(Cittadino e Provincia) Perugia, 5 marzo ’13 - Quante risorse sono destinate al servizio pubblico locale dei trasporti? Quali conseguenze avrà sul trasporto pubblico umbro l’accordo raggiunto sul riparto dei fondi nella Conferenza Stato-Regioni? Lo chiede, con un’interrogazione, il capogruppo dei Socialisti Riformisti, Enrico Bastioli al presidente del Consiglio provinciale per fare chiarezza sulle politiche regionali del trasporto pubblico locale e sul ruolo di primo piano della Provincia di Perugia a partire dalla vicenda Umbria Mobilità.
“Il documento – spiega Bastioli - nasce dalla premessa che, come appreso da fonti regionali, per il 2013 l'Umbria ha salvaguardato la sua quota percentuale nel riparto del Fondo per il trasporto pubblico locale, ma rispetto al 2012 avrà una minore disponibilità di risorse, poiché a causa dei tagli del Governo nazionale è diminuito l'ammontare complessivo delle risorse stanziate per il settore”. Per l’esponente dei Socialisti Riformisti va inoltre tenuto conto che la bozza di Decreto del presidente del Consiglio dei ministri per il 2013 individua per l'Umbria 99 milioni di euro. “Una cifra, affermano dalla Regione – aggiunge Bastioli - che, anche attraverso un’attenta riprogrammazione, consentirà di mantenere una buona parte dei servizi oggi erogati in Umbria. Va altresì considerato che con l’accordo preso in sede di conferenza Stato-Regioni si è dato corso alla ripartizione del 60 per cento delle risorse complessive (circa 3 miliardi di euro) che per l'Umbria significano, in base alla nuova ripartizione una assegnazione in percentuale del 2,04 per cento, con uno scostamento, in negativo, rispetto alle esigenze pregresse. Tali risorse serviranno a finanziare gli attuali Contratti di servizio con Trenitalia per i servizi ferroviari regionali e i contratti sottoscritti dalla Regione e dagli enti locali per la gestione dei servizi su gomma e per i servizi ferroviari locali. Una quota è inoltre finalizzata a sostenere il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti del settore trasporti. Va considerato inoltre che la reintroduzione del Fondo nazionale, di cui si attendono gli appositi Decreti per la piena attuazione di fatto riapre il confronto tra Regioni e Stato sui diversi aspetti del TPL, anche in considerazione che la stessa Legge di stabilità prevede l'obbligo di riprogrammare, entro quattro mesi, l'intero sistema dei trasporti pubblici locali, intervenendo con misure finalizzate a valutare l'idoneità dei servizi offerti, a migliorarne l'efficienza e la razionalizzazione, oltre al mantenimento dell'equilibrio economico delle società di gestione dei servizi. In questa ottica – conclude Bastioli - diviene di fondamentale importanza il Bacino unico regionale introdotto dalla nuova legge regionale dei Trasporti e che impone un’attenta riprogrammazione per limitare tagli nell'erogazione dei servizi che deve essere svolta sinergicamente tra tutti gli Enti locali e la Regione”.
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(Cittadino e Provincia) Perugia, 5 marzo ’13 - Quante risorse sono destinate al servizio pubblico locale dei trasporti? Quali conseguenze avrà sul trasporto pubblico umbro l’accordo raggiunto sul riparto dei fondi nella Conferenza Stato-Regioni? Lo chiede, con un’interrogazione, il capogruppo dei Socialisti Riformisti, Enrico Bastioli al presidente del Consiglio provinciale per fare chiarezza sulle politiche regionali del trasporto pubblico locale e sul ruolo di primo piano della Provincia di Perugia a partire dalla vicenda Umbria Mobilità.
“Il documento – spiega Bastioli - nasce dalla premessa che, come appreso da fonti regionali, per il 2013 l'Umbria ha salvaguardato la sua quota percentuale nel riparto del Fondo per il trasporto pubblico locale, ma rispetto al 2012 avrà una minore disponibilità di risorse, poiché a causa dei tagli del Governo nazionale è diminuito l'ammontare complessivo delle risorse stanziate per il settore”. Per l’esponente dei Socialisti Riformisti va inoltre tenuto conto che la bozza di Decreto del presidente del Consiglio dei ministri per il 2013 individua per l'Umbria 99 milioni di euro. “Una cifra, affermano dalla Regione – aggiunge Bastioli - che, anche attraverso un’attenta riprogrammazione, consentirà di mantenere una buona parte dei servizi oggi erogati in Umbria. Va altresì considerato che con l’accordo preso in sede di conferenza Stato-Regioni si è dato corso alla ripartizione del 60 per cento delle risorse complessive (circa 3 miliardi di euro) che per l'Umbria significano, in base alla nuova ripartizione una assegnazione in percentuale del 2,04 per cento, con uno scostamento, in negativo, rispetto alle esigenze pregresse. Tali risorse serviranno a finanziare gli attuali Contratti di servizio con Trenitalia per i servizi ferroviari regionali e i contratti sottoscritti dalla Regione e dagli enti locali per la gestione dei servizi su gomma e per i servizi ferroviari locali. Una quota è inoltre finalizzata a sostenere il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti del settore trasporti. Va considerato inoltre che la reintroduzione del Fondo nazionale, di cui si attendono gli appositi Decreti per la piena attuazione di fatto riapre il confronto tra Regioni e Stato sui diversi aspetti del TPL, anche in considerazione che la stessa Legge di stabilità prevede l'obbligo di riprogrammare, entro quattro mesi, l'intero sistema dei trasporti pubblici locali, intervenendo con misure finalizzate a valutare l'idoneità dei servizi offerti, a migliorarne l'efficienza e la razionalizzazione, oltre al mantenimento dell'equilibrio economico delle società di gestione dei servizi. In questa ottica – conclude Bastioli - diviene di fondamentale importanza il Bacino unico regionale introdotto dalla nuova legge regionale dei Trasporti e che impone un’attenta riprogrammazione per limitare tagli nell'erogazione dei servizi che deve essere svolta sinergicamente tra tutti gli Enti locali e la Regione”.
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