(Cittadino e Provincia) – Perugia 13 settembre 2012 – “L’ anno scolastico - scrive in una nota il consigliere provinciale e capogruppo del Prc Luca Baldelli - vede il suo principiare in questi giorni e, come sempre accade, si rinnovano gioie, speranze, preoccupazioni, desideri che nella fase attuale di grande incertezza e crisi , economica, politica, sociale e civile, si amplificano ed esigono risposte dal mondo della politica. In primo luogo mi sento di esprimere vicinanza a tutti i genitori che , specie quest’anno, nel completo disinteresse ( duole dirlo ) del mondo politico ( con poche, lodevoli eccezioni ) hanno dovuto affrontare spese crescenti e talvolta insostenibili per mandare i figli a scuola, in un Paese in cui il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione , agli articoli 3, 33 e 34. Di questo tema assai scabroso e carico di valenza sociale poco o nulla si è sentito parlare : nessuna misura a sostegno delle spese per l’istruzione è venuta dal Governo Monti, nato dalla volontà dei banchieri e dell’alta finanza, tutto preoccupato dallo spread (artificio della finanza ) e poco dal potere d’acquisto di stipendi , salari e pensioni (cose reali e basilari della vita reale quotidiana ). Per passare nel “ girone “ di casa nostra, quest’anno la Provincia ha vinto una sfida che, a dispetto di quanto credono i “ semplicisti “ ( per non dire i sempliciotti ) pareva persa in partenza, visti i pesantissimi tagli del Governo : garantire la puntuale e completa riapertura di tutti gli Istituti di sua competenza. Questa sfida è stata vinta assieme ai Comuni grazie all’impegno profuso da tutto l’Ente , che da giugno , senza aspettare la manna dal cielo, ha cominciato a elaborare il quadro di tutte le criticità e ad affrontarle per tempo . Poteva finire peggio, con il nostro impegno le cose sono andate per il meglio. Non solo ! Segnalo un paio di importanti misure da me personalmente sollecitate per il territorio eugubino - gualdese, assieme ad altri rappresentanti del territorio stesso, e, come si suol dire, riportate a casa con assiduo impegno quotidiano da parte mia : lo sdoppiamento della IV classe elettrici presso l’IPSIA di Gubbio e lo sdoppiamento della I Classe del Liceo Scientifico sempre a Gubbio . Queste misure hanno garantito per il 2012 / 2013 lo svolgimento della didattica nelle migliori condizioni possibili, evitando la formazione di “classi pollaio”, sovraffollate e ai limiti della gestibilità. Quelle stesse classi che, sancite dalla legislazione nazionale e dalle controriforme morattiano – gelminiane, hanno costretto le istituzioni ad accorpamenti selvaggi e hanno volutamente riportato l’orologio della storia ai “ bei tempi “ in cui i figli dei borghesi, che siedevano nei primi banchi, ricevevano attenzioni esclusive e aspiravano fin dalle elementari all’Università, mentre i figli dei proletari, che siedevano in fondo, venivano selezionati a priori per le scuole di avviamento professionale . Contro questa prospettiva abbiamo lottato, dal territorio, con le unghie e con i denti e abbiamo portato a casa, assieme alla Direzione scolastica regionale ( che ringrazio ) un importante risultato, considerato il fatto che in un caso avevamo a che fare con una classe avente soggetti diversamente abili, i quali, messi in una “classe pollaio “, è ben facile immaginare quale tipo di istruzione avrebbero ricevuto. Anche in altri territori si è avuta la stessa sensibilità, ma il mio pensiero va a tutti quegli Istituti nei quali gli accorpamenti selvaggi di classi sono ormai la norma : il mondo politico deve riflettere seriamente e una vera sinistra deve affrontare il tema della spesa complessiva per l’istruzione che, nel nostro Paese, è fanalino di coda rispetto a quasi tutte le Nazioni progredite e moderne . occorre lottare perché certe leggi vengano abrogate e, al posto delle classi, vengano tagliate spese militari, burocrazie inutili e sprechi. Per questo non rivolgo un augurio comune, scontato e rituale agli studenti , agli scolari e agli alunni, nonché ai loro genitori , ma mi auguro che nasca in tutti loro, presto, la consapevolezza di unirsi e lottare per cambiare uno stato di cose presenti che rischia di distruggere l’avvenire del Paese stesso, la sua capacità di formare classi dirigenti, quadri istruiti, tecnici e intellettuali di valore, condannandolo ad un destino di colonia e di Paese di “ serie B “.
Gc12361.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 13 settembre 2012 – “L’ anno scolastico - scrive in una nota il consigliere provinciale e capogruppo del Prc Luca Baldelli - vede il suo principiare in questi giorni e, come sempre accade, si rinnovano gioie, speranze, preoccupazioni, desideri che nella fase attuale di grande incertezza e crisi , economica, politica, sociale e civile, si amplificano ed esigono risposte dal mondo della politica. In primo luogo mi sento di esprimere vicinanza a tutti i genitori che , specie quest’anno, nel completo disinteresse ( duole dirlo ) del mondo politico ( con poche, lodevoli eccezioni ) hanno dovuto affrontare spese crescenti e talvolta insostenibili per mandare i figli a scuola, in un Paese in cui il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione , agli articoli 3, 33 e 34. Di questo tema assai scabroso e carico di valenza sociale poco o nulla si è sentito parlare : nessuna misura a sostegno delle spese per l’istruzione è venuta dal Governo Monti, nato dalla volontà dei banchieri e dell’alta finanza, tutto preoccupato dallo spread (artificio della finanza ) e poco dal potere d’acquisto di stipendi , salari e pensioni (cose reali e basilari della vita reale quotidiana ). Per passare nel “ girone “ di casa nostra, quest’anno la Provincia ha vinto una sfida che, a dispetto di quanto credono i “ semplicisti “ ( per non dire i sempliciotti ) pareva persa in partenza, visti i pesantissimi tagli del Governo : garantire la puntuale e completa riapertura di tutti gli Istituti di sua competenza. Questa sfida è stata vinta assieme ai Comuni grazie all’impegno profuso da tutto l’Ente , che da giugno , senza aspettare la manna dal cielo, ha cominciato a elaborare il quadro di tutte le criticità e ad affrontarle per tempo . Poteva finire peggio, con il nostro impegno le cose sono andate per il meglio. Non solo ! Segnalo un paio di importanti misure da me personalmente sollecitate per il territorio eugubino - gualdese, assieme ad altri rappresentanti del territorio stesso, e, come si suol dire, riportate a casa con assiduo impegno quotidiano da parte mia : lo sdoppiamento della IV classe elettrici presso l’IPSIA di Gubbio e lo sdoppiamento della I Classe del Liceo Scientifico sempre a Gubbio . Queste misure hanno garantito per il 2012 / 2013 lo svolgimento della didattica nelle migliori condizioni possibili, evitando la formazione di “classi pollaio”, sovraffollate e ai limiti della gestibilità. Quelle stesse classi che, sancite dalla legislazione nazionale e dalle controriforme morattiano – gelminiane, hanno costretto le istituzioni ad accorpamenti selvaggi e hanno volutamente riportato l’orologio della storia ai “ bei tempi “ in cui i figli dei borghesi, che siedevano nei primi banchi, ricevevano attenzioni esclusive e aspiravano fin dalle elementari all’Università, mentre i figli dei proletari, che siedevano in fondo, venivano selezionati a priori per le scuole di avviamento professionale . Contro questa prospettiva abbiamo lottato, dal territorio, con le unghie e con i denti e abbiamo portato a casa, assieme alla Direzione scolastica regionale ( che ringrazio ) un importante risultato, considerato il fatto che in un caso avevamo a che fare con una classe avente soggetti diversamente abili, i quali, messi in una “classe pollaio “, è ben facile immaginare quale tipo di istruzione avrebbero ricevuto. Anche in altri territori si è avuta la stessa sensibilità, ma il mio pensiero va a tutti quegli Istituti nei quali gli accorpamenti selvaggi di classi sono ormai la norma : il mondo politico deve riflettere seriamente e una vera sinistra deve affrontare il tema della spesa complessiva per l’istruzione che, nel nostro Paese, è fanalino di coda rispetto a quasi tutte le Nazioni progredite e moderne . occorre lottare perché certe leggi vengano abrogate e, al posto delle classi, vengano tagliate spese militari, burocrazie inutili e sprechi. Per questo non rivolgo un augurio comune, scontato e rituale agli studenti , agli scolari e agli alunni, nonché ai loro genitori , ma mi auguro che nasca in tutti loro, presto, la consapevolezza di unirsi e lottare per cambiare uno stato di cose presenti che rischia di distruggere l’avvenire del Paese stesso, la sua capacità di formare classi dirigenti, quadri istruiti, tecnici e intellettuali di valore, condannandolo ad un destino di colonia e di Paese di “ serie B “.
Gc12361.red