(Cittadino e Provincia) – Perugia 29 settembre 2012 - Rispetto alla vicenda del Piano delle Alienazioni della Provincia –scrive in una nota il consigliere provinciale e capogruppo del Prc Luca Baldelli -che il mio gruppo ha votato, intendo sottolineare alcune precisazioni : mai si sarebbe posto in Provincia il problema di alienare nulla di significativo, se non fosse stato per il sopraggiunto ( e inasprito nel corso degli ultimi mesi ) Patto di stabilità voluto dal governo tecnocratico di Monti, espressione dell’alta finanza e delle banche, desiderose di strozzare gli Enti locali finanziariamente per costringerli a vendere e quindi a consegnare il loro patrimonio a banche, fondazioni, grandi imprese. E’ questo il vero bersaglio che la sinistra deve colpire : in primis , occorre sottoporre a radicale revisione un sistema di vincoli che obbliga le Province a rispettare gli stessi parametri dei Comuni. Ciò non è possibile né sostenibile nemmeno sul breve periodo, dal momento che le oltre 100 Province italiane gestiscono complessivamente bilanci 8 volte inferiori, per volume, a quelli di tutti gli 8000 Comuni messi insieme. La volontà dei poteri forti di annientare le Province passa anche e soprattutto dai vincoli posti alla loro funzionalità economica : per questo occorre impegnare il Governo nazionale in una grande vertenza per l’abolizione del Patto di stabilità così come è stato strutturato, sostituito dall’abolizione di tutti gli enti inutili non elettivi, da tetti rigorosi al bilancio di Ministeri, Parlamento e Regioni, i veri luoghi dove si annida lo spreco , come dimostrano anche gli ultimi fatti nazionali. Quanto al Piano delle Alienazioni, esso è stata una via obbligata per non accrescere le tasse e tagliare i servizi ai cittadini, come hanno fatto alcuni Comuni (vedi Gubbio )che, a differenza delle Provincie, avevano e hanno il “sollievo” dell’IMU nelle loro casse. Il PRC non ha però giocato, nella vicenda, un ruolo passivo : protagonista e fautore convinto ,in questi anni, dell’espansione della “ mano pubblica “ ( maggiori investimenti sulla Polvese, acquisto di immobili per abbattere i fitti passivi introitati da privati ecc, valorizzazione di sedi in abbandono ecc..), in questa fase contraddistinta dalla necessità assoluta di reperire oltre 20 milioni di euro ho posto alcuni paletti, partendo da un’opposizione di principio ad ogni idea di vendita dei gioielli di famiglia , degli elementi di pregio del patrimonio : mantenimento dell’uso pubblico di alcune aree ( vedi Parco Villa Redenta ) ; corsia preferenziale con la Cassa depositi e Prestiti per la creazione di un Fondo immobiliare che sottragga il patrimonio alle mire di speculatori e poteri forti; definizione dei bandi in maniera tale da privilegiare finalità di sviluppo collettivo e dei territori nell’eventuale vendita e nel futuro utilizzo degli immobili; nessuna ipotesi di vendita dell’Isola Polvese e del suo patrimonio. Devo elogiare l’operato dell’Assessore Mignini, che ha ascoltato con attenzione suggerimenti, idee e proposte, discutendo con pazienza e grande senso di disponibilità il Piano delle Alienazioni senza calare dall’alto soluzioni preconfezionate. Per quanto concerne Gubbio, ad esempio, come riportato nella delibera sul Piano delle Alienazioni votata ieri in Consiglio, sono stati stralciati dal Piano delle vendite per il 2014, dietro mio emendamento, sia il Rifugio CAI della Buca di Asciano che l’Aula Verde situata nello stesso luogo . L’Assessore Mignini, condividendo le mie proposte, nonché lo spirito di una mia interpellanza discussa pochi giorni fa, contro ogni ipotesi di vendita del rifugio CAI, ha escluso l’alienazione del Rifugio, mentre ha correttamente ribadito che per l’Aula Verde si procederà ad una nuova valutazione . A tal proposito , il mio intento sarà quello di mantenere il carattere pubblico del bene, con il concorso dell’Università, del Ministero dell’Ambiente e di altri soggetti, trasformandolo da risorsa poco sfruttata a elemento di pregio inserito nel sistema dei sentieri e dei percorsi naturalistici di pregio, con un progetto – volano per il territorio condiviso dalla comunità cittadina, comprensoriale e dalle realtà associative.
Gc12390.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 29 settembre 2012 - Rispetto alla vicenda del Piano delle Alienazioni della Provincia –scrive in una nota il consigliere provinciale e capogruppo del Prc Luca Baldelli -che il mio gruppo ha votato, intendo sottolineare alcune precisazioni : mai si sarebbe posto in Provincia il problema di alienare nulla di significativo, se non fosse stato per il sopraggiunto ( e inasprito nel corso degli ultimi mesi ) Patto di stabilità voluto dal governo tecnocratico di Monti, espressione dell’alta finanza e delle banche, desiderose di strozzare gli Enti locali finanziariamente per costringerli a vendere e quindi a consegnare il loro patrimonio a banche, fondazioni, grandi imprese. E’ questo il vero bersaglio che la sinistra deve colpire : in primis , occorre sottoporre a radicale revisione un sistema di vincoli che obbliga le Province a rispettare gli stessi parametri dei Comuni. Ciò non è possibile né sostenibile nemmeno sul breve periodo, dal momento che le oltre 100 Province italiane gestiscono complessivamente bilanci 8 volte inferiori, per volume, a quelli di tutti gli 8000 Comuni messi insieme. La volontà dei poteri forti di annientare le Province passa anche e soprattutto dai vincoli posti alla loro funzionalità economica : per questo occorre impegnare il Governo nazionale in una grande vertenza per l’abolizione del Patto di stabilità così come è stato strutturato, sostituito dall’abolizione di tutti gli enti inutili non elettivi, da tetti rigorosi al bilancio di Ministeri, Parlamento e Regioni, i veri luoghi dove si annida lo spreco , come dimostrano anche gli ultimi fatti nazionali. Quanto al Piano delle Alienazioni, esso è stata una via obbligata per non accrescere le tasse e tagliare i servizi ai cittadini, come hanno fatto alcuni Comuni (vedi Gubbio )che, a differenza delle Provincie, avevano e hanno il “sollievo” dell’IMU nelle loro casse. Il PRC non ha però giocato, nella vicenda, un ruolo passivo : protagonista e fautore convinto ,in questi anni, dell’espansione della “ mano pubblica “ ( maggiori investimenti sulla Polvese, acquisto di immobili per abbattere i fitti passivi introitati da privati ecc, valorizzazione di sedi in abbandono ecc..), in questa fase contraddistinta dalla necessità assoluta di reperire oltre 20 milioni di euro ho posto alcuni paletti, partendo da un’opposizione di principio ad ogni idea di vendita dei gioielli di famiglia , degli elementi di pregio del patrimonio : mantenimento dell’uso pubblico di alcune aree ( vedi Parco Villa Redenta ) ; corsia preferenziale con la Cassa depositi e Prestiti per la creazione di un Fondo immobiliare che sottragga il patrimonio alle mire di speculatori e poteri forti; definizione dei bandi in maniera tale da privilegiare finalità di sviluppo collettivo e dei territori nell’eventuale vendita e nel futuro utilizzo degli immobili; nessuna ipotesi di vendita dell’Isola Polvese e del suo patrimonio. Devo elogiare l’operato dell’Assessore Mignini, che ha ascoltato con attenzione suggerimenti, idee e proposte, discutendo con pazienza e grande senso di disponibilità il Piano delle Alienazioni senza calare dall’alto soluzioni preconfezionate. Per quanto concerne Gubbio, ad esempio, come riportato nella delibera sul Piano delle Alienazioni votata ieri in Consiglio, sono stati stralciati dal Piano delle vendite per il 2014, dietro mio emendamento, sia il Rifugio CAI della Buca di Asciano che l’Aula Verde situata nello stesso luogo . L’Assessore Mignini, condividendo le mie proposte, nonché lo spirito di una mia interpellanza discussa pochi giorni fa, contro ogni ipotesi di vendita del rifugio CAI, ha escluso l’alienazione del Rifugio, mentre ha correttamente ribadito che per l’Aula Verde si procederà ad una nuova valutazione . A tal proposito , il mio intento sarà quello di mantenere il carattere pubblico del bene, con il concorso dell’Università, del Ministero dell’Ambiente e di altri soggetti, trasformandolo da risorsa poco sfruttata a elemento di pregio inserito nel sistema dei sentieri e dei percorsi naturalistici di pregio, con un progetto – volano per il territorio condiviso dalla comunità cittadina, comprensoriale e dalle realtà associative.
Gc12390.red