(Cittadino e Provincia) – Perugia 20 luglio ’12 - “Abbiamo chiesto al presidente della corte di appello di Perugia, dott. De Nunzio, di farsi portatore delle richieste emerse nel corso del dibattito provinciale sul rischio di chiusura delle sedi distaccate dei tribunali” Con queste parole il capogruppo socialista in Provincia Enrico Bastioli ha commentato l’invio di una nota a firma sua, del presidente della 2^ commissione Giampiero Fugnanesi e del consigliere delegato per i rapporti con il territorio Luca Baldelli allo stesso De Nunzio. La nota prende spunto dalle richieste emerse nel corso dei lavori della 2^ commissione riunitasi il 17 luglio scorso e alla quale hanno partecipato anche il presidente della corte di appello di Perugia e il presidente del tribunale del capoluogo. I tre firmatari della richiesta chiedono in primo luogo degli atti concreti in difesa delle sedi distaccate dei tribunali – come quello di Foligno - , le cui chiusure provocherebbero dei pesanti disagi soprattutto per quei territori montani già penalizzati dal punto di vista infrastrutturale e dei collegamenti. “Non trattare tutti i territori alla stessa stregua – afferma la nota – vuol dire commettere un’ingiustizia, che va a ledere il diritto, costituzionalmente sancito, di uguaglianza dei cittadini in termini di diritti ed opportunità”. La nota rivendica inoltre la necessità di salvaguardare gli uffici dei giudici di pace, prezioso presidio di civiltà. Una loro abolizione o un netto ridimensionamento significherebbero la cancellazione di un filtro utile e decisivo per evitare l’ingolfamento dei tribunali a livello centrale. “In particolare – afferma Bastioli – abbiamo voluto porre l’attenzione sull’ufficio del giudice di pace di Foligno che svolge un prezioso ruolo di coordinamento e armonizzazione delle diverse istanze, ruolo che potrebbe essere in futuro ancor più rilevante, qualora si agisca nel senso di una revisione dei dettami della riforma e si pensi ad un suo potenziamento”. I firmatari del documento chiedono quindi che gli organi competenti, in primo luogo il Governo, ripensino le linee guida che hanno portato a questa riforma che a giudizio degli esponenti provinciali è oltremodo affrettata, penalizzante e non adeguata alle esigenze della collettività che ogni giorno si misura con problemi concreti. La stessa riforma, così come impostata va anche a ledere l’articolo 24 della costituzione per il quale “tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”. Chiedendo infine al collegio giudiziario di Perugia di farsi portatore delle loro richieste, i consiglieri provinciali ricordano che mentre un ente come la Provincia, in nome del decentramento e della vicinanza ai bisogni dei cittadini, apre Sportelli del cittadino e articolazioni operative in tutti i territorio, lo Stato centrale, nel momento in cui chiede oneri fiscali aggiuntivi, come contropartita riduce i servizi.
Gc12291.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 20 luglio ’12 - “Abbiamo chiesto al presidente della corte di appello di Perugia, dott. De Nunzio, di farsi portatore delle richieste emerse nel corso del dibattito provinciale sul rischio di chiusura delle sedi distaccate dei tribunali” Con queste parole il capogruppo socialista in Provincia Enrico Bastioli ha commentato l’invio di una nota a firma sua, del presidente della 2^ commissione Giampiero Fugnanesi e del consigliere delegato per i rapporti con il territorio Luca Baldelli allo stesso De Nunzio. La nota prende spunto dalle richieste emerse nel corso dei lavori della 2^ commissione riunitasi il 17 luglio scorso e alla quale hanno partecipato anche il presidente della corte di appello di Perugia e il presidente del tribunale del capoluogo. I tre firmatari della richiesta chiedono in primo luogo degli atti concreti in difesa delle sedi distaccate dei tribunali – come quello di Foligno - , le cui chiusure provocherebbero dei pesanti disagi soprattutto per quei territori montani già penalizzati dal punto di vista infrastrutturale e dei collegamenti. “Non trattare tutti i territori alla stessa stregua – afferma la nota – vuol dire commettere un’ingiustizia, che va a ledere il diritto, costituzionalmente sancito, di uguaglianza dei cittadini in termini di diritti ed opportunità”. La nota rivendica inoltre la necessità di salvaguardare gli uffici dei giudici di pace, prezioso presidio di civiltà. Una loro abolizione o un netto ridimensionamento significherebbero la cancellazione di un filtro utile e decisivo per evitare l’ingolfamento dei tribunali a livello centrale. “In particolare – afferma Bastioli – abbiamo voluto porre l’attenzione sull’ufficio del giudice di pace di Foligno che svolge un prezioso ruolo di coordinamento e armonizzazione delle diverse istanze, ruolo che potrebbe essere in futuro ancor più rilevante, qualora si agisca nel senso di una revisione dei dettami della riforma e si pensi ad un suo potenziamento”. I firmatari del documento chiedono quindi che gli organi competenti, in primo luogo il Governo, ripensino le linee guida che hanno portato a questa riforma che a giudizio degli esponenti provinciali è oltremodo affrettata, penalizzante e non adeguata alle esigenze della collettività che ogni giorno si misura con problemi concreti. La stessa riforma, così come impostata va anche a ledere l’articolo 24 della costituzione per il quale “tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”. Chiedendo infine al collegio giudiziario di Perugia di farsi portatore delle loro richieste, i consiglieri provinciali ricordano che mentre un ente come la Provincia, in nome del decentramento e della vicinanza ai bisogni dei cittadini, apre Sportelli del cittadino e articolazioni operative in tutti i territorio, lo Stato centrale, nel momento in cui chiede oneri fiscali aggiuntivi, come contropartita riduce i servizi.
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