(Cittadino e Provincia) Perugia 12 febbraio ’13 - A tre anni dalla nascita del progetto ‘Italia Mediana’ e dalla protesta, rimbalzata sulle cronache nazionali, che portò i rappresentanti delle Province di Grosseto, Siena, Arezzo, Pesaro-Urbino e la capofila Perugia a occupare il traforo della Guinza, comincia a vedersi la luce oltre il tunnel. La Provincia di Perugia torna a commentare l’importante passo avanti compiuto per il completamento della E78, la strada dei “Due Mari” da vent’anni in standby. La nascita della società pubblica di progetto costituita dalle regioni Umbria, Toscana e Marche è la dimostrazione di come i tre governatori vogliano terminare questa infrastruttura che, altrimenti rischia di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto, con otto milioni di euro già spesi su un’opera che ne costerà complessivamente 12 milioni. Il traforo della Giunza stava rischiando di diventare l’emblema del fallimento di poter contare su un’arteria viaria ad alto scorrimento tra i mari Tirreno e Adriatico, la prima in Italia anche per questo fondamentale per l’intero Paese. In questi ultimi due anni, durante i quali è stato mantenuto aperto il tavolo tecnico al quale partecipo su delega del Presidente, come Provincia abbiamo tenacemente puntato sull’obiettivo, anche quando altri manifestavano perplessità. Ora che le perplessità sono cadute l’auspicio è che l’iter procedurale si completi celermente. In quanto capofila delle Province interessate dalla E78 partecipare attivamente alla neonata società pubblica di progetto e successivamente alla seconda società pubblico-privata che si dovrà istituire per realizzare il completamento dell’infrastruttura. Su questo fronte agiremo in maniera sistematica per sensibilizzare le amministrazioni locali, le associazioni delle categorie imprenditoriali e artigiane, senza trascurare quelle a sfondo sociale e culturale. La ‘Due Mari’ infatti oltre ad essere strategica a livello nazionale e stranazionale essendo funzionale anche ai commerci marittimi dell’intera Europa, creerà i presupposti per lo sviluppo dei territori coinvolti in termini di lavoro diretto e indotto, ponendo attenzione all’aspetto socio-culturale che la maggiore vicinanza implica.
ll.pp.13003.RoMa
(Cittadino e Provincia) Perugia 12 febbraio ’13 - A tre anni dalla nascita del progetto ‘Italia Mediana’ e dalla protesta, rimbalzata sulle cronache nazionali, che portò i rappresentanti delle Province di Grosseto, Siena, Arezzo, Pesaro-Urbino e la capofila Perugia a occupare il traforo della Guinza, comincia a vedersi la luce oltre il tunnel. La Provincia di Perugia torna a commentare l’importante passo avanti compiuto per il completamento della E78, la strada dei “Due Mari” da vent’anni in standby. La nascita della società pubblica di progetto costituita dalle regioni Umbria, Toscana e Marche è la dimostrazione di come i tre governatori vogliano terminare questa infrastruttura che, altrimenti rischia di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto, con otto milioni di euro già spesi su un’opera che ne costerà complessivamente 12 milioni. Il traforo della Giunza stava rischiando di diventare l’emblema del fallimento di poter contare su un’arteria viaria ad alto scorrimento tra i mari Tirreno e Adriatico, la prima in Italia anche per questo fondamentale per l’intero Paese. In questi ultimi due anni, durante i quali è stato mantenuto aperto il tavolo tecnico al quale partecipo su delega del Presidente, come Provincia abbiamo tenacemente puntato sull’obiettivo, anche quando altri manifestavano perplessità. Ora che le perplessità sono cadute l’auspicio è che l’iter procedurale si completi celermente. In quanto capofila delle Province interessate dalla E78 partecipare attivamente alla neonata società pubblica di progetto e successivamente alla seconda società pubblico-privata che si dovrà istituire per realizzare il completamento dell’infrastruttura. Su questo fronte agiremo in maniera sistematica per sensibilizzare le amministrazioni locali, le associazioni delle categorie imprenditoriali e artigiane, senza trascurare quelle a sfondo sociale e culturale. La ‘Due Mari’ infatti oltre ad essere strategica a livello nazionale e stranazionale essendo funzionale anche ai commerci marittimi dell’intera Europa, creerà i presupposti per lo sviluppo dei territori coinvolti in termini di lavoro diretto e indotto, ponendo attenzione all’aspetto socio-culturale che la maggiore vicinanza implica.
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