In Provincia presentati 40 percorsi formativi per rilanciare l'artigianato artistico - Rossi: "Valorizzare le attività tipiche dei nostri territori"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 18 ottobre 2013 - “La consegna dei lavori per il consolidamento della frana di Valderchia a Gubbio, che avverrà domani con cerimonia pubblica, rappresenta un evento di grande importanza per la collettività eugubina, che la bellezza di 16 anni fa ( correva l’anno 1997 ) fu colpita da una grave calamità naturale, con pesanti conseguenze – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - Nel ringraziare la Regione e l’Assessore Vinti per aver portato a compimento un iter tortuoso e spesso farraginoso, vengono spontanee alcune riflessioni: in questo nostro Paese, il capitolo del Dissesto idrogeologico viene considerato non prioritario e non degno di congrui investimenti, se è vero come è vero che per il risanamento di una frana si debbono attendere, tra tutti i passaggi burocratici , quasi vent’anni . Ho presentato diversi documenti sul tema, proponendo un Piano nazionale e regionale per la cura del territorio che, se attivato, genererebbe occupazione e reale ricchezza a beneficio dei vari territori, avanzando contestualmente anche l’idea di un utilizzo positivo dei cassintegrati in lavori di pubblica utilità ( con una congrua integrazione dell’assegno CIG ) . Tale misura consentirebbe di stroncare la piaga di quel lavoro nero svolto per “ arrotondare “ un magro assegno che non permette di arrivare alla fine del mese, dando al contempo benefici visibili e tangibili a tutta la collettività . Non solo : occorre smetterla con una politica che permette i grandi abusi, le massicce cementificazioni, il consumo dissennato del territorio, l’espansione delle cave ( punto non certo secondario ) e poi magari crea mille problemi al frontista che vuole ripulire un tratto di corso d’acqua, un canale, una cunetta, o non vigila a sufficienza sull’adempimento, da parte dei proprietari dei terreni, dei doveri prescritti dal Regio decreto del 1904, la cui inosservanza è una delle prima cause di frane e dissesti . Da ultimo : in molti, con i denari pubblici, hanno rimesso a posto casali abbandonati per avviare attività agrituristiche ; è ora che la politica orienti le risorse disponibili anche per favorire strategie di ripopolamento delle località montane e collinari con incentivi calibrati sul potenziamento dell’attività agricola e zootecnica , in molti casi uccisa dalle politiche dei prezzi e del credito, e con un potenziamento della rete dei servizi . Dal risanamento della frana di Valderchia, da un esempio piccolo, circoscritto, eppur grande, si deve partire per impostare una nuova politica anche a livello regionale : meno burocrazia, più controlli sostanziali, non formali, investimento reale e non di facciata nelle potenzialità della filiera turismo – cultura – ambiente” .
Gc13499.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 18 ottobre 2013 - “La consegna dei lavori per il consolidamento della frana di Valderchia a Gubbio, che avverrà domani con cerimonia pubblica, rappresenta un evento di grande importanza per la collettività eugubina, che la bellezza di 16 anni fa ( correva l’anno 1997 ) fu colpita da una grave calamità naturale, con pesanti conseguenze – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - Nel ringraziare la Regione e l’Assessore Vinti per aver portato a compimento un iter tortuoso e spesso farraginoso, vengono spontanee alcune riflessioni: in questo nostro Paese, il capitolo del Dissesto idrogeologico viene considerato non prioritario e non degno di congrui investimenti, se è vero come è vero che per il risanamento di una frana si debbono attendere, tra tutti i passaggi burocratici , quasi vent’anni . Ho presentato diversi documenti sul tema, proponendo un Piano nazionale e regionale per la cura del territorio che, se attivato, genererebbe occupazione e reale ricchezza a beneficio dei vari territori, avanzando contestualmente anche l’idea di un utilizzo positivo dei cassintegrati in lavori di pubblica utilità ( con una congrua integrazione dell’assegno CIG ) . Tale misura consentirebbe di stroncare la piaga di quel lavoro nero svolto per “ arrotondare “ un magro assegno che non permette di arrivare alla fine del mese, dando al contempo benefici visibili e tangibili a tutta la collettività . Non solo : occorre smetterla con una politica che permette i grandi abusi, le massicce cementificazioni, il consumo dissennato del territorio, l’espansione delle cave ( punto non certo secondario ) e poi magari crea mille problemi al frontista che vuole ripulire un tratto di corso d’acqua, un canale, una cunetta, o non vigila a sufficienza sull’adempimento, da parte dei proprietari dei terreni, dei doveri prescritti dal Regio decreto del 1904, la cui inosservanza è una delle prima cause di frane e dissesti . Da ultimo : in molti, con i denari pubblici, hanno rimesso a posto casali abbandonati per avviare attività agrituristiche ; è ora che la politica orienti le risorse disponibili anche per favorire strategie di ripopolamento delle località montane e collinari con incentivi calibrati sul potenziamento dell’attività agricola e zootecnica , in molti casi uccisa dalle politiche dei prezzi e del credito, e con un potenziamento della rete dei servizi . Dal risanamento della frana di Valderchia, da un esempio piccolo, circoscritto, eppur grande, si deve partire per impostare una nuova politica anche a livello regionale : meno burocrazia, più controlli sostanziali, non formali, investimento reale e non di facciata nelle potenzialità della filiera turismo – cultura – ambiente” .
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