Un milione di persone ha sottoscritto l’iniziativa dei cittadini europei per chiedere all’UE di proporre una normativa che sancisca il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, così come riconosciuti dalle Nazioni Unite.
Lo annunciano i promotori dell’iniziativa Right2Water (www.right2water.eu/it) che ribadiscono come “l’acqua è un bene pubblico, non una merce”.
È la prima volta che l’iniziativa dei cittadini europei riesce a raggiungere il tetto di adesioni richiesto da quando questo strumento di partecipazione attiva della cittadinanza è stato introdotto.
Prevista dal trattato di Lisbona, l’iniziativa dei cittadini costituisce un invito rivolto alla Commissione europea perché proponga un atto legislativo su questioni per le quali l’UE ha la competenza di legiferare. Un’iniziativa deve essere sostenuta da almeno un milione di cittadini europei, di almeno 7 dei 27 Stati membri. Per ciascuno dei 7 paesi è inoltre richiesto un numero minimo di firme.
Sebbene sia già stato raggiunto l’obiettivo del milione di firme, gli organizzatori hanno deciso di proseguire la raccolta per arrivare a 2 milioni entro il prossimo settembre per compensare le firme potenzialmente non valide. Una volta presentata l’iniziativa, la Commissione europea avrà tre mesi per esaminarla e decidere quali provvedimenti adottare.
I promotori chiedono all’Unione che ai cittadini europei vengano garantiti, in misura sufficiente, acqua potabile e servizi igienico-sanitari sottraendo la gestione delle risorse idriche a qualsiasi forma di liberalizzazione.
Pubblicato il 1° marzo 2013
Un milione di persone ha sottoscritto l’iniziativa dei cittadini europei per chiedere all’UE di proporre una normativa che sancisca il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, così come riconosciuti dalle Nazioni Unite.
Lo annunciano i promotori dell’iniziativa Right2Water (www.right2water.eu/it) che ribadiscono come “l’acqua è un bene pubblico, non una merce”.
È la prima volta che l’iniziativa dei cittadini europei riesce a raggiungere il tetto di adesioni richiesto da quando questo strumento di partecipazione attiva della cittadinanza è stato introdotto.
Prevista dal trattato di Lisbona, l’iniziativa dei cittadini costituisce un invito rivolto alla Commissione europea perché proponga un atto legislativo su questioni per le quali l’UE ha la competenza di legiferare. Un’iniziativa deve essere sostenuta da almeno un milione di cittadini europei, di almeno 7 dei 27 Stati membri. Per ciascuno dei 7 paesi è inoltre richiesto un numero minimo di firme.
Sebbene sia già stato raggiunto l’obiettivo del milione di firme, gli organizzatori hanno deciso di proseguire la raccolta per arrivare a 2 milioni entro il prossimo settembre per compensare le firme potenzialmente non valide. Una volta presentata l’iniziativa, la Commissione europea avrà tre mesi per esaminarla e decidere quali provvedimenti adottare.
I promotori chiedono all’Unione che ai cittadini europei vengano garantiti, in misura sufficiente, acqua potabile e servizi igienico-sanitari sottraendo la gestione delle risorse idriche a qualsiasi forma di liberalizzazione.
Pubblicato il 1° marzo 2013