(Cittadino e Provincia) – Perugia 7 febbraio 2013 – “La votazione degli Ordini del Giorno sulle biomasse in Consiglio regionale ha segnato una tappa non certo edificante dell’azione politico – amministrativa umbra –afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - Certa politica si è dimostrata dalla parte delle lobbies e non dalla parte dei cittadini. Giudichino, i cittadini stessi, chi ha mantenuto la parola data nella difesa dei principi di tutela (il Prc) è rimangiato i buoni propositi (il PD), con un documento (bocciato ) nel quale non si metteva in discussione la Deliberazione n. 494 della Giunta regionale del 7 maggio 2012, vigente dal 31 maggio 2012, sulle distanze minime degli eventuali impianti di biomasse e biogas dai centri abitati, distanze che sono state ridotte rispetto agli originali 500 metri del Regolamento regionale 7 del 29 / 07/2011. Lo stallo determinato dalla votazione in Consiglio regionale, con l’impasse rispetto a decisioni fondamentali da prendere nell’interesse della collettività, va risolto in ogni modo : la Deliberazione n. 494, col “ gioco “ delle bocciature incrociate degli Ordini del Giorno, è rimasta intatta ! Lì sta il problema, lì si deve trovare la soluzione ! Avevo presentato e discusso poco tempo fa un’interrogazione urgente in merito in Consiglio provinciale, chiedendo il ripristino del limite dei 500 metri ; l’Assessore provinciale all’ambiente aveva risposto sostenendo che la Provincia, per quanto di sua competenza, avrebbe raccolto la sollecitazione e l’avrebbe sottoposta all’attenzione della Regione. Gli eventi del Consiglio regionale mi spingono a ripresentare un documento, in forma di mozione, che impegni le forze politiche ad affrontare di nuovo la questione, nel nome della difesa dei principi di tutela dell’ambiente, delle condizioni di vivibilità dei centri abitati, di serio governo della partita delle energie alternative, le quali debbono essere volano di un nuovo modello di sviluppo , non occasioni di speculazione per chi magari, fino a ieri, ha inneggiato al nucleare e continua a inneggiare agli inceneritori”
Gc13050.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 7 febbraio 2013 – “La votazione degli Ordini del Giorno sulle biomasse in Consiglio regionale ha segnato una tappa non certo edificante dell’azione politico – amministrativa umbra –afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale - Certa politica si è dimostrata dalla parte delle lobbies e non dalla parte dei cittadini. Giudichino, i cittadini stessi, chi ha mantenuto la parola data nella difesa dei principi di tutela (il Prc) è rimangiato i buoni propositi (il PD), con un documento (bocciato ) nel quale non si metteva in discussione la Deliberazione n. 494 della Giunta regionale del 7 maggio 2012, vigente dal 31 maggio 2012, sulle distanze minime degli eventuali impianti di biomasse e biogas dai centri abitati, distanze che sono state ridotte rispetto agli originali 500 metri del Regolamento regionale 7 del 29 / 07/2011. Lo stallo determinato dalla votazione in Consiglio regionale, con l’impasse rispetto a decisioni fondamentali da prendere nell’interesse della collettività, va risolto in ogni modo : la Deliberazione n. 494, col “ gioco “ delle bocciature incrociate degli Ordini del Giorno, è rimasta intatta ! Lì sta il problema, lì si deve trovare la soluzione ! Avevo presentato e discusso poco tempo fa un’interrogazione urgente in merito in Consiglio provinciale, chiedendo il ripristino del limite dei 500 metri ; l’Assessore provinciale all’ambiente aveva risposto sostenendo che la Provincia, per quanto di sua competenza, avrebbe raccolto la sollecitazione e l’avrebbe sottoposta all’attenzione della Regione. Gli eventi del Consiglio regionale mi spingono a ripresentare un documento, in forma di mozione, che impegni le forze politiche ad affrontare di nuovo la questione, nel nome della difesa dei principi di tutela dell’ambiente, delle condizioni di vivibilità dei centri abitati, di serio governo della partita delle energie alternative, le quali debbono essere volano di un nuovo modello di sviluppo , non occasioni di speculazione per chi magari, fino a ieri, ha inneggiato al nucleare e continua a inneggiare agli inceneritori”
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