(Cittadino e Provincia) – Perugia, 4 ottobre 2013 - “I Fatti di Lampedusa riportano tragicamente d’attualità il tema dei rapporti tra nord e sud del mondo : fintantoché i Paesi del Terzo Mondo saranno depredati , saccheggiati dalle multinazionali, dalle banche e dalle loro logiche di sfruttamento ; fintantoché il 20 % dell’umanità divorerà avidamente l’80 % della ricchezza, fatti come quelli accaduti saranno , purtroppo, destinati a ripetersi– afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - Inutile versare lacrime di coccodrillo sulle morti, sulle sofferenze di intere popolazioni : occorre stabilire una potente rete di cooperazione internazionale tra Paesi sovrani che porti ricchezza reale e benessere a popolazioni che altrimenti, in mancanza di alternative minime praticabili, saranno sempre spinte a cercare la fortuna in quelle che vedono come cittadelle dell’opulenza , così come facevano i nostri antenati quando se ne andavano in America sfidando spesso tempeste e naufragi. E’ pura ipocrisia quella di chi crede di poter arrestare il fenomeno delle migrazioni erigendo muri invalicabili e chilometri di fili spinati : servono accordi che premino gli agricoltori del sud del mondo e li sottraggano alle logiche di rapina delle corporations ; serve una poltiica del credito che rilanci nel sud del mondo un ‘economia solidale, al servizio dell’uomo e dei suoi bisogni e non delle usurocrazie occidentali ; occorre un rinnovato sforzo per fare del Mediterraneo un Mare di pace, speranza e crescita mutilaterale equilibrata per tutti i popoli che vi si affacciano . Due anni fa gli Stati Uniti , la Francia , l’Inghilterra , complice un ‘Italia senza spina dorsale e senza un’idea complessiva di politica estera, destabilizzarono la Libia portando al potere un ‘accozzaglia di forze reazionarie e distruttive, tutte espressione di interessi particolaristici, tribali. Si è distrutto uno Stato nazionale secondo le strategie di balcanizzazione tipiche dell’imperialismo e della sua logica del “divide et impera “ . Oggi , anche di questo scempio si raccolgono i frutti ! Masse prima stanziali nei loro Paesi , nello sfacelo di quello Stato, cercano in ogni modo di scappare . Se non si vuole innescare in Europa una guerra tra poveri, naturale conseguenza di dinamiche incontrollate, non governate, auspicate da precisi potentati finanziari, occorre cambiare rotta : cooperazione internazionale, Progetto per un Mediterraneo di sviluppo, moratoria sul debito estero dei Paesi del Terzo Mondo, giusto prezzo per le materie prime di quegli stessi Paesi attraverso rapporti economici bilaterali gestiti dagli Stati sovrani e non dalle multinazionali. Non c’è alternativa”.
Gc13469.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 4 ottobre 2013 - “I Fatti di Lampedusa riportano tragicamente d’attualità il tema dei rapporti tra nord e sud del mondo : fintantoché i Paesi del Terzo Mondo saranno depredati , saccheggiati dalle multinazionali, dalle banche e dalle loro logiche di sfruttamento ; fintantoché il 20 % dell’umanità divorerà avidamente l’80 % della ricchezza, fatti come quelli accaduti saranno , purtroppo, destinati a ripetersi– afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - Inutile versare lacrime di coccodrillo sulle morti, sulle sofferenze di intere popolazioni : occorre stabilire una potente rete di cooperazione internazionale tra Paesi sovrani che porti ricchezza reale e benessere a popolazioni che altrimenti, in mancanza di alternative minime praticabili, saranno sempre spinte a cercare la fortuna in quelle che vedono come cittadelle dell’opulenza , così come facevano i nostri antenati quando se ne andavano in America sfidando spesso tempeste e naufragi. E’ pura ipocrisia quella di chi crede di poter arrestare il fenomeno delle migrazioni erigendo muri invalicabili e chilometri di fili spinati : servono accordi che premino gli agricoltori del sud del mondo e li sottraggano alle logiche di rapina delle corporations ; serve una poltiica del credito che rilanci nel sud del mondo un ‘economia solidale, al servizio dell’uomo e dei suoi bisogni e non delle usurocrazie occidentali ; occorre un rinnovato sforzo per fare del Mediterraneo un Mare di pace, speranza e crescita mutilaterale equilibrata per tutti i popoli che vi si affacciano . Due anni fa gli Stati Uniti , la Francia , l’Inghilterra , complice un ‘Italia senza spina dorsale e senza un’idea complessiva di politica estera, destabilizzarono la Libia portando al potere un ‘accozzaglia di forze reazionarie e distruttive, tutte espressione di interessi particolaristici, tribali. Si è distrutto uno Stato nazionale secondo le strategie di balcanizzazione tipiche dell’imperialismo e della sua logica del “divide et impera “ . Oggi , anche di questo scempio si raccolgono i frutti ! Masse prima stanziali nei loro Paesi , nello sfacelo di quello Stato, cercano in ogni modo di scappare . Se non si vuole innescare in Europa una guerra tra poveri, naturale conseguenza di dinamiche incontrollate, non governate, auspicate da precisi potentati finanziari, occorre cambiare rotta : cooperazione internazionale, Progetto per un Mediterraneo di sviluppo, moratoria sul debito estero dei Paesi del Terzo Mondo, giusto prezzo per le materie prime di quegli stessi Paesi attraverso rapporti economici bilaterali gestiti dagli Stati sovrani e non dalle multinazionali. Non c’è alternativa”.
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