(Cittadino e Provincia) – Perugia 31 luglio ’12 - “Ritengo assolutamente urgente– afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale e Consigliere delegato ai territori Luca Baldelli - rilanciare la discussione e, soprattutto, l’esigenza di una sistemazione legislativa urgente, in merito al Distretto rurale dell’Appennino Umbro – Marchigiano . Nel 2010, anche grazie al mio impegno, la Provincia di Perugia aderì al Comitato costitutivo e da qui presero il via iniziative di promozione integrata di prodotti tipici, pacchetti turistico – culturali ecc… Tutto è stato ed è utile, ci mancherebbe, per l’economia, la cultura e l’esaltazione delle eccellenze dei nostri luoghi, ma l’istanza della fondazione, con pienezza di poteri , di un Distretto rurale che unisce varie realtà in sinergia, non può essere sostituita da iniziative periodiche e momenti di confronto e di incontro tra diverse realtà territoriali. Serve una personalità giuridica , o comunque un organismo pienamente funzionante, che si occupi in maniera permanente, approfondita e anche anticipando, dove possibile, scelte nazionali ed europee, di far emergere i nostri territori come un solo corpo, azionando tutti i “ comandi “ disponibili in sinergia . Chi ha in mente ancora il vecchio modello dei soldi a pioggia provenienti come per magia dal Governo nazionale o dall’Unione europea, o da qualsiasi altro organismo, o è un irresponsabile o un incosciente; tertium non datur. Dal momento che nel tempo presente, e ancor più in quello futuro, le risorse arriveranno ( quando arriveranno ) col contagocce, i territori che non sapranno far sinergia e non sapranno pensare in comune, valorizzando le loro specificità, e quindi sbarrando la strada sia ad una globalizzazione invasiva e omologante , sia ad un isolazionismo anacronistico e antistorico, saranno tagliati fuori da ogni prospettiva. Il Distretto rurale diventa allora il più potente strumento per rispondere a questa complessa sfida e l’unico modo per attingere, con progetti su scala interterritoriale, ai pochi finanziamenti pubblici che saranno disponibili . A dispetto del nome, che inquadra una specificità storica via via arricchitasi di nuovi elementi, il Distretto non ha una valenza solamente agricola : la valorizzazione della zootecnia e dell’agricoltura di pregio è senz’altro tra i suoi obiettivi, ma assieme ad esso c’è il potenziamento delle reti infrastrutturali, telematiche, degli investimenti nelle energie alternative, dell’offerta ricettiva legata alla produzione propria agrituristica, dell’internazionalizzazione dell’imprenditoria a partire dalle specificità locali ecc ….. Non c’è più tempo da perdere : a settembre occorre convocare gli STATI MAGGIORI DEL DISTRETTO RURALE e dare finalmente gambe e braccia a un organismo da tempo pensato e pianificato, che non può restare sulla carta senza ipotecare il futuro di noi tutti. Da parte mia, come Consigliere delegato ai rapporti con i territori, mi impegnerò affinchè soprattutto il livello regionale e provinciale possano comprendere appieno l’esigenza di cogliere col dovuto tempismo questa immensa, vitale opportunità”.
Gc12311.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 31 luglio ’12 - “Ritengo assolutamente urgente– afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale e Consigliere delegato ai territori Luca Baldelli - rilanciare la discussione e, soprattutto, l’esigenza di una sistemazione legislativa urgente, in merito al Distretto rurale dell’Appennino Umbro – Marchigiano . Nel 2010, anche grazie al mio impegno, la Provincia di Perugia aderì al Comitato costitutivo e da qui presero il via iniziative di promozione integrata di prodotti tipici, pacchetti turistico – culturali ecc… Tutto è stato ed è utile, ci mancherebbe, per l’economia, la cultura e l’esaltazione delle eccellenze dei nostri luoghi, ma l’istanza della fondazione, con pienezza di poteri , di un Distretto rurale che unisce varie realtà in sinergia, non può essere sostituita da iniziative periodiche e momenti di confronto e di incontro tra diverse realtà territoriali. Serve una personalità giuridica , o comunque un organismo pienamente funzionante, che si occupi in maniera permanente, approfondita e anche anticipando, dove possibile, scelte nazionali ed europee, di far emergere i nostri territori come un solo corpo, azionando tutti i “ comandi “ disponibili in sinergia . Chi ha in mente ancora il vecchio modello dei soldi a pioggia provenienti come per magia dal Governo nazionale o dall’Unione europea, o da qualsiasi altro organismo, o è un irresponsabile o un incosciente; tertium non datur. Dal momento che nel tempo presente, e ancor più in quello futuro, le risorse arriveranno ( quando arriveranno ) col contagocce, i territori che non sapranno far sinergia e non sapranno pensare in comune, valorizzando le loro specificità, e quindi sbarrando la strada sia ad una globalizzazione invasiva e omologante , sia ad un isolazionismo anacronistico e antistorico, saranno tagliati fuori da ogni prospettiva. Il Distretto rurale diventa allora il più potente strumento per rispondere a questa complessa sfida e l’unico modo per attingere, con progetti su scala interterritoriale, ai pochi finanziamenti pubblici che saranno disponibili . A dispetto del nome, che inquadra una specificità storica via via arricchitasi di nuovi elementi, il Distretto non ha una valenza solamente agricola : la valorizzazione della zootecnia e dell’agricoltura di pregio è senz’altro tra i suoi obiettivi, ma assieme ad esso c’è il potenziamento delle reti infrastrutturali, telematiche, degli investimenti nelle energie alternative, dell’offerta ricettiva legata alla produzione propria agrituristica, dell’internazionalizzazione dell’imprenditoria a partire dalle specificità locali ecc ….. Non c’è più tempo da perdere : a settembre occorre convocare gli STATI MAGGIORI DEL DISTRETTO RURALE e dare finalmente gambe e braccia a un organismo da tempo pensato e pianificato, che non può restare sulla carta senza ipotecare il futuro di noi tutti. Da parte mia, come Consigliere delegato ai rapporti con i territori, mi impegnerò affinchè soprattutto il livello regionale e provinciale possano comprendere appieno l’esigenza di cogliere col dovuto tempismo questa immensa, vitale opportunità”.
Gc12311.red