L'auditorium diventa una struttura polivalente. Guasticchi e Mignini: "Una nuova risorsa per la città"
(Cittadino e Provincia) Perugia 12 giugno ’13 - “Nel rispetto dell’autonomia di ciascun Istituzione, principio che rivendico a spada tratta per la Provincia e quindi mi guardo bene dal violare quando in ballo vi sono altri Enti, organi esecutivi e assemblee elettive, mi pare che la volontà (naufragata) della Regione Umbria di prorogare i vigenti ATC nei loro organi sia stata oltremodo errata e foriera di problemi largamente superiori ai benefici che si pensa di trarre , per il mondo venatorio, da un tale orientamento. Con riferimento alla situazione dell’ATC 2, ricordo sommessamente che il Consiglio provinciale si è pronunciato chiaramente per il rinnovo, contro ogni proposito di deroga. Lo ha fatto dopo un’ampia fase partecipativa e di confronto. L’esecutivo provinciale ha prodotto atti inequivocabili in tal senso. Altri soggetti si sono espressi allo stesso modo, autorevolmente e senza mezzi termini. Pertanto, se la materia venatoria vuol essere gestita concordemente tra tutte le Istituzioni che sono deputate a gestirla, allora occorre anche che da parte della Regione vi sia disponibilità ad accogliere richieste votate e largamente condivise. La Provincia intende riannodare con la Regione i fili di un dialogo che, estremamente fruttuoso l’anno scorso sulla definizione del Calendario venatorio, ultimamente pare essersi offuscato. Tale dialogo è quanto mai necessario e urgente vista la riflessione sul ruolo degli ATC in Umbria, argomento interessante non solo per il mondo venatorio ma anche per quello agricolo e ambientalista, vista la filosofia ispiratrice degli ATC stessi. Mi auguro pertanto che prevalga, nelle prossime settimane, il dialogo, il quale, per essere tale, presuppone almeno due parti disposte ad ascoltarsi e interagire per il bene comune”.
GC13267.red
(Cittadino e Provincia) Perugia 12 giugno ’13 - “Nel rispetto dell’autonomia di ciascun Istituzione, principio che rivendico a spada tratta per la Provincia e quindi mi guardo bene dal violare quando in ballo vi sono altri Enti, organi esecutivi e assemblee elettive, mi pare che la volontà (naufragata) della Regione Umbria di prorogare i vigenti ATC nei loro organi sia stata oltremodo errata e foriera di problemi largamente superiori ai benefici che si pensa di trarre , per il mondo venatorio, da un tale orientamento. Con riferimento alla situazione dell’ATC 2, ricordo sommessamente che il Consiglio provinciale si è pronunciato chiaramente per il rinnovo, contro ogni proposito di deroga. Lo ha fatto dopo un’ampia fase partecipativa e di confronto. L’esecutivo provinciale ha prodotto atti inequivocabili in tal senso. Altri soggetti si sono espressi allo stesso modo, autorevolmente e senza mezzi termini. Pertanto, se la materia venatoria vuol essere gestita concordemente tra tutte le Istituzioni che sono deputate a gestirla, allora occorre anche che da parte della Regione vi sia disponibilità ad accogliere richieste votate e largamente condivise. La Provincia intende riannodare con la Regione i fili di un dialogo che, estremamente fruttuoso l’anno scorso sulla definizione del Calendario venatorio, ultimamente pare essersi offuscato. Tale dialogo è quanto mai necessario e urgente vista la riflessione sul ruolo degli ATC in Umbria, argomento interessante non solo per il mondo venatorio ma anche per quello agricolo e ambientalista, vista la filosofia ispiratrice degli ATC stessi. Mi auguro pertanto che prevalga, nelle prossime settimane, il dialogo, il quale, per essere tale, presuppone almeno due parti disposte ad ascoltarsi e interagire per il bene comune”.
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