(Cittadino e Provincia) – Perugia 11 maggio 2013 – “Sono anima e corpo con i cittadini di Assisi e Bastia che protestano contro il malaugurato scempio edilizio – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - che, in nome dell’ideologia del cemento, si sta profilando nelle aree di Madonna delle Grazie e in altri punti “ sensibili “della Città di Assisi, contraddistinti da grande pregio paesaggistico e bellezza naturale . Alcuni dei più bei paesaggi agresti della Città di San Francesco, della Città universale della pace, del dialogo, della comunione tra natura , architettura e storia, devastati dalle ruspe e dal cemento, in nome del profitto ! Un obbrobrio che nemmeno si può sentire, da scongiurare in ogni modo . Per questo, avendo preso già posizione in sede di Commissione, in maniera chiara ed esplicita, contro le linee guida e i punti cardine del PRG di Assisi, sulla scorta del documento presentato dal compagno Granocchia, ribadisco la mia posizione : il sacco di Assisi va fermato, specie nelle aree maggiormente di pregio che vivono di turismo e che semmai debbono conoscere l’impulso di investimenti orientati verso un’economia eco – compatibile, sostenibile e agganciata alle vocazioni del territorio. Gli indici di edificabilità delle nostre Città, e le effettive realizzazioni in tal senso, sono già esagerati , senza nessuna giustificazione alla luce delle dinamiche demografiche ormai consolidate. A chi serve costruire e cementificare ? Non certo ai cittadini e a chi vive il territorio con amore e passione, ad Assisi, in Umbria, in Italia. Basta con le colate di cemento ! Serve un piano per il recupero dell’edilizia vecchia ed antica e per lo sviluppo di attività realmente legate alla storia e alla cultura dei territori ”.
Gc13215.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 11 maggio 2013 – “Sono anima e corpo con i cittadini di Assisi e Bastia che protestano contro il malaugurato scempio edilizio – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - che, in nome dell’ideologia del cemento, si sta profilando nelle aree di Madonna delle Grazie e in altri punti “ sensibili “della Città di Assisi, contraddistinti da grande pregio paesaggistico e bellezza naturale . Alcuni dei più bei paesaggi agresti della Città di San Francesco, della Città universale della pace, del dialogo, della comunione tra natura , architettura e storia, devastati dalle ruspe e dal cemento, in nome del profitto ! Un obbrobrio che nemmeno si può sentire, da scongiurare in ogni modo . Per questo, avendo preso già posizione in sede di Commissione, in maniera chiara ed esplicita, contro le linee guida e i punti cardine del PRG di Assisi, sulla scorta del documento presentato dal compagno Granocchia, ribadisco la mia posizione : il sacco di Assisi va fermato, specie nelle aree maggiormente di pregio che vivono di turismo e che semmai debbono conoscere l’impulso di investimenti orientati verso un’economia eco – compatibile, sostenibile e agganciata alle vocazioni del territorio. Gli indici di edificabilità delle nostre Città, e le effettive realizzazioni in tal senso, sono già esagerati , senza nessuna giustificazione alla luce delle dinamiche demografiche ormai consolidate. A chi serve costruire e cementificare ? Non certo ai cittadini e a chi vive il territorio con amore e passione, ad Assisi, in Umbria, in Italia. Basta con le colate di cemento ! Serve un piano per il recupero dell’edilizia vecchia ed antica e per lo sviluppo di attività realmente legate alla storia e alla cultura dei territori ”.
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