(Cittadino e Provincia) – Perugia 13 settembre 2013 – “A distanza di ormai due anni dalla prima proposta del Governo Berlusconi sul riordino delle Province – scrive in una nota la Cgil Aziendale della Provincia di Perugia - le lavoratrici ed i lavoratori hanno assistito all'uscita di più proposte, tutte fallimentari, che hanno messo fortemente in difficoltà la maggior parte di questi Enti. A ciò si è aggiunto, come una mannaia, l'insieme dei tagli ai trasferimenti al sistema degli Enti locali. Da tempo, riteniamo imprescindibile una riforma degli assetti istituzionali a partire dal riordino del sistema degli Enti Locali. Un riordino volto al rafforzamento delle Amministrazioni, al miglioramento dei servizi ai cittadini. Un riordino che parta dalle funzioni riconoscendo la necessità di avere un livello di area vasta che rafforzi i livelli di prossimità e non in contrapposizione. Purtroppo anche le più recenti proposte non puntano ad un disegno organico di riordino e sembrano, ancora una volta, tese più alla necessità di tagliare la spesa pubblica che all'obiettivo di qualificare il sistema. In questo clima chi sta pagando il prezzo più caro è il personale che vive sulla propria pelle la perdita di professionalità, la decurtazione salariale e che non vede una prospettiva chiara al loro futuro lavorativo. Chiediamo l'apertura di un confronto con il Governo per: 1. Tutelare l'occupazione, 2. Difendere la professionalità e le condizioni di lavoro, 3. Stabilizzare il personale precario”
Ap13005.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 13 settembre 2013 – “A distanza di ormai due anni dalla prima proposta del Governo Berlusconi sul riordino delle Province – scrive in una nota la Cgil Aziendale della Provincia di Perugia - le lavoratrici ed i lavoratori hanno assistito all'uscita di più proposte, tutte fallimentari, che hanno messo fortemente in difficoltà la maggior parte di questi Enti. A ciò si è aggiunto, come una mannaia, l'insieme dei tagli ai trasferimenti al sistema degli Enti locali. Da tempo, riteniamo imprescindibile una riforma degli assetti istituzionali a partire dal riordino del sistema degli Enti Locali. Un riordino volto al rafforzamento delle Amministrazioni, al miglioramento dei servizi ai cittadini. Un riordino che parta dalle funzioni riconoscendo la necessità di avere un livello di area vasta che rafforzi i livelli di prossimità e non in contrapposizione. Purtroppo anche le più recenti proposte non puntano ad un disegno organico di riordino e sembrano, ancora una volta, tese più alla necessità di tagliare la spesa pubblica che all'obiettivo di qualificare il sistema. In questo clima chi sta pagando il prezzo più caro è il personale che vive sulla propria pelle la perdita di professionalità, la decurtazione salariale e che non vede una prospettiva chiara al loro futuro lavorativo. Chiediamo l'apertura di un confronto con il Governo per: 1. Tutelare l'occupazione, 2. Difendere la professionalità e le condizioni di lavoro, 3. Stabilizzare il personale precario”
Ap13005.red