(Cittadino e Provincia) – Perugia, 16 settembre 2013 - “Miopia, malafede, chiusura, grettezza e incapacità di analisi : questi gli attributi di chi ancora si ostina ad auspicare, per la Orte – Falconara, la soluzione del raddoppio lungo l’asse della Valtopina chiudendo ad ogni altra ipotesi più appetibile, coerente con lo spirito del trasporto pubblico e logicamente conseguente rispetto all’analisi dei flussi di utenza potenziali – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - . Parole forti ? Opinioni personali ? Innanzitutto, idee di cui sono convinto ( non da oggi ) e, in conclusione, giudizi suffragati dai fatti, se è vero , come è vero, che la Regione Umbria ormai ha programmato, come soluzione ai problemi dell’alta velocità in Umbria, la scelta di una Stazione intermedia tra il suo territorio e la toscana, a Bettolle . Una soluzione che, qualora andasse in porto, significherebbe la cancellazione della possibilità, per i territori folignate, assisano ed eugubino – gualdese, nonché per vaste porzioni di quello perugino, di avere un collegamento degno di questo nome all’Alta velocità, con bacini di utenza nutriti e forieri di sviluppo, come volani, di tutta la rete del trasporto pubblico . E’ solo grazie alla miopia di chi, fino ad oggi, ha perorato la soluzione del raddoppio dell’Orte – Falconara lungo l’asse di Valtopina, come unica possibile, se siamo arrivati a questo . E’ perfettamente normale che una tratta nata morta, senza alcun bacino d’utenza, e senza possibilità per i treni ad Alta velocità di fermare, non interessi nessuno e non possa essere considerata prioritaria da parte di chi, a livello nazionale, deve compiere le scelte strategiche inerenti al trasporto pubblico su rotaia e all’Alta velocità. Solo l’ottusità di una lobby trasversale che, credendo di fare gli interessi di Foligno, ha penalizzato e sta penalizzando alla fine tutta l’Umbria e Foligno in primis, dal momento che concepire come unica soluzione il raddoppio della Orte – Falconara significa non solo farsi chiudere le porte in faccia dalla programmazione nazionale che mai avallerà un progetto demenziale, nato morto perché economicamente asfittico con risorse fresche, ma significa anche, soprattutto, chiudere le porte ad ogni possibilità di rilancio delle Officine Grandi Riparazioni ( possibilità concreta solo con flussi rilevanti di trasporto quali quelli assicurati dall’ipotesi della variante ) e spostare l’asse della futura Alta velocità dall’Ancona – Roma alla Toscana e alle propaggini dell’Umbria più prossime alla Toscana. Così si stanno relegando i nostri territori ancor più nell’isolamento ! L’ipotesi della Stazione di Bettolle, che sta diventando sempre più concreta, è la ciliegina sulla torta di quest’atteggiamento demenziale. A livello nazionale, all’interno del Governo, l’Umbria ha un sottosegretario con competenza alle infrastrutture, nella persona di Girlanda : il suo silenzio in materia non è certo un atteggiamento costruttivo , al pari di quello di molte forze politiche locali . Di Ponzi Pilati in Parlamento l’Umbria ne ha già avuti troppi e, per colpa loro , abbiamo perso treni ( non solo quelli che camminano su rotaia ) storici ! E’ ora che anche a livello nazionale, come a livello locale hanno fatto diversi consessi, ci si pronunci almeno per cominciare a prendere in considerazione l’ipotesi della variante per la Orte – Falconara con percorso Foligno – Assisi – Bastia – Perugia – comprensorio eugubino / gualdese – Marche. Diversamente, piangeremo ancora lacrime inutili su appuntamenti mancati con lo sviluppo infrastrutturale !”.
Gc13436.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 16 settembre 2013 - “Miopia, malafede, chiusura, grettezza e incapacità di analisi : questi gli attributi di chi ancora si ostina ad auspicare, per la Orte – Falconara, la soluzione del raddoppio lungo l’asse della Valtopina chiudendo ad ogni altra ipotesi più appetibile, coerente con lo spirito del trasporto pubblico e logicamente conseguente rispetto all’analisi dei flussi di utenza potenziali – afferma in una nota il capogruppo provinciale PRC, Luca Baldelli - . Parole forti ? Opinioni personali ? Innanzitutto, idee di cui sono convinto ( non da oggi ) e, in conclusione, giudizi suffragati dai fatti, se è vero , come è vero, che la Regione Umbria ormai ha programmato, come soluzione ai problemi dell’alta velocità in Umbria, la scelta di una Stazione intermedia tra il suo territorio e la toscana, a Bettolle . Una soluzione che, qualora andasse in porto, significherebbe la cancellazione della possibilità, per i territori folignate, assisano ed eugubino – gualdese, nonché per vaste porzioni di quello perugino, di avere un collegamento degno di questo nome all’Alta velocità, con bacini di utenza nutriti e forieri di sviluppo, come volani, di tutta la rete del trasporto pubblico . E’ solo grazie alla miopia di chi, fino ad oggi, ha perorato la soluzione del raddoppio dell’Orte – Falconara lungo l’asse di Valtopina, come unica possibile, se siamo arrivati a questo . E’ perfettamente normale che una tratta nata morta, senza alcun bacino d’utenza, e senza possibilità per i treni ad Alta velocità di fermare, non interessi nessuno e non possa essere considerata prioritaria da parte di chi, a livello nazionale, deve compiere le scelte strategiche inerenti al trasporto pubblico su rotaia e all’Alta velocità. Solo l’ottusità di una lobby trasversale che, credendo di fare gli interessi di Foligno, ha penalizzato e sta penalizzando alla fine tutta l’Umbria e Foligno in primis, dal momento che concepire come unica soluzione il raddoppio della Orte – Falconara significa non solo farsi chiudere le porte in faccia dalla programmazione nazionale che mai avallerà un progetto demenziale, nato morto perché economicamente asfittico con risorse fresche, ma significa anche, soprattutto, chiudere le porte ad ogni possibilità di rilancio delle Officine Grandi Riparazioni ( possibilità concreta solo con flussi rilevanti di trasporto quali quelli assicurati dall’ipotesi della variante ) e spostare l’asse della futura Alta velocità dall’Ancona – Roma alla Toscana e alle propaggini dell’Umbria più prossime alla Toscana. Così si stanno relegando i nostri territori ancor più nell’isolamento ! L’ipotesi della Stazione di Bettolle, che sta diventando sempre più concreta, è la ciliegina sulla torta di quest’atteggiamento demenziale. A livello nazionale, all’interno del Governo, l’Umbria ha un sottosegretario con competenza alle infrastrutture, nella persona di Girlanda : il suo silenzio in materia non è certo un atteggiamento costruttivo , al pari di quello di molte forze politiche locali . Di Ponzi Pilati in Parlamento l’Umbria ne ha già avuti troppi e, per colpa loro , abbiamo perso treni ( non solo quelli che camminano su rotaia ) storici ! E’ ora che anche a livello nazionale, come a livello locale hanno fatto diversi consessi, ci si pronunci almeno per cominciare a prendere in considerazione l’ipotesi della variante per la Orte – Falconara con percorso Foligno – Assisi – Bastia – Perugia – comprensorio eugubino / gualdese – Marche. Diversamente, piangeremo ancora lacrime inutili su appuntamenti mancati con lo sviluppo infrastrutturale !”.
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