(Cittadino e Provincia) Assisi, 25 marzo ’13 - Nel giorno in cui padre Giuseppe Piemontese ha consegnato nelle mani del suo successore fra Mauro Gambetti, la “custodia” del Sacro Convento di Assisi, il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi e l’assessore alla cultura Donatella Porzi rivolgono parole di gratitudine a padre Piemontese e gli auguri di buon lavoro a chi è chiamato al delicato e prestigioso incarico. “Sono grato a padre Giuseppe Piemontese – esordisce Guasticchi - per avere potuto condividere con lui il lungo tratto di strada che ha lo ha visto custode del Sacro Convento di Assisi dal momento in cui a me toccavano i primi atti della presidenza della Provincia di Perugia, nel 2009. Già dalle sue prime dichiarazioni, quell’essere venuto in Assisi come pellegrino, quel vedere davanti a sé la meta della celebrazione dell’VIII centenario della Regola come un faro di spiritualità assoluta e quella sua consapevolezza di non essere lui il custode, ma lo stesso San Francesco a posare le sue mani sulla sua persona e sui frati, era stato possibile cogliere in padre Piemontese una guida autorevole, un testimone di rinnovato francescanesimo, un interlocutore di grande profilo per la comunità locale assisiate e umbra. Per questo, fra i primissimi atti del mio mandato – aggiunge Guasticchi - , ho voluto instaurare rapporti di collaborazione e stretti momenti di vicinanza con il Sacro Convento, trovando nel padre custode una disponibilità all’ascolto e una benevolenza senza limiti nell’accettare l’impegno dell’istituzione a favore del messaggio francescano, che ci ha fatto aprire spazi di dialogo e atti di concreta estrinsecazione della condivisa aspirazione alla fratellanza, fin dalla firma che, tra i primi, Padre Piemontese ha lasciato nel nostro volume degli ospiti illustri. I momenti più elevati di questa reciproca valorizzazione sono coincisi con gli storici momenti che hanno portato papa Benedetto XVI, nel 2007 e nel 2011, ad Assisi, fin sulla tomba del Poverello. In queste fortunatissime circostanze, ricordo di essere stato particolarmente vicino al padre custode, ospitandolo anche nel nostro Palazzo provinciale, sede di conferenze stampa e di un rilancio del messaggio che onorano l’istituzione nel nome di un comune lavoro per l’edificazione materiale e spirituale della comunità umbra proiettata sui problemi del mondo e del dialogo interreligioso. E altrettanta ospitalità è venuta alla Provincia di Perugia nel Sacro Convento, luogo in cui si è potuta esprimere la ricerca, da parte dell’istituzione, del senso dei valori spirituali della comunità umbra che sono alla base dei fondamenti religiosi della fraternità conventuale. Lo ‘spirito di Assisi’ e il ‘Cortile dei Gentili’ – conclude Guasticchi - sono le tappe più alte del rilancio operatosi durante la custodia di padre Piemontese, formano un’eredità di notevole significato per Fra Mauro Gambetti, chiamato a succedergli nella carica. “La continuità dello spirito francescano, anche alla luce del prodigio compiuto dal nuovo Pontefice con l’assunzione del nome del Santo di Assisi – auspica l’assessore Porzi -, sarà per il nuovo custode l’impulso su cui fondare il suo contributo filiale e francescano alla missione importante e planetaria che si apre, con estesissime prospettive, al Sacro Convento, alla città di Assisi e a tutta l’Umbria”.
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(Cittadino e Provincia) Assisi, 25 marzo ’13 - Nel giorno in cui padre Giuseppe Piemontese ha consegnato nelle mani del suo successore fra Mauro Gambetti, la “custodia” del Sacro Convento di Assisi, il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi e l’assessore alla cultura Donatella Porzi rivolgono parole di gratitudine a padre Piemontese e gli auguri di buon lavoro a chi è chiamato al delicato e prestigioso incarico. “Sono grato a padre Giuseppe Piemontese – esordisce Guasticchi - per avere potuto condividere con lui il lungo tratto di strada che ha lo ha visto custode del Sacro Convento di Assisi dal momento in cui a me toccavano i primi atti della presidenza della Provincia di Perugia, nel 2009. Già dalle sue prime dichiarazioni, quell’essere venuto in Assisi come pellegrino, quel vedere davanti a sé la meta della celebrazione dell’VIII centenario della Regola come un faro di spiritualità assoluta e quella sua consapevolezza di non essere lui il custode, ma lo stesso San Francesco a posare le sue mani sulla sua persona e sui frati, era stato possibile cogliere in padre Piemontese una guida autorevole, un testimone di rinnovato francescanesimo, un interlocutore di grande profilo per la comunità locale assisiate e umbra. Per questo, fra i primissimi atti del mio mandato – aggiunge Guasticchi - , ho voluto instaurare rapporti di collaborazione e stretti momenti di vicinanza con il Sacro Convento, trovando nel padre custode una disponibilità all’ascolto e una benevolenza senza limiti nell’accettare l’impegno dell’istituzione a favore del messaggio francescano, che ci ha fatto aprire spazi di dialogo e atti di concreta estrinsecazione della condivisa aspirazione alla fratellanza, fin dalla firma che, tra i primi, Padre Piemontese ha lasciato nel nostro volume degli ospiti illustri. I momenti più elevati di questa reciproca valorizzazione sono coincisi con gli storici momenti che hanno portato papa Benedetto XVI, nel 2007 e nel 2011, ad Assisi, fin sulla tomba del Poverello. In queste fortunatissime circostanze, ricordo di essere stato particolarmente vicino al padre custode, ospitandolo anche nel nostro Palazzo provinciale, sede di conferenze stampa e di un rilancio del messaggio che onorano l’istituzione nel nome di un comune lavoro per l’edificazione materiale e spirituale della comunità umbra proiettata sui problemi del mondo e del dialogo interreligioso. E altrettanta ospitalità è venuta alla Provincia di Perugia nel Sacro Convento, luogo in cui si è potuta esprimere la ricerca, da parte dell’istituzione, del senso dei valori spirituali della comunità umbra che sono alla base dei fondamenti religiosi della fraternità conventuale. Lo ‘spirito di Assisi’ e il ‘Cortile dei Gentili’ – conclude Guasticchi - sono le tappe più alte del rilancio operatosi durante la custodia di padre Piemontese, formano un’eredità di notevole significato per Fra Mauro Gambetti, chiamato a succedergli nella carica. “La continuità dello spirito francescano, anche alla luce del prodigio compiuto dal nuovo Pontefice con l’assunzione del nome del Santo di Assisi – auspica l’assessore Porzi -, sarà per il nuovo custode l’impulso su cui fondare il suo contributo filiale e francescano alla missione importante e planetaria che si apre, con estesissime prospettive, al Sacro Convento, alla città di Assisi e a tutta l’Umbria”.
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