(Cittadino e Provincia) Perugia, 18 luglio ’13 - La II Commissione consiliare permanente, in base alla mozione presentata dal consigliere Enrico Bastioli, ha discusso un documento avente per oggetto l’Unione speciale dei Comuni, prevista specificatamente anche nella riforma endoregionale. In apertura, dopo la lettura del documento fatta dal presidente della Commissione, Giampiero Fugnanesi, capogruppo dei Comunisti italiani, la consigliera del PD, Laura Zampa, ha fatto notare come nel documento andasse superata la contraddizione palese che si veniva creare tra le unioni già esistenti e la richiesta che, a dette unioni, si garantisse la continuità operativa delle forme di gestione chiedendo al contempo le funzioni delegate. Il Capogruppo di Rifondazione Comunista, Luca Baldelli, coglieva l’occasione per aprire una discussione che non fosse semplicemente di rivendicazione localistica, ma si aprisse ad un dibattito più generale, anche se non generico, ribadendo come la soppressione delle Province porterà ad una incapacità di governare la complessità territoriale in modo giusto ed adeguato. Il consigliere Franco Asciutti, candidato Presidente della coalizione Lega Nord- PDL, sostenendo, anch’egli, la necessità di uscire da schemi localistici, ha fatto, poi, notare come unire più comuni renderebbe meno costoso il ruolo delle Province che debbono coordinarli. Il consigliere del PDL, Massimiliano Capitani ha espresso, a sua volta, perplessità sull’utilità della richiesta di un incontro con i parlamentari umbri per discutere la problematica inserita nel documento. Perplessità sulla costruzione stessa del documento sono state poi sollevate dal consigliere del PDL, Giampiero Panfili, perché, dallo stesso, appare quasi come si dia per scontata la sparizione delle Province, che debbono invece ritenersi necessarie per dare omogeneità economica e culturale ai vari territori. Perplessità a cui si è associato il consigliere del PDL, Bruno Biagiotti, che ritiene la Provincia assolutamente necessaria per armonizzare l’attività soprattutto dei grandi comuni, mentre dal documento questo non si evince. Per questo richiede che l’utilità di un ente di Area Vasta venga meglio specificata. Sull’onda della perplessità anche l’intervento del consigliere PDL Piero Sorcini che, a fronte della sentenza della Corte Costituzionale, ritiene un salto in avanti inutile ed improprio quello di presentare un documento in assenza di conferme più certe sul nuovo riassetto istituzionale. Il Consigliere del PD, Maurizio Manini, si è detto, invece, stupefatto della totale assenza di logica che presiede a tutto lo scontro che si sta attuando sulle Province e sul loro ruolo, preconizzando, per il futuro, grandi pasticci istituzionali che provocheranno notevoli disagi. In Conclusione, l’assessore alle Riforme istituzionali ed endoregionali, Piero Mignini, pur ritenendo plausibili le perplessità sollevate e dicendosi comunque favorevole alla presenza di un unico soggetto che possa presiedere all’Area Vasta, ha confermato la necessità che, attraverso il documento, anche alla luce della sentenza, si ricerchi un incontro, sia con la regione che con i parlamentari umbri, per ribadire come, la Provincia, intenda essere parte influente della discussione sul riassetto istituzionale. Il documento, rivisitato sulla base dell’acquisizione dei suggerimenti della commissione, è stato approvato con l’unanimità del voto dei presenti, dopo l’uscita dalla stanza dei consiglieri del Pdl Andreani, Biagiotti, Panfili e Sorcini.
Oi13301.red
(Cittadino e Provincia) Perugia, 18 luglio ’13 - La II Commissione consiliare permanente, in base alla mozione presentata dal consigliere Enrico Bastioli, ha discusso un documento avente per oggetto l’Unione speciale dei Comuni, prevista specificatamente anche nella riforma endoregionale. In apertura, dopo la lettura del documento fatta dal presidente della Commissione, Giampiero Fugnanesi, capogruppo dei Comunisti italiani, la consigliera del PD, Laura Zampa, ha fatto notare come nel documento andasse superata la contraddizione palese che si veniva creare tra le unioni già esistenti e la richiesta che, a dette unioni, si garantisse la continuità operativa delle forme di gestione chiedendo al contempo le funzioni delegate. Il Capogruppo di Rifondazione Comunista, Luca Baldelli, coglieva l’occasione per aprire una discussione che non fosse semplicemente di rivendicazione localistica, ma si aprisse ad un dibattito più generale, anche se non generico, ribadendo come la soppressione delle Province porterà ad una incapacità di governare la complessità territoriale in modo giusto ed adeguato. Il consigliere Franco Asciutti, candidato Presidente della coalizione Lega Nord- PDL, sostenendo, anch’egli, la necessità di uscire da schemi localistici, ha fatto, poi, notare come unire più comuni renderebbe meno costoso il ruolo delle Province che debbono coordinarli. Il consigliere del PDL, Massimiliano Capitani ha espresso, a sua volta, perplessità sull’utilità della richiesta di un incontro con i parlamentari umbri per discutere la problematica inserita nel documento. Perplessità sulla costruzione stessa del documento sono state poi sollevate dal consigliere del PDL, Giampiero Panfili, perché, dallo stesso, appare quasi come si dia per scontata la sparizione delle Province, che debbono invece ritenersi necessarie per dare omogeneità economica e culturale ai vari territori. Perplessità a cui si è associato il consigliere del PDL, Bruno Biagiotti, che ritiene la Provincia assolutamente necessaria per armonizzare l’attività soprattutto dei grandi comuni, mentre dal documento questo non si evince. Per questo richiede che l’utilità di un ente di Area Vasta venga meglio specificata. Sull’onda della perplessità anche l’intervento del consigliere PDL Piero Sorcini che, a fronte della sentenza della Corte Costituzionale, ritiene un salto in avanti inutile ed improprio quello di presentare un documento in assenza di conferme più certe sul nuovo riassetto istituzionale. Il Consigliere del PD, Maurizio Manini, si è detto, invece, stupefatto della totale assenza di logica che presiede a tutto lo scontro che si sta attuando sulle Province e sul loro ruolo, preconizzando, per il futuro, grandi pasticci istituzionali che provocheranno notevoli disagi. In Conclusione, l’assessore alle Riforme istituzionali ed endoregionali, Piero Mignini, pur ritenendo plausibili le perplessità sollevate e dicendosi comunque favorevole alla presenza di un unico soggetto che possa presiedere all’Area Vasta, ha confermato la necessità che, attraverso il documento, anche alla luce della sentenza, si ricerchi un incontro, sia con la regione che con i parlamentari umbri, per ribadire come, la Provincia, intenda essere parte influente della discussione sul riassetto istituzionale. Il documento, rivisitato sulla base dell’acquisizione dei suggerimenti della commissione, è stato approvato con l’unanimità del voto dei presenti, dopo l’uscita dalla stanza dei consiglieri del Pdl Andreani, Biagiotti, Panfili e Sorcini.
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