(Cittadino e Provincia) – Perugia 21 agosto 2013 – Il Consigliere Provinciale Giampiero Panfili (PDL), denuncia quanto sta accadendo in località San Nicolò (Comune di Spoleto) dove, il terreno acquistato grazie alle sottoscrizioni dei fedeli del quartiere per la costruzione della nuova Chiesa, è stato concesso in uso dalla Curia ai giostrai del Luna Park. “Nulla contro il parco giochi ci mancherebbe – sottolinea il Consigliere Panfili – ma l’indignazione dei fedeli è più che comprensibile; qualche anno fa è stato innalzato il Crocefisso benedetto con la celebrazione di una Messa ed una cerimonia pubblica nella quale veniva simbolicamente consegnato il terreno alla comunità dei fedeli di San Nicolò. Quando una comunità come questa, si autotassa e dà inizio ad una raccolta di fondi per acquistare uno spazio da riservare all’edilizia di culto, eventi più unici che rari evidentemente, si sente comprensibilmente tradita nel vedere che quello stesso spazio è stato dato in affitto per attività ludiche e ricreative. Ed effettivamente, vedere il crocefisso tra le auto da scontro, le luci e la musica ha qualcosa di stonato. Nessuno vuole sostenere l’incompatibilità dell’aspetto ludico con la spiritualità cristiana ed anzi, i due aspetti della vita vanno spesso a braccetto, come insegnano alcune tra le esperienze più significative della Santità, tuttavia nel caso specifico si sarebbe potuta e dovuta trovare una diversa collocazione per il Luna Park. Una leggerezza della Curia che, con una scelta del genere, ha dimostrato ben poca sensibilità nei confronti della popolazione che, al contrario, ha dato prova di grande senso di appartenenza sia nel voler contribuire alla costruzione della nuova Chiesa sia nei modi con i quali ha dato adito alla protesta. Tra i contendenti, ammesso che di contendenti si possa parlare, vorrei esprimere solidarietà ed affetto nei confronti della comunità di San Nicolò che, con un fare dal sapore genuino ed antico, si è stretta intorno al proprio Crocefisso ed alla propria Fede per difendere quello che è già evidentemente ritenuto uno spazio dedicato alla sacralità del silenzio e del raccoglimento contro una scelta che, per quanto legittima, è stata dettata da esigenze ed interessi di tutt’altra natura”.
Gc13397.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 21 agosto 2013 – Il Consigliere Provinciale Giampiero Panfili (PDL), denuncia quanto sta accadendo in località San Nicolò (Comune di Spoleto) dove, il terreno acquistato grazie alle sottoscrizioni dei fedeli del quartiere per la costruzione della nuova Chiesa, è stato concesso in uso dalla Curia ai giostrai del Luna Park. “Nulla contro il parco giochi ci mancherebbe – sottolinea il Consigliere Panfili – ma l’indignazione dei fedeli è più che comprensibile; qualche anno fa è stato innalzato il Crocefisso benedetto con la celebrazione di una Messa ed una cerimonia pubblica nella quale veniva simbolicamente consegnato il terreno alla comunità dei fedeli di San Nicolò. Quando una comunità come questa, si autotassa e dà inizio ad una raccolta di fondi per acquistare uno spazio da riservare all’edilizia di culto, eventi più unici che rari evidentemente, si sente comprensibilmente tradita nel vedere che quello stesso spazio è stato dato in affitto per attività ludiche e ricreative. Ed effettivamente, vedere il crocefisso tra le auto da scontro, le luci e la musica ha qualcosa di stonato. Nessuno vuole sostenere l’incompatibilità dell’aspetto ludico con la spiritualità cristiana ed anzi, i due aspetti della vita vanno spesso a braccetto, come insegnano alcune tra le esperienze più significative della Santità, tuttavia nel caso specifico si sarebbe potuta e dovuta trovare una diversa collocazione per il Luna Park. Una leggerezza della Curia che, con una scelta del genere, ha dimostrato ben poca sensibilità nei confronti della popolazione che, al contrario, ha dato prova di grande senso di appartenenza sia nel voler contribuire alla costruzione della nuova Chiesa sia nei modi con i quali ha dato adito alla protesta. Tra i contendenti, ammesso che di contendenti si possa parlare, vorrei esprimere solidarietà ed affetto nei confronti della comunità di San Nicolò che, con un fare dal sapore genuino ed antico, si è stretta intorno al proprio Crocefisso ed alla propria Fede per difendere quello che è già evidentemente ritenuto uno spazio dedicato alla sacralità del silenzio e del raccoglimento contro una scelta che, per quanto legittima, è stata dettata da esigenze ed interessi di tutt’altra natura”.
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