Il presidente e l'assessore alla cultura: "Nostro dovere raccogliere il testimone delle generazioni che hanno direttamente vissuto la liberazione e la fine del genocidio"
(Cittadino e Provincia) – Perugia 23 gennaio 2013 – “- La vicenda di “ Umbriamobilità – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale “ , in merito alla quale sono diverse volte intervenuto, impone a tutti gli attori della politica locale senso della responsabilità , ma questo senso di responsabilità è in primo luogo , e anzi in via esclusiva, un dovere di verità e di servizio verso gli interessi della collettività, e non una sorta di museruola che si intende mettere a chi intende sottolineare distinguo di non poco conto o si oppone a determinati “ interessi forti “, quegli stessi che hanno fatto precipitare la situazione dell’Azienda per poi tentare di imporre strategie di conquista della medesima. Ribadisco pertanto il no ad ogni ipotesi di privatizzazione del servizio del trasporto pubblico locale, che significherebbe massima IRRESPONSABILITA’ verso i cittadini e i lavoratori, i quali verrebbero inevitabilmente colpiti da rincari spaventosi di biglietti e abbonamenti, nonché da ristrutturazioni che cancellerebbero posti di lavoro, mentre ribadisco favore verso la ricerca di un socio esterno ( i documenti ufficiali, del resto, parlano di ricerca di condizioni di allargamento della base societaria, non di svendita a privati ! ) totalmente pubblico o a stragrande maggioranza pubblico , a patto che non si metta in discussione la maggioranza delle azioni in mano alle Istituzioni locali e a patto che la Provincia, che molto ha fatto e continuerà a fare per il salvataggio di “Umbriamobilità “, si impegni a reperire ogni risorsa utile per onorare gli impegni della ricapitalizzazione sottoscritti mesi fa, compatibilmente con i vincoli di un bilancio che ha subito madornali tagli, come ha giustamente sottolineato il Presidente Guasticchi in Commissione. Ricordo a tutti ( specie a certi “ smemorati “ del’ultim’ora ) che senza il prestito ponte della Provincia, fortemente voluto dal Presidente Guasticchi, dall’Assessore Della Vecchia e da tutta la maggioranza, l’azienda avrebbe già chiuso i battenti, ma invito nello stesso tempo a superare polemiche e diatribe per dare un segnale di compattezza dal fronte istituzionale, compattezza che sola può costruire un salvataggio reale dell’Azienda e non un affossamento mascherato e imbellettato. Reputo necessario che il Consiglio provinciale sia altresì protagonista nei fatti, e non a parole, secondo le intese raggiunte oggi tra le forze politiche, e in virtù delle potestà di controllo e indirizzo, di tutti i percorsi necessari volti al risanamento e all’apposizione di paletti ben fermi rispetto all’ allargamento della compagine societaria . Il risanamento di “Umbriamobilità “ si può raggiungere senza lacrime e sangue per utenti e dipendenti :
1) occorre dismettere settori e immobili non strategici; 2) contenere al massimo i costi dell’apparato dirigenziale ( già passi importanti sono stati compiuti ); 3) riconvertire alcune figure professionali che hanno ingolfato negli ultimi anni gli uffici in occupazioni produttive di verifica e controllo efficaci per contenere al massimo il fenomeno del mancato pagamento dei titoli di viaggio ; 4) sopprimere corse “ doppione “, corse vuote (sia degli autobus urbani che extraurbani ), razionalizzare complessivamente la rete del servizio, anche con la rimodulazione di orari capaci di attrarre utenza; 5) esercitare sul sistema romano del trasporto, che rimane la principale causa, con i mancati pagamenti, della crisi finanziaria dell’azienda, ogni pressione utile a riavere indietro somme importanti in breve tempo. 6) Nessun rincaro selvaggio di biglietti e abbonamenti ! In primis perché in questi anni stipendi e pensioni degli utenti non sono aumentati, in secondo luogo perché questi aumenti genererebbero la diminuzione dell’utenza e quindi un buco ancora più grande di quello attuale, che vanificherebbe ogni risanamento . Sì , invece, ad un’armonizzazione delle tariffe che eviti squilibri e difformità su base locale ( relativamente al trasporto pubblico urbano ), lasciando comunque invariate e anzi, possibilmente potenziando, le condizioni agevolate per le fasce deboli, le quali sempre più si rivolgono al servizio del trasporto pubblico locale”.Gc13022.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 23 gennaio 2013 – “- La vicenda di “ Umbriamobilità – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale “ , in merito alla quale sono diverse volte intervenuto, impone a tutti gli attori della politica locale senso della responsabilità , ma questo senso di responsabilità è in primo luogo , e anzi in via esclusiva, un dovere di verità e di servizio verso gli interessi della collettività, e non una sorta di museruola che si intende mettere a chi intende sottolineare distinguo di non poco conto o si oppone a determinati “ interessi forti “, quegli stessi che hanno fatto precipitare la situazione dell’Azienda per poi tentare di imporre strategie di conquista della medesima. Ribadisco pertanto il no ad ogni ipotesi di privatizzazione del servizio del trasporto pubblico locale, che significherebbe massima IRRESPONSABILITA’ verso i cittadini e i lavoratori, i quali verrebbero inevitabilmente colpiti da rincari spaventosi di biglietti e abbonamenti, nonché da ristrutturazioni che cancellerebbero posti di lavoro, mentre ribadisco favore verso la ricerca di un socio esterno ( i documenti ufficiali, del resto, parlano di ricerca di condizioni di allargamento della base societaria, non di svendita a privati ! ) totalmente pubblico o a stragrande maggioranza pubblico , a patto che non si metta in discussione la maggioranza delle azioni in mano alle Istituzioni locali e a patto che la Provincia, che molto ha fatto e continuerà a fare per il salvataggio di “Umbriamobilità “, si impegni a reperire ogni risorsa utile per onorare gli impegni della ricapitalizzazione sottoscritti mesi fa, compatibilmente con i vincoli di un bilancio che ha subito madornali tagli, come ha giustamente sottolineato il Presidente Guasticchi in Commissione. Ricordo a tutti ( specie a certi “ smemorati “ del’ultim’ora ) che senza il prestito ponte della Provincia, fortemente voluto dal Presidente Guasticchi, dall’Assessore Della Vecchia e da tutta la maggioranza, l’azienda avrebbe già chiuso i battenti, ma invito nello stesso tempo a superare polemiche e diatribe per dare un segnale di compattezza dal fronte istituzionale, compattezza che sola può costruire un salvataggio reale dell’Azienda e non un affossamento mascherato e imbellettato. Reputo necessario che il Consiglio provinciale sia altresì protagonista nei fatti, e non a parole, secondo le intese raggiunte oggi tra le forze politiche, e in virtù delle potestà di controllo e indirizzo, di tutti i percorsi necessari volti al risanamento e all’apposizione di paletti ben fermi rispetto all’ allargamento della compagine societaria . Il risanamento di “Umbriamobilità “ si può raggiungere senza lacrime e sangue per utenti e dipendenti :
1) occorre dismettere settori e immobili non strategici; 2) contenere al massimo i costi dell’apparato dirigenziale ( già passi importanti sono stati compiuti ); 3) riconvertire alcune figure professionali che hanno ingolfato negli ultimi anni gli uffici in occupazioni produttive di verifica e controllo efficaci per contenere al massimo il fenomeno del mancato pagamento dei titoli di viaggio ; 4) sopprimere corse “ doppione “, corse vuote (sia degli autobus urbani che extraurbani ), razionalizzare complessivamente la rete del servizio, anche con la rimodulazione di orari capaci di attrarre utenza; 5) esercitare sul sistema romano del trasporto, che rimane la principale causa, con i mancati pagamenti, della crisi finanziaria dell’azienda, ogni pressione utile a riavere indietro somme importanti in breve tempo. 6) Nessun rincaro selvaggio di biglietti e abbonamenti ! In primis perché in questi anni stipendi e pensioni degli utenti non sono aumentati, in secondo luogo perché questi aumenti genererebbero la diminuzione dell’utenza e quindi un buco ancora più grande di quello attuale, che vanificherebbe ogni risanamento . Sì , invece, ad un’armonizzazione delle tariffe che eviti squilibri e difformità su base locale ( relativamente al trasporto pubblico urbano ), lasciando comunque invariate e anzi, possibilmente potenziando, le condizioni agevolate per le fasce deboli, le quali sempre più si rivolgono al servizio del trasporto pubblico locale”.Gc13022.red