(Cittadino e Provincia) – Perugia 4 agosto - “Grande soddisfazione da parte del capogruppo socialista Enrico Bastioli – afferma l’esponente del Psi in una nota - per l’iter della sua interrogazione sulle modifiche alla legger regionale sulle sagre. E’ stato infatti deciso, a seguito della risposta dell’assessore competente in materia Roberto Bertini, di un successivo intervento del consigliere Luigi Andreani e con il parere positivo del presidente della terza commissione Luca Baldelli, di trasformare l’interrogazione in un ordine del giorno in modo che l’intero consiglio provinciale si possa esprimere su una questione, come quella della regolamentazione delle sagre e delle manifestazioni, che riveste in Umbria un ruolo sociale ed economico di primaria importanza. L’interrogazione prendeva spunto dalle proposte fatte da Confcommercio e Confesercenti alla Regione Umbria per modificare l’attuale legge regionale puntando essenzialmente su questi aspetti: qualità, durata, regole in materia igienico sanitaria conformi a quelle richieste a chi fa somministrazione, rivisitazione dei menu per valorizzare le tipicità e i prodotti del territorio, controlli. Per entrare più nel dettaglio, le due organizzazioni propongono l’istituzione di un Albo regionale delle sagre di qualità, il divieto dei servizi di prenotazione e asporto, la riduzione a 5 giorni del periodo in cui in ciascuna località possono essere effettuate sagre e feste paesane, l’estensione delle funzioni di controllo alla Polizia provinciale oltre che ai Comuni, la riduzione dei piatti da somministrare, l’obbligo di utilizzare fornitori del territorio e di valorizzare la manifestazione con eventi diversi dalla semplice somministrazione. Il capogruppo Bastioli nell’esporre la sua interrogazione ha ricordato che se la Regione Umbria adottasse tale regolamentazione, ciò comporterebbe la chiusura della maggioranza delle sagre, feste paesane, di volontariato, ecc. in quanto la rigidità di tali norme (soprattutto la riduzione ad un massimo di 5 giorni per l’attività di sagra) non consentirebbe ad associazioni – che ricordiamo operano per volontariato – di sostenere costi e sforzi economico-organizzativi che questo nuovo regolamento imporrebbe. Bastioli ha inoltre rimarcato il ruolo che in tutti questi anni le Sagre, le feste paesane, le manifestazioni culturali, politiche, religiose, sportive e di volontariato hanno rivestito in termini di valorizzazione del territorio, preservazione delle tradizioni locali e che la loro attività nelle frazioni, nei paesi e nei quartieri sono uno dei più importanti strumenti di integrazione, controllo e tenuta sociale che la società umbra può vantare. IL capogruppo hai infine ribadito che i proventi di tali manifestazioni vengono sempre reinvestiti in opere e attività di carattere sociale, di beneficenza, culturale e che, per le stesse amministrazioni comunali, rivestono un importante ruolo di partnership nella gestione del territorio e delle politiche socio-culturali dello stesso. L’assessore Bertini, nel rispondere all’interrogazione, pur comprendendo che alcuni elementi di criticità sollevati dalle associazioni di categoria come la durata oltre i 10 giorni delle manifestazioni e delle sagre possono avere una loro ragion d’essere, si è comunque dichiarato critico verso l’impianto di riforma proposto, considerato troppo rigido e punitivo per chi organizza questi eventi. L’assessore Bertini ha infatti ricordato il ruolo che manifestazioni del genere giocano nella conservazione e promozione del tessuto sociale e culturale dei nostri territori e proprio su questo versante si è dichiarato comunque favorevole all’introduzione di norme che favoriscano sempre più l’utilizzo di prodotti tipici del territorio. Ma gli aspetti più restrittivi della proposta di riforma, come la limitazione a 5 giorni – ha concluso Bertini - sono assolutamente da rigettare poiché rischiano di far scomparire dal territorio provinciale un ulteriore elemento di aggregazione e di socialità che si va ad aggiungere al già grave danno arrecato alle città e alle frazioni dai tagli ai servizi quali gli uffici postali, i tribunali, ecc”.
(Cittadino e Provincia) – Perugia 4 agosto - “Grande soddisfazione da parte del capogruppo socialista Enrico Bastioli – afferma l’esponente del Psi in una nota - per l’iter della sua interrogazione sulle modifiche alla legger regionale sulle sagre. E’ stato infatti deciso, a seguito della risposta dell’assessore competente in materia Roberto Bertini, di un successivo intervento del consigliere Luigi Andreani e con il parere positivo del presidente della terza commissione Luca Baldelli, di trasformare l’interrogazione in un ordine del giorno in modo che l’intero consiglio provinciale si possa esprimere su una questione, come quella della regolamentazione delle sagre e delle manifestazioni, che riveste in Umbria un ruolo sociale ed economico di primaria importanza. L’interrogazione prendeva spunto dalle proposte fatte da Confcommercio e Confesercenti alla Regione Umbria per modificare l’attuale legge regionale puntando essenzialmente su questi aspetti: qualità, durata, regole in materia igienico sanitaria conformi a quelle richieste a chi fa somministrazione, rivisitazione dei menu per valorizzare le tipicità e i prodotti del territorio, controlli. Per entrare più nel dettaglio, le due organizzazioni propongono l’istituzione di un Albo regionale delle sagre di qualità, il divieto dei servizi di prenotazione e asporto, la riduzione a 5 giorni del periodo in cui in ciascuna località possono essere effettuate sagre e feste paesane, l’estensione delle funzioni di controllo alla Polizia provinciale oltre che ai Comuni, la riduzione dei piatti da somministrare, l’obbligo di utilizzare fornitori del territorio e di valorizzare la manifestazione con eventi diversi dalla semplice somministrazione. Il capogruppo Bastioli nell’esporre la sua interrogazione ha ricordato che se la Regione Umbria adottasse tale regolamentazione, ciò comporterebbe la chiusura della maggioranza delle sagre, feste paesane, di volontariato, ecc. in quanto la rigidità di tali norme (soprattutto la riduzione ad un massimo di 5 giorni per l’attività di sagra) non consentirebbe ad associazioni – che ricordiamo operano per volontariato – di sostenere costi e sforzi economico-organizzativi che questo nuovo regolamento imporrebbe. Bastioli ha inoltre rimarcato il ruolo che in tutti questi anni le Sagre, le feste paesane, le manifestazioni culturali, politiche, religiose, sportive e di volontariato hanno rivestito in termini di valorizzazione del territorio, preservazione delle tradizioni locali e che la loro attività nelle frazioni, nei paesi e nei quartieri sono uno dei più importanti strumenti di integrazione, controllo e tenuta sociale che la società umbra può vantare. IL capogruppo hai infine ribadito che i proventi di tali manifestazioni vengono sempre reinvestiti in opere e attività di carattere sociale, di beneficenza, culturale e che, per le stesse amministrazioni comunali, rivestono un importante ruolo di partnership nella gestione del territorio e delle politiche socio-culturali dello stesso. L’assessore Bertini, nel rispondere all’interrogazione, pur comprendendo che alcuni elementi di criticità sollevati dalle associazioni di categoria come la durata oltre i 10 giorni delle manifestazioni e delle sagre possono avere una loro ragion d’essere, si è comunque dichiarato critico verso l’impianto di riforma proposto, considerato troppo rigido e punitivo per chi organizza questi eventi. L’assessore Bertini ha infatti ricordato il ruolo che manifestazioni del genere giocano nella conservazione e promozione del tessuto sociale e culturale dei nostri territori e proprio su questo versante si è dichiarato comunque favorevole all’introduzione di norme che favoriscano sempre più l’utilizzo di prodotti tipici del territorio. Ma gli aspetti più restrittivi della proposta di riforma, come la limitazione a 5 giorni – ha concluso Bertini - sono assolutamente da rigettare poiché rischiano di far scomparire dal territorio provinciale un ulteriore elemento di aggregazione e di socialità che si va ad aggiungere al già grave danno arrecato alle città e alle frazioni dai tagli ai servizi quali gli uffici postali, i tribunali, ecc”.