(Cittadino e Provincia – Perugia, 20 ago ’12) – “Mentre si avvicinano i sessant'anni dalla scomparsa di Alcide De Gasperi, l'Italia e l'Europa, che da quel lontano 19 agosto 1954 in cui si spense hanno compiuto un percorso di luci e ombre di enorme importanza storica, sentono di dover guardare alla figura dello statista di Pieve Tesino come a quella di un grande dispensatore di consigli e di costumi politici per progredire oltre l'attuale, difficilissimo momento politico”. E’ quanto dichiarato dal presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, in occasione della ricorrenza del 58esimo anniversario della morte del grande statista. “L'intelligenza e la franchezza intellettuale, il decoro morale, la saldezza spirituale, la profondita' del credente, la fiducia nell'invincibilita' del sentirsi liberi e del testimoniare la liberta' ovunque: a tutte queste caratteristiche bisogna rifarsi per vedere sorgere ancora una volta, ai nostri giorni, la purezza della figura di De Gasperi.” “Non e', questo – prosegue Guasticchi - un pur doveroso tributo al fondatore della Democrazia Cristiana, allo statista che seppe far valere la dignita' del popolo italiano, sconfitto, di fronte alle potenze vincitrici, all'instauratore del dialogo di civilta' con gli Stati Uniti, al politico che ha saputo avviare l'Italia sul cammino del secondo dopoguerra. Far sorgere, ancora oggi, la figura di De Gasperi significa - oltre il tributo - confrontare noi stessi, tutti noi stessi, con un modo di vivere e di interpretare l'impegno laico in politica del quale nessuno si debba vergognare, pentire, amareggiare.” “Il grande cruccio di De Gasperi, espresso alla figlia solo pochi giorni prima di morire, e' stato quello di non potersi presentare "al di la'" dell'esistenza terrena "con il compito preciso e finito". “Eppure egli confessava di sentirsi in pace con la coscienza, di avere fatto tutto cio' che era in suo potere”. “Questo senso della propria vita inteso come qualcosa di centrato intorno a una "passione" – conclude il presidente della Provincia di Perugia - che deve per forza di cose lasciare oggetti, obiettivi, programmi incompiuti, e' il messaggio piu' sublime che un cattolico possa concepire e lasciare come propria eredita' sostanziale. Il sapere tecnico e la competenza politica, la cultura e l'organizzazione, i valori e le opportunita' contingenti fanno parte, in eguale misura, del programma ideale di Alcide De Gasperi, sono un profondo esempio di come si possa e si debba amare il proprio paese senza ripudiare l'Europa, di come si possa essere italiani e, con il cuore in mano oltre le cifre, parlare agli italiani”.
OI12497.PORT/GG
(Cittadino e Provincia – Perugia, 20 ago ’12) – “Mentre si avvicinano i sessant'anni dalla scomparsa di Alcide De Gasperi, l'Italia e l'Europa, che da quel lontano 19 agosto 1954 in cui si spense hanno compiuto un percorso di luci e ombre di enorme importanza storica, sentono di dover guardare alla figura dello statista di Pieve Tesino come a quella di un grande dispensatore di consigli e di costumi politici per progredire oltre l'attuale, difficilissimo momento politico”. E’ quanto dichiarato dal presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, in occasione della ricorrenza del 58esimo anniversario della morte del grande statista. “L'intelligenza e la franchezza intellettuale, il decoro morale, la saldezza spirituale, la profondita' del credente, la fiducia nell'invincibilita' del sentirsi liberi e del testimoniare la liberta' ovunque: a tutte queste caratteristiche bisogna rifarsi per vedere sorgere ancora una volta, ai nostri giorni, la purezza della figura di De Gasperi.” “Non e', questo – prosegue Guasticchi - un pur doveroso tributo al fondatore della Democrazia Cristiana, allo statista che seppe far valere la dignita' del popolo italiano, sconfitto, di fronte alle potenze vincitrici, all'instauratore del dialogo di civilta' con gli Stati Uniti, al politico che ha saputo avviare l'Italia sul cammino del secondo dopoguerra. Far sorgere, ancora oggi, la figura di De Gasperi significa - oltre il tributo - confrontare noi stessi, tutti noi stessi, con un modo di vivere e di interpretare l'impegno laico in politica del quale nessuno si debba vergognare, pentire, amareggiare.” “Il grande cruccio di De Gasperi, espresso alla figlia solo pochi giorni prima di morire, e' stato quello di non potersi presentare "al di la'" dell'esistenza terrena "con il compito preciso e finito". “Eppure egli confessava di sentirsi in pace con la coscienza, di avere fatto tutto cio' che era in suo potere”. “Questo senso della propria vita inteso come qualcosa di centrato intorno a una "passione" – conclude il presidente della Provincia di Perugia - che deve per forza di cose lasciare oggetti, obiettivi, programmi incompiuti, e' il messaggio piu' sublime che un cattolico possa concepire e lasciare come propria eredita' sostanziale. Il sapere tecnico e la competenza politica, la cultura e l'organizzazione, i valori e le opportunita' contingenti fanno parte, in eguale misura, del programma ideale di Alcide De Gasperi, sono un profondo esempio di come si possa e si debba amare il proprio paese senza ripudiare l'Europa, di come si possa essere italiani e, con il cuore in mano oltre le cifre, parlare agli italiani”.
OI12497.PORT/GG