Nel 2012 messi a punto dal Nucleo 178 interventi. Le operazioni soprattutto lungo i fiumi e i percorsi verdi
(Cittadino e Provincia) Perugia 24 gennaio ’13 - Dopo un vivace e articolato dibattito, il Consiglio Provinciale ha approvato con 18 voti favorevoli della maggioranza (la minoranza è uscita dall’aula) il documento proposto dalla Giunta per consentire a Umbria TPL e Mobilità Spa di superare l’attuale difficile situazione economica. Questi i punti salienti del documento approvato:mettere “in sicurezza” la situazione finanziaria a breve della Società per consentire il pagamento degli stipendi e dei fornitori necessari per non interrompere i servizi; acquisire un prestito-ponte da parte del sistema bancario, alla quale sarà inviata una lettera di patronage, finalizzato alla “copertura” dell’aumento di capitale; completare le procedure di aumento del capitale sociale; attuare il piano di ristrutturazione aziendale; ampliare la compagine societaria.
I consiglieri di maggioranza nell’esprimere il voto favorevole hanno evidenziato come questo documento è da considerare un primo passo per andare verso una soluzione del momento difficile che sta attraversando Umbria TPL. “E’ bene ricordare – hanno sottolineato - che la dimensione pubblica del trasporto in altri Paesi ci viene invidiata. È chiaro ormai, che il trasporto pubblico fa parte del welfare di un Paese”.
L’opposizione, uscita dall’aula al momento del voto, ha motivato tale scelta in quanto Umbria TPL è “l’ennesimo carrozzone che oggi fa acqua da tutte le parti. Le imprese – hanno aggiunto i rappresentanti dell’opposizione - devono essere portate avanti dagli imprenditori non dai dirigenti nominati dai partiti. Negli anni come opposizione abbiamo sempre contestato le scelte del governo regionale ora non potete chiederci di votare questo documento. Fino a sei mesi fa l’azienda Umbria Mobilità – hanno concluso - non aveva problemi. A novembre siamo venuti a sapere prima dalla stampa, poi dagli organi politici, che non c’erano i soldi per le tredicesime dei dipendenti. Al punto in cui siamo serve capitale fresco da investire nell’azienda e un serio riordino della società altrimenti è come buttare soldi in un pozzo nero”.
Tra13002.DB
(Cittadino e Provincia) Perugia 24 gennaio ’13 - Dopo un vivace e articolato dibattito, il Consiglio Provinciale ha approvato con 18 voti favorevoli della maggioranza (la minoranza è uscita dall’aula) il documento proposto dalla Giunta per consentire a Umbria TPL e Mobilità Spa di superare l’attuale difficile situazione economica. Questi i punti salienti del documento approvato:mettere “in sicurezza” la situazione finanziaria a breve della Società per consentire il pagamento degli stipendi e dei fornitori necessari per non interrompere i servizi; acquisire un prestito-ponte da parte del sistema bancario, alla quale sarà inviata una lettera di patronage, finalizzato alla “copertura” dell’aumento di capitale; completare le procedure di aumento del capitale sociale; attuare il piano di ristrutturazione aziendale; ampliare la compagine societaria.
I consiglieri di maggioranza nell’esprimere il voto favorevole hanno evidenziato come questo documento è da considerare un primo passo per andare verso una soluzione del momento difficile che sta attraversando Umbria TPL. “E’ bene ricordare – hanno sottolineato - che la dimensione pubblica del trasporto in altri Paesi ci viene invidiata. È chiaro ormai, che il trasporto pubblico fa parte del welfare di un Paese”.
L’opposizione, uscita dall’aula al momento del voto, ha motivato tale scelta in quanto Umbria TPL è “l’ennesimo carrozzone che oggi fa acqua da tutte le parti. Le imprese – hanno aggiunto i rappresentanti dell’opposizione - devono essere portate avanti dagli imprenditori non dai dirigenti nominati dai partiti. Negli anni come opposizione abbiamo sempre contestato le scelte del governo regionale ora non potete chiederci di votare questo documento. Fino a sei mesi fa l’azienda Umbria Mobilità – hanno concluso - non aveva problemi. A novembre siamo venuti a sapere prima dalla stampa, poi dagli organi politici, che non c’erano i soldi per le tredicesime dei dipendenti. Al punto in cui siamo serve capitale fresco da investire nell’azienda e un serio riordino della società altrimenti è come buttare soldi in un pozzo nero”.
Tra13002.DB