Guasticchi: "anche i cittadini devono essere correttamente informati sui veri costi della politica"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 luglio ’13 - I dati sulla spesa dell’amministrazione centrale e locale, i costi della politica, i costi del personale e degli enti strumentali sono esposti nel dossier “Riformare le istituzioni locali: le cifre reali di un percorso” realizzato dall’UPI – Unione Province d’Italia – e messo a disposizione dalla Provincia di Perugia sul sito istituzionale www.provincia.perugia.it. “Tutti i dipendenti dell’Ente, ma anche tutti i cittadini, debbono poter confrontare i veri costi delle Province con quelli delle altre amministrazioni – ha commentato il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi – per questo abbiamo deciso di diffondere il dossier dell’UPI non solo sul nostro portale, ma anche nella intranet e messo a disposizione presso lo Sportello del Cittadino di Perugia e gli Sportelli Polifunzionali del territorio. La gente deve essere correttamente informata e per fare ciò la comunicazione deve venire da tutti gli attori istituzionali, non solo dalla parte di chi dell’abolizione delle Province ne ha fatto uno slogan”. La spesa pubblica Italiana: chi costa di più? Per oltre il 70% l’amministrazione centrale, il 20,40% le Regioni e appena l’1,26% le Province. I costi della politica nelle Province sono i più bassi del comparto Regioni e Autonomie locali: il costo pro capite per Province è di 1,77 euro. Anche con la spending review le Province sono state più virtuose, abbattendo la spesa corrente che è scesa di oltre -11,5%. I consumi intermedi, cioè le spese destinate a servizi essenziali quali la gestione delle scuole, la manutenzione delle strade, il trasporto pubblico locale, la formazione professionale, la gestione dei rifiuti, sono stati tagliati alle Province per quasi il 32% e per circa il 9% ai Comuni. E non basta, le Province, che rappresentano l’1,26% della spesa pubblica hanno subito un taglio dei propri bilanci del 25%. Questa cinghia sempre più stretta per le Province non lo è altrettanto per lo Stato e le Regioni. Poi ci sono Regioni e Regioni, cioè quelle ordinarie e quelle molto “speciali”, in particolare per i loro costi. Se il costo medio pro capite per le Regioni a statuto ordinario è di circa 645 euro – sommando la spesa corrente e quella in conto capitale, cioè gli investimenti – per le Regioni a statuto speciale è di quasi 5.872 euro, una sproporzione che va spiegata e soprattutto giustificata ai cittadini “ordinari”. E qualcuno ci deve spiegare pure le ragioni di una spesa folle – ha concluso Marco Vinicio Guasticchi - per la miriade di enti strumentali, agenzie, consorzi, società partecipate; ben 3.127, comunica il Ministero dello sviluppo economico, che nel 2012 sono costati oltre 7 miliardi e 400 milioni di euro. Nelle spese elefantiache dell’amministrazione pubblica le Province rappresentano il classico topolino per il quale è pronta la tagliola della cattiva informazione.”
OI13292.PORT/GG
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 luglio ’13 - I dati sulla spesa dell’amministrazione centrale e locale, i costi della politica, i costi del personale e degli enti strumentali sono esposti nel dossier “Riformare le istituzioni locali: le cifre reali di un percorso” realizzato dall’UPI – Unione Province d’Italia – e messo a disposizione dalla Provincia di Perugia sul sito istituzionale www.provincia.perugia.it. “Tutti i dipendenti dell’Ente, ma anche tutti i cittadini, debbono poter confrontare i veri costi delle Province con quelli delle altre amministrazioni – ha commentato il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi – per questo abbiamo deciso di diffondere il dossier dell’UPI non solo sul nostro portale, ma anche nella intranet e messo a disposizione presso lo Sportello del Cittadino di Perugia e gli Sportelli Polifunzionali del territorio. La gente deve essere correttamente informata e per fare ciò la comunicazione deve venire da tutti gli attori istituzionali, non solo dalla parte di chi dell’abolizione delle Province ne ha fatto uno slogan”. La spesa pubblica Italiana: chi costa di più? Per oltre il 70% l’amministrazione centrale, il 20,40% le Regioni e appena l’1,26% le Province. I costi della politica nelle Province sono i più bassi del comparto Regioni e Autonomie locali: il costo pro capite per Province è di 1,77 euro. Anche con la spending review le Province sono state più virtuose, abbattendo la spesa corrente che è scesa di oltre -11,5%. I consumi intermedi, cioè le spese destinate a servizi essenziali quali la gestione delle scuole, la manutenzione delle strade, il trasporto pubblico locale, la formazione professionale, la gestione dei rifiuti, sono stati tagliati alle Province per quasi il 32% e per circa il 9% ai Comuni. E non basta, le Province, che rappresentano l’1,26% della spesa pubblica hanno subito un taglio dei propri bilanci del 25%. Questa cinghia sempre più stretta per le Province non lo è altrettanto per lo Stato e le Regioni. Poi ci sono Regioni e Regioni, cioè quelle ordinarie e quelle molto “speciali”, in particolare per i loro costi. Se il costo medio pro capite per le Regioni a statuto ordinario è di circa 645 euro – sommando la spesa corrente e quella in conto capitale, cioè gli investimenti – per le Regioni a statuto speciale è di quasi 5.872 euro, una sproporzione che va spiegata e soprattutto giustificata ai cittadini “ordinari”. E qualcuno ci deve spiegare pure le ragioni di una spesa folle – ha concluso Marco Vinicio Guasticchi - per la miriade di enti strumentali, agenzie, consorzi, società partecipate; ben 3.127, comunica il Ministero dello sviluppo economico, che nel 2012 sono costati oltre 7 miliardi e 400 milioni di euro. Nelle spese elefantiache dell’amministrazione pubblica le Province rappresentano il classico topolino per il quale è pronta la tagliola della cattiva informazione.”
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