(Cittadino e Provincia) – Perugia, 28 giugno ’13 – La Provincia di Perugia ha avviato l’esame del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013. Un primo passaggio è avvenuto nei giorni scorsi nelle I, II e III Commissioni consiliari provinciali permanenti congiunte in cui il direttore Area Risorse Finanziarie Alberto Orvietani ha illustrato la linea tracciata dalla Giunta. È un bilancio di 217 milioni di euro, ma ridurre la spesa corrente è l’input per far fronte ai pesantissimi tagli lineari attuati dal 2010 ad oggi. Si pensi che i tagli operati dai decreti legge 78/2010, il 201/2011 (“Salva Italia”), il 95/2012 (“Spending review”) e la legge di stabilità 228/2012 nella nostra Provincia ammontano a €. 3.674.000 per il 2010 fino ad arrivare quota €. 23.971.000 nel 2013 per giungere a €. 24.503.000 nel 2015. “I tagli imposti dalla c.d. spending review – si legge nella bozza di relazione - per non compromettere gli equilibri finanziari dal corrente esercizio, impongono l’adozione di urgentissimi e improcrastinabili provvedimenti di riduzione drastica, se non di azzeramento, di alcune voci della spesa corrente”. Inoltre, il taglio dei trasferimenti erariali derivante dalla spending review (€. 12.765.466,00 nel confronto con il dato previsionale iniziale 2012 e €. 7.473.559,72 rispetto al consuntivo dello stesso anno) obbliga l’Ente a un ulteriore sforzo di revisione e razionalizzazione complessiva dei propri costi di funzionamento.
Misure per ridurre la spesa:
Fatte salve le funzioni fondamentali dell’Ente, e cioè le manutenzioni della viabilità, del patrimonio edilizio, scolastico e ambientale dell’ente, per il resto le misure per ridurre la spesa sono:chiusura degli uffici per 3 pomeriggi a settimana di tutte le sedi della Provincia a partire dal 1 luglio 2013; introduzione di ulteriori misure per il contenimento delle spese nelle scuole e nelle palestre scolastiche; tempestiva dismissione delle auto di proprietà non utilizzate, sotto utilizzate, ad elevati consumi o ad elevati costi di manutenzione; utilizzo di dotazioni software solo open source; limitare l’uso dei telefoni fissi con apposite misure tecnico operative da individuarsi da parte degli uffici competenti (codici di accesso, inibizione a chiamate dirette verso i cellulari, ecc.) riduzione spese telefoniche degli Istituti scolastici; riduzione della dotazione di cellulari aziendali; aumentare la dematerializzazione dei documenti; riduzione delle spese postali; per contributi ad associazioni ed enti; per carburanti; limitare le manifestazioni, cerimonie e attività culturali; ridurre i canoni di locazione di immobili destinati ad uso ufficio mediante il massimo ricorso all’utilizzazione di edifici di proprietà dell’Ente; completamento del piano di dismissione degli immobili. A proposito di quest’ultimo aspetto, l’assessore Piero Mignini ha informato le commissioni che ci si attende un ricavato di circa 10/11 milioni di euro. “La Provincia – ha detto l’assessore – ha messo in vendita il proprio patrimonio immobiliare ma le gare di appalto sono andate tutte deserte. Allo stato attuale è, pertanto, possibile procedere a vendita diretta. Per Villa Fidelia di Spello e Villa Redenta di Spoleto la Soprintendenza per i Beni Culturali dell’Umbria ha inviato una missiva in cui fa divieto di venderle a privati. Pertanto con la Regione Umbria si sta ragionando sulla permuta. In dirittura d‘arrivo è, invece, la vendita della sede della Procura della Repubblica in piazza Partigiani ed interessamenti si sono manifestati per l’impianto delle seggiovie di Forca Canapine”.
Il piano triennale degli investimenti ammonta a € 40.113.555,15, dei quali €. 22.814.231,80 sul settore Viabilità, €. 12.090.816,93 sul settore Edilizia, €. 4.260.319,77 sul settore Ambiente e Territorio e €. 1.248.186,75 per gli altri Servizi dell’Ente.
Per Enrico Bastioli (Socialisti Riformisti) “è un bilancio complesso e difficilissimo. Siamo di fronte ad una pesante imposizione di tagli”. Per Luca Baldelli (Rifondazione Comunista) è un bilancio di guerra. “Giusta la scelta di preservare i settori fondamentali e sul fronte viabilità occorre occuparsi delle manutenzioni”. Franco Granocchia (Idv) ha voluto sottolineare che la Provincia di Perugia è perfettamente in linea con il pagamento dei fornitori. “E’ un bilancio che rispecchia le scelte fatte a livello nazionale – ha detto Massimiliano Capitani (Pd) – il vero problema risiede nell’impossibilità di utilizzare fondi per investimenti”. Bruno Biagiotti (Pdl) si appella affinché si agisca a livello nazionale ed europeo per allentare il Patto di stabilità. “E’ un bilancio ingessato – ha detto – poiché ci portiamo da anni una spesa corrente incomprimibile”. Per Laura Zampa (Pd) occorre individuare le reali esigenze. “Si punti sulle manutenzioni che garantiscano il decoro, la sicurezza e la salute del cittadino”.
Le prossime tappe del documento contabile dell’Ente prevedono un altro passaggio nelle Commissioni congiunte per approdare in Consiglio nella metà del mese di luglio per l’approvazione.
Eco13006.RB
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 28 giugno ’13 – La Provincia di Perugia ha avviato l’esame del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013. Un primo passaggio è avvenuto nei giorni scorsi nelle I, II e III Commissioni consiliari provinciali permanenti congiunte in cui il direttore Area Risorse Finanziarie Alberto Orvietani ha illustrato la linea tracciata dalla Giunta. È un bilancio di 217 milioni di euro, ma ridurre la spesa corrente è l’input per far fronte ai pesantissimi tagli lineari attuati dal 2010 ad oggi. Si pensi che i tagli operati dai decreti legge 78/2010, il 201/2011 (“Salva Italia”), il 95/2012 (“Spending review”) e la legge di stabilità 228/2012 nella nostra Provincia ammontano a €. 3.674.000 per il 2010 fino ad arrivare quota €. 23.971.000 nel 2013 per giungere a €. 24.503.000 nel 2015. “I tagli imposti dalla c.d. spending review – si legge nella bozza di relazione - per non compromettere gli equilibri finanziari dal corrente esercizio, impongono l’adozione di urgentissimi e improcrastinabili provvedimenti di riduzione drastica, se non di azzeramento, di alcune voci della spesa corrente”. Inoltre, il taglio dei trasferimenti erariali derivante dalla spending review (€. 12.765.466,00 nel confronto con il dato previsionale iniziale 2012 e €. 7.473.559,72 rispetto al consuntivo dello stesso anno) obbliga l’Ente a un ulteriore sforzo di revisione e razionalizzazione complessiva dei propri costi di funzionamento.
Misure per ridurre la spesa:
Fatte salve le funzioni fondamentali dell’Ente, e cioè le manutenzioni della viabilità, del patrimonio edilizio, scolastico e ambientale dell’ente, per il resto le misure per ridurre la spesa sono:chiusura degli uffici per 3 pomeriggi a settimana di tutte le sedi della Provincia a partire dal 1 luglio 2013; introduzione di ulteriori misure per il contenimento delle spese nelle scuole e nelle palestre scolastiche; tempestiva dismissione delle auto di proprietà non utilizzate, sotto utilizzate, ad elevati consumi o ad elevati costi di manutenzione; utilizzo di dotazioni software solo open source; limitare l’uso dei telefoni fissi con apposite misure tecnico operative da individuarsi da parte degli uffici competenti (codici di accesso, inibizione a chiamate dirette verso i cellulari, ecc.) riduzione spese telefoniche degli Istituti scolastici; riduzione della dotazione di cellulari aziendali; aumentare la dematerializzazione dei documenti; riduzione delle spese postali; per contributi ad associazioni ed enti; per carburanti; limitare le manifestazioni, cerimonie e attività culturali; ridurre i canoni di locazione di immobili destinati ad uso ufficio mediante il massimo ricorso all’utilizzazione di edifici di proprietà dell’Ente; completamento del piano di dismissione degli immobili. A proposito di quest’ultimo aspetto, l’assessore Piero Mignini ha informato le commissioni che ci si attende un ricavato di circa 10/11 milioni di euro. “La Provincia – ha detto l’assessore – ha messo in vendita il proprio patrimonio immobiliare ma le gare di appalto sono andate tutte deserte. Allo stato attuale è, pertanto, possibile procedere a vendita diretta. Per Villa Fidelia di Spello e Villa Redenta di Spoleto la Soprintendenza per i Beni Culturali dell’Umbria ha inviato una missiva in cui fa divieto di venderle a privati. Pertanto con la Regione Umbria si sta ragionando sulla permuta. In dirittura d‘arrivo è, invece, la vendita della sede della Procura della Repubblica in piazza Partigiani ed interessamenti si sono manifestati per l’impianto delle seggiovie di Forca Canapine”.
Il piano triennale degli investimenti ammonta a € 40.113.555,15, dei quali €. 22.814.231,80 sul settore Viabilità, €. 12.090.816,93 sul settore Edilizia, €. 4.260.319,77 sul settore Ambiente e Territorio e €. 1.248.186,75 per gli altri Servizi dell’Ente.
Per Enrico Bastioli (Socialisti Riformisti) “è un bilancio complesso e difficilissimo. Siamo di fronte ad una pesante imposizione di tagli”. Per Luca Baldelli (Rifondazione Comunista) è un bilancio di guerra. “Giusta la scelta di preservare i settori fondamentali e sul fronte viabilità occorre occuparsi delle manutenzioni”. Franco Granocchia (Idv) ha voluto sottolineare che la Provincia di Perugia è perfettamente in linea con il pagamento dei fornitori. “E’ un bilancio che rispecchia le scelte fatte a livello nazionale – ha detto Massimiliano Capitani (Pd) – il vero problema risiede nell’impossibilità di utilizzare fondi per investimenti”. Bruno Biagiotti (Pdl) si appella affinché si agisca a livello nazionale ed europeo per allentare il Patto di stabilità. “E’ un bilancio ingessato – ha detto – poiché ci portiamo da anni una spesa corrente incomprimibile”. Per Laura Zampa (Pd) occorre individuare le reali esigenze. “Si punti sulle manutenzioni che garantiscano il decoro, la sicurezza e la salute del cittadino”.
Le prossime tappe del documento contabile dell’Ente prevedono un altro passaggio nelle Commissioni congiunte per approdare in Consiglio nella metà del mese di luglio per l’approvazione.
Eco13006.RB