(Cittadino e Provincia) – Perugia 28 maggio 2013 - Il capogruppo socialista in Provincia di Perugia, Enrico Bastioli, interviene sulle recenti polemiche sollevate dalle associazioni di categoria dei ristoratori in merito alla regolamentazione delle Sagre. “Pur comprendendo le preoccupazioni della categoria dei ristoratori reputo che le ultime esternazioni dei vertici delle categorie di rappresentanza siano frutto di generalizzazioni superficiali e un attacco gratuito alle tante sagre e manifestazioni che operano nel rispetto delle regole e della normativa vigente. Siamo tutti favorevoli ad una regolamentazione della materia tanto che io stesso ho promosso una iniziativa tesa a favorire la modifica della Legge regionale in fase di discussione; credo tuttavia che la nuova normativa pur venendo incontro ad alcune esigenze dei ristoratori, non debba essere punitiva nei confronti di tutte quelle pro loco e associazioni che attraverso la realizzazione di sagre e manifestazioni gastronomiche sono un vero e proprio volano di promozione e crescita turistica, culturale ed economica del nostro territorio”. L’iniziativa promossa dal capogruppo Bastioli e approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale a seguito di un confronto in sede di commissione con l’assessore regionale Bracco e il presidente regionale dell’Unpli, prende spunto dalle proposte fatte a suo tempo da Confcommercio e Confesercenti alla Regione Umbria per modificare l’attuale legge regionale puntando essenzialmente su questi aspetti: qualità, durata, regole in materia igienico sanitaria conformi a quelle richieste a chi fa somministrazione, rivisitazione dei menu per valorizzare le tipicità e i prodotti del territorio, controlli. Per entrare più nel dettaglio, le due organizzazioni propongono l’istituzione di un Albo regionale delle sagre di qualità, il divieto dei servizi di prenotazione e asporto, la riduzione a 5 giorni del periodo in cui in ciascuna località possono essere effettuate sagre e feste paesane, l’estensione delle funzioni di controllo alla Polizia provinciale oltre che ai Comuni, la riduzione dei piatti da somministrare, l’obbligo di utilizzare fornitori del territorio e di valorizzare la manifestazione con eventi diversi dalla semplice somministrazione. Il capogruppo Bastioli ha ricordato che se la Regione Umbria adottasse tale regolamentazione, ciò comporterebbe la chiusura della maggioranza delle sagre, feste paesane, di volontariato, ecc. in quanto la rigidità di tali norme (soprattutto la riduzione ad un massimo di 5 giorni per l’attività di sagra) non consentirebbe ad associazioni – che ricordiamo operano per volontariato – di sostenere costi e sforzi economico-organizzativi che questo nuovo regolamento imporrebbe. Bastioli ha inoltre rimarcato il ruolo che in tutti questi anni le Sagre, le feste paesane, le manifestazioni culturali, politiche, religiose, sportive e di volontariato hanno rivestito in termini di valorizzazione del territorio, preservazione delle tradizioni locali e che la loro attività nelle frazioni, nei paesi e nei quartieri sono uno dei più importanti strumenti di integrazione, controllo e tenuta sociale che la società umbra può vantare. IL capogruppo hai infine ribadito che i proventi di tali manifestazioni vengono sempre reinvestiti in opere e attività di carattere sociale, di beneficenza, culturale e che, per le stesse amministrazioni comunali, rivestono un importante ruolo di partnership nella gestione del territorio e delle politiche socio-culturali dello stesso.
Gc13238.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 28 maggio 2013 - Il capogruppo socialista in Provincia di Perugia, Enrico Bastioli, interviene sulle recenti polemiche sollevate dalle associazioni di categoria dei ristoratori in merito alla regolamentazione delle Sagre. “Pur comprendendo le preoccupazioni della categoria dei ristoratori reputo che le ultime esternazioni dei vertici delle categorie di rappresentanza siano frutto di generalizzazioni superficiali e un attacco gratuito alle tante sagre e manifestazioni che operano nel rispetto delle regole e della normativa vigente. Siamo tutti favorevoli ad una regolamentazione della materia tanto che io stesso ho promosso una iniziativa tesa a favorire la modifica della Legge regionale in fase di discussione; credo tuttavia che la nuova normativa pur venendo incontro ad alcune esigenze dei ristoratori, non debba essere punitiva nei confronti di tutte quelle pro loco e associazioni che attraverso la realizzazione di sagre e manifestazioni gastronomiche sono un vero e proprio volano di promozione e crescita turistica, culturale ed economica del nostro territorio”. L’iniziativa promossa dal capogruppo Bastioli e approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale a seguito di un confronto in sede di commissione con l’assessore regionale Bracco e il presidente regionale dell’Unpli, prende spunto dalle proposte fatte a suo tempo da Confcommercio e Confesercenti alla Regione Umbria per modificare l’attuale legge regionale puntando essenzialmente su questi aspetti: qualità, durata, regole in materia igienico sanitaria conformi a quelle richieste a chi fa somministrazione, rivisitazione dei menu per valorizzare le tipicità e i prodotti del territorio, controlli. Per entrare più nel dettaglio, le due organizzazioni propongono l’istituzione di un Albo regionale delle sagre di qualità, il divieto dei servizi di prenotazione e asporto, la riduzione a 5 giorni del periodo in cui in ciascuna località possono essere effettuate sagre e feste paesane, l’estensione delle funzioni di controllo alla Polizia provinciale oltre che ai Comuni, la riduzione dei piatti da somministrare, l’obbligo di utilizzare fornitori del territorio e di valorizzare la manifestazione con eventi diversi dalla semplice somministrazione. Il capogruppo Bastioli ha ricordato che se la Regione Umbria adottasse tale regolamentazione, ciò comporterebbe la chiusura della maggioranza delle sagre, feste paesane, di volontariato, ecc. in quanto la rigidità di tali norme (soprattutto la riduzione ad un massimo di 5 giorni per l’attività di sagra) non consentirebbe ad associazioni – che ricordiamo operano per volontariato – di sostenere costi e sforzi economico-organizzativi che questo nuovo regolamento imporrebbe. Bastioli ha inoltre rimarcato il ruolo che in tutti questi anni le Sagre, le feste paesane, le manifestazioni culturali, politiche, religiose, sportive e di volontariato hanno rivestito in termini di valorizzazione del territorio, preservazione delle tradizioni locali e che la loro attività nelle frazioni, nei paesi e nei quartieri sono uno dei più importanti strumenti di integrazione, controllo e tenuta sociale che la società umbra può vantare. IL capogruppo hai infine ribadito che i proventi di tali manifestazioni vengono sempre reinvestiti in opere e attività di carattere sociale, di beneficenza, culturale e che, per le stesse amministrazioni comunali, rivestono un importante ruolo di partnership nella gestione del territorio e delle politiche socio-culturali dello stesso.
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