta in maniera organica e progettuale, essa è stata strettamente e imprescindibilmente legata alla figura di Donna Teresa Grillo Panfili (1680-1762), proprietaria "illuminata" del complesso ambientale-architettonico nel momento in cui il sito dell'attuate edificio non era altro che una collinetta per il pascolo delle greggi, solcata da acque del Subasio, circondata da boschi, con alcuni ruderi dell'antico Santuario lasciati all'ultimo degrado dei secoli”. “Quanto detto fa capire bene il perché del titolo che si dà a questa pubblicazione: "Cum duobus palatiis". L'esistenza dei "due palazzi" nel complesso ambientale-architettonico di Villa Fidelia durante la vita di Donna Teresa Grillo – ha detto Maurizio Terzetti - è ricavata dalla descrizione testamentaria dei beni posseduti dalla Principessa alla sua morte, avvenuta, come si è già ricordato, nel 1762. Il successivo confronto catastale ha potuto dare conferma di ciò e con ciò si ritiene di aver potuto cominciare a dare un confine meno nebuloso alla dimensione, certo solo virtuale, della Palazzina "di villeggiatura" fatta erigere da Donna Teresa Grillo tra gli anni Venti e gli anni Trenta del XVIII secolo nel quadro di un'espansione ai suoi occhi necessaria della primitiva Villa degli Urbani”.
Cl130166.DB
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 novembre 2013 – Dedicato alla figura della nobile Teresa Grillo Panfili colei che secondo le ultime ricerche ha realizzato il meraviglioso complesso monumentale di Villa Fidelia di Spello che ormai, sembra acclarato, essere risalente al 1700. Ieri all’interno della manifestazione Umbria Libri è stato presentato il Quaderno storico-illustrativo del Complesso di Villa Fidelia curato della Provincia di Perugia “Cum Duobus Palatis 1762 Teresa Grillo Panfili (Pamphili) e l’espansione della Fidelia nella prima metà del ‘700” scritto da Maurizio Terzetti, Sabina Guiducci e Luigi Sensi. Ad intervenire, oltre agli autori è stata Donatella Porzi, Assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, che ha tenuto a precisare: “Quello che presentiamo oggi non è un Quaderno – ha spiegato Porzi - ma molto di più, è un libro di ricerca storica che focalizza l’attenzione su questa donna, personaggio importante che ha segnato un'epoca. Questa pubblicazione è un punto di partenza per chi avrà a che fare con questa Villa nel tempo. La Provincia di Perugia ha dedicato tante risorse al mantenimento della palazzina 700entesca che, secondo me, non è stata mai apprezzata abbastanza dai comuni limitrofi, sempre rimasti freddi a ogni tipo di iniziativa. Si è cominciato a parlare di Villa Fidelia, quando è stata messa tra i beni alienabili dalla Provincia di Perugia. Solo allora alcuni amministratori hanno cominciato a interessarsi del futuro di questo bene monumentale”. Tornando alla pubblicazione Luigi Sensi dell’Accademia Fulginia ha illustrato in maniera dettagliata la vita di Donna Teresa Grillo Panfili: “Una nobildonna che nasce da una grande famiglia mercantile di Genova nel 1680, dove gli uomini sono in giro per mare tra Spagna e Africa e le donne gestiscono il patrimonio e combinano matrimoni. Quello di Teresa con Camillo Pamphilj è un fatto di Stato e avviene 1703. Diversi giornali dell’epoca ne parlano. Dopo il fallimento del matrimonio Donna Teresa comincia a risiedere stabilmente a Spello da cui inizia ad ampliare e difendere il patrimonio agrario e immobiliare”.
“Alcune tracce archeologiche – afferma l’archeologa Sabina Guiducci - soprattutto certe datazioni rinvenute nelle cisterne rimaste a testimoniare il lavoro di bonifica del sito compiuta per costruirvi un grande Giardino e un Palazzo, tornano a porre in primo piano la questione della databilità al primo Settecento dell'edificio, il secondo, dopo quello degli Urbani di proprietà delle Suore Francescane Missionarie d'Egitto, di Villa Fidelia. Il merito più rilevante di questa recente operazione di riscoperta delle origini moderne di Villa Fidelia sta ora nel fatto che, per la prima volta in maniera organica e progettuale, essa è stata strettamente e imprescindibilmente legata alla figura di Donna Teresa Grillo Panfili (1680-1762), proprietaria "illuminata" del complesso ambientale-architettonico nel momento in cui il sito dell'attuate edificio non era altro che una collinetta per il pascolo delle greggi, solcata da acque del Subasio, circondata da boschi, con alcuni ruderi dell'antico Santuario lasciati all'ultimo degrado dei secoli”. “Quanto detto fa capire bene il perché del titolo che si dà a questa pubblicazione: "Cum duobus palatiis". L'esistenza dei "due palazzi" nel complesso ambientale-architettonico di Villa Fidelia durante la vita di Donna Teresa Grillo – ha detto Maurizio Terzetti - è ricavata dalla descrizione testamentaria dei beni posseduti dalla Principessa alla sua morte, avvenuta, come si è già ricordato, nel 1762. Il successivo confronto catastale ha potuto dare conferma di ciò e con ciò si ritiene di aver potuto cominciare a dare un confine meno nebuloso alla dimensione, certo solo virtuale, della Palazzina "di villeggiatura" fatta erigere da Donna Teresa Grillo tra gli anni Venti e gli anni Trenta del XVIII secolo nel quadro di un'espansione ai suoi occhi necessaria della primitiva Villa degli Urbani”.
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