(Cittadino e Provincia) – Cannara, 16 aprile ’13 – “Di legalità oggi si comincia a parlarne dai banchi di scuola e questo fino a poco tempo fa non accadeva”. Con queste parole l’assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, Donatella Porzi è intervenuta nel corso dell’incontro tenuto nella serata di lunedì a Cannara presso l’auditorium San Sebastiano. Si è trattato di un incontro organizzato nell’ambito del progetto “Legalmente - Lo Stato siamo noi” voluto dalla Provincia di Perugia per sensibilizzare soprattutto gli alunni delle nostre scuole sul problema della mafia e della sua attività distruttiva per l’economia e la vita sociale. Erano presenti anche l’assessore alla Pubblica Istruzione e ai Servizi Sociali del Comune di Cannara, Elisabetta Galletti, il Procuratore della Repubblica dell’Aquila, Fausto Cardella, Salvo Vitale, amico di Peppino Impastato, vittima della mafia e Gaetano Porcasi, conosciuto come pittore antimafia che, nei suoi quadri, dalle forti tonalità ha espresso e denunciato la violenza mafiosa. Da tempo la Provincia di Perugia è impegnata nel divulgare la cultura della legalità prendendo come destinatari gli alunni delle scuole, mossa dalla convinzione dell’importanza di far conoscere testimonianze legate alla mafia, direttamente dalla voce di quanti hanno vissuto in prima persona queste realtà e stanno investendo nella lotta contro di essa. Su questa lunghezza d’onda il Procuratore Fausto Cardella, per il quale “la repressione dei reati è sì importante e necessaria, ma da sola non basta. Se vogliamo impedire che si espanda il fenomeno delle mafie – ha detto nel suo intervento – è indispensabile investire sui giovani, sulla cultura in tutte le sue espressioni”. E da qui si lega l’impegno del pittore Porcasi che può contare al suo attivo ben 900 dipinti. Per lui “la pittura è una continua denuncia e per questo non ci si può arrendere alle intimidazioni che a volte possono giungere. È una pittura d’impatto e di forte comunicazione. Per me – ha ribadito – la bellezza è sinonimo di legalità e nel quadro non sono alla ricerca del buon gusto, poiché esso è rappresentato proprio dalla legalità”.
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(Cittadino e Provincia) – Cannara, 16 aprile ’13 – “Di legalità oggi si comincia a parlarne dai banchi di scuola e questo fino a poco tempo fa non accadeva”. Con queste parole l’assessore alle Attività Culturali della Provincia di Perugia, Donatella Porzi è intervenuta nel corso dell’incontro tenuto nella serata di lunedì a Cannara presso l’auditorium San Sebastiano. Si è trattato di un incontro organizzato nell’ambito del progetto “Legalmente - Lo Stato siamo noi” voluto dalla Provincia di Perugia per sensibilizzare soprattutto gli alunni delle nostre scuole sul problema della mafia e della sua attività distruttiva per l’economia e la vita sociale. Erano presenti anche l’assessore alla Pubblica Istruzione e ai Servizi Sociali del Comune di Cannara, Elisabetta Galletti, il Procuratore della Repubblica dell’Aquila, Fausto Cardella, Salvo Vitale, amico di Peppino Impastato, vittima della mafia e Gaetano Porcasi, conosciuto come pittore antimafia che, nei suoi quadri, dalle forti tonalità ha espresso e denunciato la violenza mafiosa. Da tempo la Provincia di Perugia è impegnata nel divulgare la cultura della legalità prendendo come destinatari gli alunni delle scuole, mossa dalla convinzione dell’importanza di far conoscere testimonianze legate alla mafia, direttamente dalla voce di quanti hanno vissuto in prima persona queste realtà e stanno investendo nella lotta contro di essa. Su questa lunghezza d’onda il Procuratore Fausto Cardella, per il quale “la repressione dei reati è sì importante e necessaria, ma da sola non basta. Se vogliamo impedire che si espanda il fenomeno delle mafie – ha detto nel suo intervento – è indispensabile investire sui giovani, sulla cultura in tutte le sue espressioni”. E da qui si lega l’impegno del pittore Porcasi che può contare al suo attivo ben 900 dipinti. Per lui “la pittura è una continua denuncia e per questo non ci si può arrendere alle intimidazioni che a volte possono giungere. È una pittura d’impatto e di forte comunicazione. Per me – ha ribadito – la bellezza è sinonimo di legalità e nel quadro non sono alla ricerca del buon gusto, poiché esso è rappresentato proprio dalla legalità”.
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