(Cittadino e Provincia) – Perugia 10 maggio 2013 – “Il problema delle biomasse genera sempre apprensioni e allarmi presso la popolazione – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - in quanto esso è stato spesso affrontato non nel quadro di una saggia e necessaria opera di informazione e di effettiva tutela degli interessi della collettività, ma in un contesto di sudditanza delle istituzioni verso le logiche perverse dell’interesse privato , della speculazione, con in più l’effetto distorsivo proprio degli incentivi. La Provincia di Perugia non deve seguire tale logica, bensì deve farsi paladina in primo luogo dell’interesse collettivo, promuovendo attorno al tema delle energie alternative un ‘ampia ed articolata riflessione , con la creazione di progetti realmente compatibili con l’ambiente della nostra Provincia e della nostra Regione, autenticamente sostenibili nel quadro di un ‘economia rinnovata. Nel Comune di Massa Martana la Società 3 N s.r.l. ha presentato un progetto per un impianto a biomasse che dovrebbe utilizzare legno locale da filiera corta e che, una volta realizzato, dovrebbe comportare la redistribuzione di circa 1 milione di euro annuo di risorse sul territorio, pari ad oltre il 60 % del fatturato prodotto. Il progetto prevede altresì la realizzazione di impianti cogenerativi, cioè in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica e calore, alimentati a biomassa legnosa vergine, studiati per immettere nella rete elettricità da fonte rinnovabile e valorizzare l’energia termica residua attraverso la cessione di calore alla realtà produttiva limitrofa ASE ( Gruppo Angelantoni ). Da parte della Società proponente si sostiene che non esiste, rispetto all’impianto, alcun rischio per la salute dei cittadini e per l’ambiente e che, anzi, si otterranno 1 kwh elettrico e 2 kwh termici con l’utilizzo di meno di 1 kg di legno precedentemente essiccato, ampiamente al di sotto delle soglie legalmente previste”. Baldelli interroga quindi la Giunta Provinciale per sapere :”Quale materiale è pervenuto in merito alla Provincia; Quali sono le distanze tra l’eventuale impianto e i centri abitati vicini; Se la Provincia ha accertato la reale fattibilità di un processo di filiera corta all’interno del progetto in questione; Quali ricadute effettive andranno eventualmente a beneficio della cittadinanza da un simile progetto; Quale livello di emissioni comporterà il progetto , qualora vada in porto e quale differenza ci sarà tra le emissioni attualmente sprigionate dalla caldaia a GPL e quelle sprigionate invece dall’ipotizzato impianto; Quanti e quali filtri e abbattitori catalitici la Società presentatrice del progetto ha intenzione di utilizzare, in base ad informazioni da essa stessa diffuse”.
Gc13209.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 10 maggio 2013 – “Il problema delle biomasse genera sempre apprensioni e allarmi presso la popolazione – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - in quanto esso è stato spesso affrontato non nel quadro di una saggia e necessaria opera di informazione e di effettiva tutela degli interessi della collettività, ma in un contesto di sudditanza delle istituzioni verso le logiche perverse dell’interesse privato , della speculazione, con in più l’effetto distorsivo proprio degli incentivi. La Provincia di Perugia non deve seguire tale logica, bensì deve farsi paladina in primo luogo dell’interesse collettivo, promuovendo attorno al tema delle energie alternative un ‘ampia ed articolata riflessione , con la creazione di progetti realmente compatibili con l’ambiente della nostra Provincia e della nostra Regione, autenticamente sostenibili nel quadro di un ‘economia rinnovata. Nel Comune di Massa Martana la Società 3 N s.r.l. ha presentato un progetto per un impianto a biomasse che dovrebbe utilizzare legno locale da filiera corta e che, una volta realizzato, dovrebbe comportare la redistribuzione di circa 1 milione di euro annuo di risorse sul territorio, pari ad oltre il 60 % del fatturato prodotto. Il progetto prevede altresì la realizzazione di impianti cogenerativi, cioè in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica e calore, alimentati a biomassa legnosa vergine, studiati per immettere nella rete elettricità da fonte rinnovabile e valorizzare l’energia termica residua attraverso la cessione di calore alla realtà produttiva limitrofa ASE ( Gruppo Angelantoni ). Da parte della Società proponente si sostiene che non esiste, rispetto all’impianto, alcun rischio per la salute dei cittadini e per l’ambiente e che, anzi, si otterranno 1 kwh elettrico e 2 kwh termici con l’utilizzo di meno di 1 kg di legno precedentemente essiccato, ampiamente al di sotto delle soglie legalmente previste”. Baldelli interroga quindi la Giunta Provinciale per sapere :”Quale materiale è pervenuto in merito alla Provincia; Quali sono le distanze tra l’eventuale impianto e i centri abitati vicini; Se la Provincia ha accertato la reale fattibilità di un processo di filiera corta all’interno del progetto in questione; Quali ricadute effettive andranno eventualmente a beneficio della cittadinanza da un simile progetto; Quale livello di emissioni comporterà il progetto , qualora vada in porto e quale differenza ci sarà tra le emissioni attualmente sprigionate dalla caldaia a GPL e quelle sprigionate invece dall’ipotizzato impianto; Quanti e quali filtri e abbattitori catalitici la Società presentatrice del progetto ha intenzione di utilizzare, in base ad informazioni da essa stessa diffuse”.
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