(Cittadino e Provincia – Perugia, 9 Novembre 2012) – 5 percorsi formativi avviati per un totale di 1245 ore di lezione, 300 ore di orientamento, 50 allievi formati. Queste sono le cifre a consuntivo rese note stamani presso la sala del Consiglio provinciale di Perugia da Alessandro Moretti, di Enaip Perugia (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale) del progetto “Dai Paesi di domani” realizzato da Enaip Perugia in collaborazione con Lerica, Cesvol e Arcisolidarietà Ora d’aria, finanziato dalla Provincia di Perugia nell’ambito dell’Asse Inclusione Sociale per l’orientamento, la formazione e l’accompagnamento al lavoro di persone sottoposte ad esecuzione penale. Questo rientra in un processo di promozione sociale e culturale del detenuto attuato nel Carcere Circondariale di Perugia e nella Casa di reclusione di Spoleto. Le azioni formative sono finalizzate a permettere ai partecipanti, a seguito della realizzazione dell’intervento, di inserirsi lavorativamente presso laboratori permanenti (azienda agricola, tipografia, cucina), in parte già presenti nei due Istituti di pena. Il progetto è finalizzato a far acquisire a coloro che devono contare la pena, attraverso più percorsi formativi, quelle abilità di base che rendano possibile ogni ulteriore sviluppo delle capacità personali e delle competenze tecniche necessarie per il loro recupero sociale e per favorirne i reinserimento sociale e lavorativo. “Dai Paesi di domani” è ora anche una pubblicazione presentata sempre stamani da Salvatore Fabrizio direttore del Cesvol Perugia, Bernardina di Mario ed Ernesto Padovani direttori degli Istituti carcerari di Perugia e Spoleto. A presentare il progetto Alessandro Moretti di Enaip Perugia capofila dell’ATI, Telesforo Camelia di Lerica che ha parlato delle attività corsuali e della valutazione complessiva del progetto; Silvia Rondoni e Graziella Scalzone di Arcisolidarietà Ora d’aria si sono soffermate sulle attività di orientamento e consullling e gli strumenti utilizzati, mentre Adriano Bei Direttore dell’Area Lavoro Formazione Scuola e Politiche Comunitarie e Culturali ha parlato degli interventi formativi sull’inclusione sociale. Il vice presidente della Provincia Aviano Rossi, nel suo intervento conclusivo ha detto di considerare “Dai Paesi di Domani" “un progetto dove gli studenti detenuti sono prima studenti ed ancor prima persone, poi detenuti. È questa – ha detto - una condizione essenziale per pensare all'obiettivo prioritario di un corso di formazione professionale, che è quello di favorire l'inserimento lavorativo e che in questo caso ha un doppio valore, quello occupazionale e quello dell'inclusione sociale. Con questo progetto – ha proseguito - i soggetti attuatori hanno dimostrato che la società può fare meglio, proponendo un'offerta formativa stimolante, attuale e di prospettiva, realizzata in strutture carcerarie a corto di risorse, ma non certo di sensibilità e di apertura ad una collaborazione che gli Enti locali non possono ignorare. Non l'abbiamo fatto noi della Provincia di Perugia, certi di aver dato un contributo ai diretti beneficiari, nonché un esempio di come è possibile orientare, costruire/ricostruire e consolidare la fiducia in se stessi, a favore di persone che per gli errori fatti sono stati privati della libertà, ma non della possibilità di pensare ed agire per costruire un futuro migliore, per loro e per tutti noi”.
Oi12656.RBr
(Cittadino e Provincia – Perugia, 9 Novembre 2012) – 5 percorsi formativi avviati per un totale di 1245 ore di lezione, 300 ore di orientamento, 50 allievi formati. Queste sono le cifre a consuntivo rese note stamani presso la sala del Consiglio provinciale di Perugia da Alessandro Moretti, di Enaip Perugia (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale) del progetto “Dai Paesi di domani” realizzato da Enaip Perugia in collaborazione con Lerica, Cesvol e Arcisolidarietà Ora d’aria, finanziato dalla Provincia di Perugia nell’ambito dell’Asse Inclusione Sociale per l’orientamento, la formazione e l’accompagnamento al lavoro di persone sottoposte ad esecuzione penale. Questo rientra in un processo di promozione sociale e culturale del detenuto attuato nel Carcere Circondariale di Perugia e nella Casa di reclusione di Spoleto. Le azioni formative sono finalizzate a permettere ai partecipanti, a seguito della realizzazione dell’intervento, di inserirsi lavorativamente presso laboratori permanenti (azienda agricola, tipografia, cucina), in parte già presenti nei due Istituti di pena. Il progetto è finalizzato a far acquisire a coloro che devono contare la pena, attraverso più percorsi formativi, quelle abilità di base che rendano possibile ogni ulteriore sviluppo delle capacità personali e delle competenze tecniche necessarie per il loro recupero sociale e per favorirne i reinserimento sociale e lavorativo. “Dai Paesi di domani” è ora anche una pubblicazione presentata sempre stamani da Salvatore Fabrizio direttore del Cesvol Perugia, Bernardina di Mario ed Ernesto Padovani direttori degli Istituti carcerari di Perugia e Spoleto. A presentare il progetto Alessandro Moretti di Enaip Perugia capofila dell’ATI, Telesforo Camelia di Lerica che ha parlato delle attività corsuali e della valutazione complessiva del progetto; Silvia Rondoni e Graziella Scalzone di Arcisolidarietà Ora d’aria si sono soffermate sulle attività di orientamento e consullling e gli strumenti utilizzati, mentre Adriano Bei Direttore dell’Area Lavoro Formazione Scuola e Politiche Comunitarie e Culturali ha parlato degli interventi formativi sull’inclusione sociale. Il vice presidente della Provincia Aviano Rossi, nel suo intervento conclusivo ha detto di considerare “Dai Paesi di Domani" “un progetto dove gli studenti detenuti sono prima studenti ed ancor prima persone, poi detenuti. È questa – ha detto - una condizione essenziale per pensare all'obiettivo prioritario di un corso di formazione professionale, che è quello di favorire l'inserimento lavorativo e che in questo caso ha un doppio valore, quello occupazionale e quello dell'inclusione sociale. Con questo progetto – ha proseguito - i soggetti attuatori hanno dimostrato che la società può fare meglio, proponendo un'offerta formativa stimolante, attuale e di prospettiva, realizzata in strutture carcerarie a corto di risorse, ma non certo di sensibilità e di apertura ad una collaborazione che gli Enti locali non possono ignorare. Non l'abbiamo fatto noi della Provincia di Perugia, certi di aver dato un contributo ai diretti beneficiari, nonché un esempio di come è possibile orientare, costruire/ricostruire e consolidare la fiducia in se stessi, a favore di persone che per gli errori fatti sono stati privati della libertà, ma non della possibilità di pensare ed agire per costruire un futuro migliore, per loro e per tutti noi”.
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